Di Michele Toschi
TARANTO. Un locale avente funzione di associazione culturale, ma all’interno del quale venivano illecitamente utilizzate delle slot machine con le quali è stato evaso il prelievo unico erariale per il ragguardevole importo di circa 3 milioni di euro.
Questo è quanto hanno scoperto i Finanzieri del Comando Provinciale di Taranto – Nucleo Polizia Economico Finanziaria (PEF) durante uno dei loro servizi rivolti al contrasto del gioco d’azzardo illegale; servizi che hanno altresì un risvolto di natura fiscale.
Nell’ultimo periodo sono state infatti diverse le attività condotte in questo settore dalle Fiamme Gialle tarantine, che hanno portato alla complessiva scoperta e conseguente sequestro di 11 apparecchi da divertimento e intrattenimento risultati non collegati alla rete telematica dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, congegni che peraltro consentivano vincite in denaro.
L’attività in cronaca è stata preceduta da specifici accertamenti che hanno interessato titolari di circoli privati, di sale scommesse e di associazioni culturali del capoluogo ionico, il che ha consentito di raccogliere i primi elementi informativi che poi gli investigatori del locale Nucleo PEF hanno valorizzato incrociandoli con le banche-dati in uso al Corpo.
Queste informazioni sono state acquisite anche con i classici servizi di controllo economico del territorio e con specifiche analisi di rischio.
Il volume complessivo delle giocate è stato ricostruito dai Finanzieri, così come la base imponibile sottratta a tassazione (superiore ai 12 milioni di euro).
Per quanto attiene l’attività ispettiva che ha riguardato la sopracitata associazione culturale, va ricordato come il prelievo unico erariale evaso nella circostanza è un tributo – istituito nel 2003 – che grava sui titolari degli apparecchi e dei congegni da divertimento; tributo che è parametrato alle somme giocate e registrate sui relativi contatori.
Su questa particolare attività d’istituto va evidenziato come proprio alla Guardia di Finanza sia affidata la vigilanza a protezione del gioco legale, un compito che le fiamme gialle detengono in via esclusiva e che va ad integrarsi all’azione antiriciclaggio sui distributori e sugli esercenti di gioco.
Nondimeno tale vigilanza esplica una tutela verso i giocatori, specie quelli delle fasce più deboli e dei minori.
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