Roma. Il Ministro della difesa Lorenzo Guerini ha tenuto un importante discorso al NATO Defence College per il suo 70° anniversario.
Report Difesa lo riporta in esclusiva. Segretario Generale Stoltenberg, Generale Rittimann, personale del NATO Defence College e frequentatori, Autorità civili e militari, illustri ospiti, a tutti voi il saluto e il benvenuto del Governo italiano, della Difesa italiana e mio personale.
E’ con grande soddisfazione ed orgoglio che celebriamo il 70° anniversario di questo prestigioso istituto che l’Italia ha il privilegio di ospitare.
Furono la lungimiranza e la visione strategica del Generale Eisenhower, ad assegnare al College la funzione di preparare la leadership civile e militare della NATO.
Da allora, l’Istituto ha fornito un contributo essenziale alla formazione di generazioni di funzionari e dirigenti, a tutto vantaggio della della nostra Alleanza, il cui capitale umano è una delle risorse per mantenerla vitale, adatta ai tempi e ai mutevoli scenari di sicurezza.
La costante azione di stimolo al confronto tra i frequentatori, lo staff ed i ricercatori, rappresenta, a tutt’oggi, elemento di pregio e funzione imprescindibile nella formazione del pensiero della NATO.
L’apertura ai frequentatori dei Paesi partner ha, infine, concorso allo sviluppo di un’altra funzione fondamentale, quella della cooperazione e del dialogo.

Guerini con Jens Stoltenberg e i saluti solenni
Lo sottolineo perché unità, coesione e dialogo sono il nostro patrimonio valoriale, elementi che hanno permesso all’Alleanza di beneficiare di stabilità, sviluppo e benessere nei 72 anni della nostra storia
Un periodo in cui la NATO ha saputo costantemente adattarsi, individuando adeguate policy e strategie a cui l’Istituto ha contribuito con il pensiero critico, creativo e strategico dei suoi frequentatori.
L’Italia, come membro fondatore dell’Alleanza, considera la NATO imprescindibile punto di riferimento in termini di valori condivisi, deterrenza e difesa. In questo quadro, il nostro Paese profonde ogni sforzo per facilitare il processo di adattamento, concorrendo in maniera rilevante alla gestione delle crisi ed alle esigenze di sicurezza dei nostri Alleati.
Siamo in un contesto di sicurezza altamente volatile e caratterizzato dalla rapidità dello sviluppo tecnologico, dagli effetti del cambiamento climatico e da ultimo, dalle implicazioni economiche e sociali della pandemia da COVID. Tutto questo ha fatto emergere l’esigenza di rivisitare il “Concetto Strategico”, con l’obbiettivo di fissare le priorità dell’Alleanza almeno per il prossimo decennio.
Ciò dovrà tener conto di quanto è stato fatto e quanto rimane da implementare, poggiando sulla perdurante validità dei tre compiti fondamentali dell’Alleanza: difesa collettiva, gestione delle crisi e sicurezza cooperativa.
E’ altrettanto importante tener conto delle lezioni apprese, discendenti sia dalle storie di successo ma anche dai momenti di difficoltà come l’Afghanistan, che confermano la necessità di mantenere le nostre capacità di gestione delle crisi, considerata la crescente precarietà politico-sociale a cui assistiamo nelle aree adiacenti ai “confini” dell’Alleanza.

La firma dell’Albo d’Onore
Il periodo che stiamo vivendo ha, per certi versi, una connotazione epocale, considerato il parallelo processo di revisione strategica in ambito Unione Europea.
La promozione dello sviluppo e dell’acquisizione di capacità militari europee, che l’Italia persegue con convinzione, deve essere però interpretata quale naturale e coerente azione di rafforzamento del pilastro europeo dell’Alleanza Atlantica, finalizzato a consentire all’Europa di contribuire in maniera sostanziale ed efficace alla sicurezza e alla stabilità globale.
In questo senso va letto il nostro impegno al rafforzamento della cooperazione fra l’Alleanza e l’Unione, quale conferma del principio di complementarietà con la NATO e dell’indissolubilità del solido rapporto transatlantico, che vede nell’Alleanza Atlantica il pilastro della nostra sicurezza collettiva.
Il NATO Defence College, come detto poc’anzi, ha un ruolo fondamentale nel favorire lo sviluppo di quella comprensione reciproca e di quella condivisione di valori su cui poggia la sacralità e l’indivisibilità della nostra sicurezza comune.
Nel concludere il mio intervento, in questa ricorrenza così significativa, desidero porgere, agli uomini e alle donne di ogni nazionalità, grado e specialità, nonché al personale civile in servizio presso il NATO Defence College, l’augurio più sentito per ogni successo nelle attività dell’Istituto.
Grazie per l’attenzione.
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