TEL AVIV. E’ in corso da un paio d’ore l’incontro tra il segretario di Stato americano Antony Blinken e il primo ministro Benjamin Netanyahu presso il Quartier generale militare di Kirya a Tel Aviv.
Dopo questo incontro privato se ne terrà un altro con tutto il personale di staff.
Il nuovo viaggio del Segretario di Stato americano, Anthony Blinken in Israele, questa volta, almeno secondo quanto antcipato, non ha nessun legame militare nella guerra che il Paese ebraico, dal 7 ottobre, ha intrapreso contro le milizie di Hamas.
Il rappresentante della diplomazia stars and stripes deve convincere sia Israele che gli alleati arabi di Washington.
Domani, ad Amman dovrà incontrare i ministri degli Esteri dei Paesi arabi. Sul tavolo del confronto pause umanitarie “temporanee e localizzate” per aumentare il flusso di aiuti nella Striscia di Gaza e per evacuare in modo più sicuro i civili.
Senza dimenticare la questione dgli oltre 200 ostaggi israeliani e di altri Paesi ancora in mano ad Hamas e di cui non si conosce la sorte.
Una sorte che potrebbe essere non solo in mano alle milizie di Hamas ma anche a quelle del Jihad islamico palestinese e forse di altri terroristi.
Dal punto di vista dell’intelligence, gli USA non lasciano nulla di intentato e fanno volare, secondo quanto riferisce l’Agenzia di stampa Reuters droni sulla Striscia per raccogliere informazioni proprio sul destino degli ostaggi. Anche perchè, secondo quanto si è appreso,, ci sarebbero nel gruppo dei rapiti anche una decina di cittadini americani.
Il timore dell’Amministrazione Biden (e che Israele aveva già evidenziato) è che le eventuali pause dai combattimenti per aiutare i civili potrebbero essere un vantaggio per Hamas.
Però, come detto, la questione umanitaria è estramemente critica e ha bisogno di una pronta risposta.
Dal punto di vista militare occorrerà capire fino a quanto l’IDF sia riuscito a stringere in un angolo le milizie terroristiche.
Il Presidente Joe Biden sente il fiato sul collo dell’opinione pubblica del suo Paese. I media statunitensi, infatti, stanno mettendo sotto pressione la Casa Bianca perchè ci sia un cambiamento di rotta nella guerra di Israele contro il gruppo terroristico Hamas e chieda pubblicamente un cessate il fuoco.
Secondo la CNN, i massimi funzionari dell’Amministrazione Biden avvertono sempre più Israele che diventerà ancora più difficile perseguire l’obiettivo di rovesciare Hamas a Gaza a causa della protesta internazionale, e che c’è poco tempo per farlo con il pieno sostegno degli Stati Uniti.
Quello che agli occhi degli americani ha fatto molta impressione sono stati gli attacchi su Jabaliya che hanno accompagnato la presa del controllo da parte dell’IDF di un Centro di comando di Hamas situato lì.
E, che secondo quanto riferito, ha causato molte morti tra i civili. Questo a Biden non è piaciuto affatto. Ma da settimane Israele chiede ai residenti a Nord della Striscia di trasferirsi a Sud ma i miliziani di Hamas lo impediscono con la forza.
Intanto, le Nazioni Unite ha lanciato un appello per gli aiuti d’emergenza chiedendo 1,2 miliardi di dollari in modo da aiutare circa 2,7 milioni di persone a Gaza e in Cisgiordania.
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