Israele-Iran: lo scontro si fa sempre più intenso. Teheran lancia contro Tel Aviv l’operazione “Vera Promessa 3”

Di Fabrizio Scarinci

TEL AVIV/TEHERAN. Il confronto militare tra Israele e Iran si fa sempre più intenso.

A partire dalla serata di ieri, infatti, Teheran ha lanciato contro Israele l’operazione “Vera Promessa 3”, costituita da diverse ondate di attacchi con missili balistici.

Secondo quanto dichiarato dalle Forze di Difesa dello Stato Ebraico, i vettori impiegati nella rappresaglia (lanciati a partire da diverse provincie iraniane) sarebbero in totale 150.

La prima ondata di lanci si sarebbe concentrata, in modo particolare, sulla città di Tel Aviv, mentre i restanti missili sarebbero stati indirizzati contro il territorio israeliano in maniera più diffusa.

Gli effetti della rappresagli iraniana su Tel Aviv

Alcuni dei sistemi lanciati (quanti non è ancora dato saperlo con esattezza) sono, ovviamente, stati intercettati dai potenti sistemi antimissile Arrow 3 (e forse anche Arrow 2), ma un certo numero di essi è comunque riuscito a “bucare” lo scudo di Tel Aviv, causando vittime e danni materiali.

In seguito agli attacchi, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha specificato come, lanciando missili contro aree civili popolate nello Stato Ebraico, l’Iran abbia attraversato una vera e propria “linea rossa”.

Dal canto suo, anche Israele ha continuato ad effettuare raid in territorio iraniano, con numerose esplosioni segnalate nell’area della capitale Teheran (in particolare nel distretto Pastour, dove vivono l’Ayatollah Ali Khamenei e il Presidente Masoud Pezeskhiane) e  nelle aree dei siti nucleari (in modo particolare a Isfahan).

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