ROMA. Un libro irriverente, che non usa mezzi termini sul fenomeno migratorio: è questo “Aveva ragione Oriana”, il nuovo libro della giornalista e inviata di guerra Chiara Giannini, che racconta quasi un ventennio di migrazioni attraverso le sue inchieste maturate sul campo nel corso degli anni.
Dai luoghi di partenza alle navi che recuperano i migranti in mare, da quelli di arrivo fino ai centri di accoglienza, l’autrice descrive gli sbarchi in ogni sua sfaccettatura.
In poco più di vent’anni, infatti, sono arrivati sulle coste italiane oltre 1 milione e mezzo di immigrati, molti dei quali non sono riusciti a integrarsi, trovare lavoro, adeguarsi alle leggi e ai costumi italiani. Le cronache sono piene di episodi che vedono questi soggetti al centro di atti criminali. Ecco, allora, che la presenza dei clandestini è diventata un problema di sicurezza nazionale. Oriana Fallaci aveva predetto tutto questo e, per l’autrice, aveva ragione. Il rischio terrorismo, il pericolo della radicalizzazione in carcere, il perché partono. Chiara Giannini in questo libro vi racconta il più grande esodo di questo secolo, che ha vissuto andando nei luoghi di partenza e arrivo. Con una domanda finale: ma l’Europa si sta impegnando davvero per porre fine all’invasione?
Un libro che, dopo il successo di “Io sono Matteo Salvini”, volume intervista al leader della Lega, che fu censurato al Salone del libro di Torino, offre al pubblico un’altra opera della scrittrice e giornalista, la quarta, che nel suo testo parla, tra le altre cose, del processo Open Arms, in cui è imputato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. “È il diktat imposto dalla sinistra – scrive l’autrice -, che pur di vincere le elezioni fa guerra scorretta e manda un ministro a processo anche se ha ragione”.
Non mancano capitoli in cui la Giannini sfata i luoghi comuni creati da una certa parte politica. “Il razzismo sta a sinistra – è scritto nel titolo del capitolo 10-. Sapete perché mi lancio in questa affermazione nonostante sappia già che scatenerà una bufera – dice – ? Perché il razzismo non è quello degli italiani che si oppongono all’invasione di immigrati clandestini. È quello sudicio, peloso, maleodorante di chi dice di avere il cuore pulito e di voler salvare vite e poi invita quelle stesse vite a lanciarsi in traversate improbabili in mezzo al Mediterraneo, anziché tentare di salvarle con la creazione di canali di immigrazione legali, sicuri e controllati”.
Nel libro l’autrice parla dei rischi derivanti dall’immigrazione illegale, come quello legato al terrorismo islamico.
“Attenzione, però – avverte – a non generalizzare, perché Islam non vuol dire solo terrorismo. È il terrorismo radicale, quello jihadista, a costituire un problema”.
Un libro in cui si analizzano dati, aspetti geopolitici e si forniscono soluzioni. Con una conclusione anticipata dal titolo: sulle migrazioni Oriana Fallaci aveva ragione. Prefazione di Magdi Cristiano Allam
Aveva ragione Oriana, Giubilei Regnani editore, pagine 174, euro 17
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