Guardia di Finanza: Torino, tranci di pesce confezionati in una toilette, alimenti falsi “Made in Italy” e saponette contro la scabbia. Sequestrate 7 tonnellate di prodotti e denunciati tre responsabili

Di Mariateresa Levi

Torino. C’era veramente di tutto tra le 7 tonnellate di prodotti, sequestrati all’interno di un market del quartiere torinese di Porta Palazzo dai finanzieri del locale Comando Provinciale – Gruppo Pronto Impiego.

In verità ci vuol non poca fantasia per chiamare “alimenti” quel che i baschi verdi hanno rinvenuto nei locali dell’esercizio commerciale, nei quali erano stati stoccati – peraltro in condizioni igieniche assolutamente precarie – farine e semole composte da non si sa bene cosa (visto che non presentavano etichette che ne specificassero gli ingredienti) nonché rotture di riso spacciate però come cereali di pregio, che peraltro facevano mostra in grandi sacchi unitamente a confezioni di numerosi altri prodotti alimentari sui quali appariva in bell’evidenza il tricolore italiano ad attestarne la sua provenienza “Made in Italy”. Peccato che tutto ciò avesse però provenienza africana, e che la cosa si sia dunque palesata agli occhi dei militari come la più classica delle frodi in commercio.

Come se non bastasse, nell’esecuzione dello stesso acceso, i finanzieri hanno rivenuto una montagna di crostacei tritati e pronti per essere immessi in commercio come derivati del pesce, insieme a pesci congelati che il proprietario dello store faceva poi suddividere all’interno di una sorta di laboratorio clandestino rivelatosi essere un locale-toilette.

Il pesce mal conservato

Le porzioni di “pesce” in questione, infatti, venivano predisposte da un lavoratore ghanese, peraltro sprovvisto di qualsiasi autorizzazione sanitaria, il quale suddivideva i tranci surgelati del prodotto utilizzando una sega a nastro ed operando senza alcuna protezione antinfortunistica.

Sempre nel medesimo intervento, i baschi verdi torinesi hanno altresì rinvenuto una gran quantità di saponette (anche questa dalla composizione perfettamente sconosciuta e di provenienza africana) che il commerciante aveva posto in vendita come infallibile cura contro la scabbia, sprovviste però di documentazione doganale e commerciale che ne comprovasse la provenienza e dunque illecitamente introdotte in Italia.

L’intervento, oltre che all’ingente sequestro delle merci, si è concluso con la denuncia di tre persone che saranno presto chiamate a rispondere di vari reati che vanno dalla frode in commercio, alla vendita di articoli con marchi contraffatti ed alla ricettazione.

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