Svizzera, il Consiglio Federale investe per migliorare l’operatività dell’Esercito. Spazio all’ammodernamento dei sistemi d’arma e alla cyberdifesa

Berna. Nei giorni scorsi, il Consiglio Federale della Svizzera (organo esecutivo del Governo della Confederazione), ha approvato il messaggio sull’Esercito relativo all’anno in corso.

Soldati elvetici in esercitazione (Foto tratta dal sito dell’Esercito svizzero)

Con i crediti d’impegno proposti sarà in primo luogo ottimizzata la capacità di condotta. Saranno fatti più investimenti a favore dei sistemi di telecomunicazione a prova di crisi.

In secondo luogo saranno modernizzate le truppe di terra, in particolar modo per l’intervento dei militari in caso di calamità naturali, per l’utilizzo dei carri armati.

Inoltre, sarà ulteriormente ridotto il numero di ubicazioni immobiliari.

Il Consiglio federale sottopone, inoltre, all’approvazione del Parlamento il limite di spesa dell’Esercito per il prossimo quadriennio.

Nei prossimi anni numerosi sistemi principali dell’Esercito termineranno la loro vita operativa.

Saranno peccò necessari considerevoli investimenti, prioritariamente per l’acquisto di nuovi aerei da combattimento e per un sistema di difesa terra-aria a lunga gittata.

Ampio spaio anche agli investimenti per la cyber difesa. Per le attività di rinnovo previste nei prossimi 10 anni saranno necessari investimenti per un ammontare di circa oltre 14 milioni di euro per la protezione dello spazio aereo e 7 miliardi per le rimanenti componenti dell’Esercito.

Tutte le spese sono finanziate tramite il budget ordinario della Forza Armata.

Il Parlamento decide un relativo limite di spesa di volta in volta per un periodo di quattro anni. Il primo limite di spesa dell’Esercito votato dalle Camere federali, relativo agli anni 2017-2020 in occasione del progetto Ulteriore sviluppo dell’Esercito (USEs), ammontava ad oltre 18 milione di euro.

In tale importo erano comprese, oltre agli investimenti, anche le spese d’esercizio per oltre 2 milione di euro l’anno.

Nel quadro del nuovo limite di spesa, definito per il periodo 2021-2024, il Consiglio federale ha concesso un aumento del budget dell’Esercito dell’1,4% annuo in termini reali, pressoché corrispondente alla crescita media in termini reali delle spese della Confederazione.

Il limite di spesa sottoposto dal Consiglio federale al Parlamento ammonta pertanto ad oltre 19 milioni di euro.

Per quanto concerne gli investimenti per il 2020, il messaggio sulla Forza Armata comprende, come negli anni scorsi, i crediti d’impegno per il Programma d’armamento, per l’acquisto di materiale dell’Esercito e per il Programma degli immobili.

È anche stata proposta la messa fuori servizio del sistema di difesa contraerea “Rapier”, acquistato 40 anni fa.

Per quanto concerne la capacità di condotta, il Consiglio federale intende potenziare la comunicazione vocale e la trasmissione dei dati.

Le Forze Armate svizzere devono disporre di sistemi di tecnologia dell’informazione e comunicazione, moderni e solidi per poter mantenere la loro capacità all’impiego in caso di crisi e di cyberattacchi.

Tali sistemi devono funzionare anche in situazioni particolari ed essere pertanto a prova di crisi. Per tale motivo il Consiglio federale intende modernizzare le telecomunicazioni dell’Esercito.

Per l’acquisto dei nuovi sistemi – tra i quali radio, apparecchi a onde direttive e la rete integrata delle telecomunicazioni militari – sono necessari oltre 500 milioni di euro.

Devono anche essere sostituiti, per un costo di oltre 140 milioni di euro, i sistemi di condotta del sistema di sorveglianza dello spazio aereo “Florako”.

Il secondo obiettivo principale perseguito dal Consiglio federale nel quadro del messaggio sull’Esercito è quello di mantenere le capacità essenziali delle truppe di terra, conformemente a quanto già previsto dal Governo federale nella sua decisione di principio del maggio 2019.

Le truppe di terra devono essere maggiormente orientate a forme di conflitto caratterizzate da una molteplicità di attori e da forme d’azione di vario genere.

E, in tale contesto, l’Esercito deve disporre di un adeguato livello di mobilità ed essere maggiormente in grado di fornire appoggio alle autorità civili.

In tal senso, il Consiglio federale propone di modernizzare e adeguare agli standard attuali, per un importo di oltre 100 milioni di euro, l’equipaggiamento per l’aiuto militare in caso di calamità naturali (una parte di tale equipaggiamento è in uso da oltre 30 anni).

Per lo spegnimento di incendi di grande portata e di incendi industriali, in particolare, è necessaria un’ampia gamma di materiale nuovo: veicoli, pompe, cannoni ad acqua ed altro.

Occorre poi dotare i militari di equipaggiamenti di protezione e di apparecchi sicuri di protezione della respirazione.

Oltre alle capacità per l’aiuto in caso di catastrofi, devono essere mantenute anche le capacità di cui l’Esercito ha bisogno per svolgere impieghi mobili in caso di conflitto armato.

Il Governo di Berna vuole anche rimodernare i carri armati (Foto tratta dal sito del’Esercito svizzero)

Tale capacità è attualmente assicurata, tra l’altro, dai carri armati granatieri 2000. Ormai obsolete, alcune componenti di tali veicoli cingolati protetti non possono più essere acquistate.

In assenza di pertinenti misure i veicoli non sarebbero più impiegabili a partire dal 2023 circa.

Per mantenerli in funzione, occorre prolungare la durata di utilizzazione dei carri armati granatieri fino al 2040, per un importo di oltre 400 milioni di euro.

Ciò consentirà di mantenere il valore degli investimenti realizzati sinora. Una sostituzione con nuovi veicoli protetti risulterebbe più costosa.

Nel quadro del Programma d’armamento è inoltre richiesto un credito d’impegno di oltre 40 milioni di euro per l’attualizzazione dei velivoli PC-21, che serviranno per l’istruzione di base dei piloti di aviogetti e che verranno adeguati alla configurazione attuale, in uso anche presso altri Paesi.

Il Consiglio federale propone infine, come negli anni scorsi, crediti quadro per il materiale dell’Esercito per il  miglioramento della cyberdifesa.

Infine, il terzo obiettivo principale del messaggio sull’Esercito riguarda l’ulteriore riduzione del numero di ubicazioni immobiliari, come previsto nel Concetto relativo agli stazionamenti dell’Esercito.

FOTO DI COPERTINA TRATTA DAL SITO DELL’ESERCITO SVIZZERO

 

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