Di Michele Toschi
Savona. Sono quattro le ordinanze di custodia cautelare (delle quali due in carcere e due agli arresti domiciliari), eseguite stamani dai finanzieri del Comando Provinciale di Savona – su disposizione del GIP del locale Tribunale – a seguito del fallimento di un’importante società del settore nautico e che vede ora gli stessi arrestati a dover rispondere dei reati di bancarotta fraudolenta ed autoriciclaggio, oltre ad altri vari illeciti di natura tributaria.
L’indagine delle fiamme gialle, avviata nel 2017 successivamente ad una procedura di concordato preventivo richiesta dalla società (poi dichiarata fallita), ha infatti permesso di accertare come tre ex amministratori delegati, unitamente ad un imprenditore lombardo, avessero sottratto in maniera fraudolenta ingenti somme di denaro dalle casse societarie allo scopo di non corrispondere quanto dovuto ai loro creditori e preservare così le loro ricchezze.

Bancarotta fraudolenta a Savona
Al tal scopo i responsabili avevano così fatto ricorso a conti correnti esteri sui quali mettere al riparo il denaro, anche attraverso l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e falsificazioni di bilancio, con il contorno di altre condotte illeciti (come l’autoriciclaggio) piuttosto ricorrenti in fattispecie fallimentari che, proprio come questa, sono caratterizzate da un’evidente volontà dolosa.
In relazione a ciò, i militari della GDF savonese, oltre all’arresto dei quattro responsabili ed alla denuncia di altri tre soggetti a loro collegati, hanno altresì proceduto al sequestro preventivo di beni mobili ed immobili per 12 milioni di euro.
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