ROMA. “Ci sono pochi sovrani di cui si deve scrivere la storia”. Firmato François-Marie Arouet, più conosciuto come Voltaire.
Tra questi, c’è sicuramente Maria Teresa d’Austria.
Nel corso del suo lungo regno, dal 1740 al 1780, il Paese terra cattolica abitata da tedeschi, italiani, slavi e magiari, guadagnò una nuova collocazione sullo scacchiere europeo.
L’imperatrice seppe mobilitare la famiglia come risorsa per le strategie della Casa d’Asburgo: i matrimoni dei figli e delle figlie divennero strumenti di alleanze diplomatiche.
Il suo mito, dalla fine dell’Ottocento ai nostri giorni, molto racconta delle culture politiche dei Paesi dell’Europa centrale.
Ne racconta la storia e la vita un libro edito da Salerno Editrice, Marcello Verga,docente di Storia Moderna all’Università di Firenze e commissario straordinario dell’Istituto Storico Italiano per l’Età moderna e contemporanea.
MARCELLO VERGA: MARIA TERESA D’AUSTRIA – COLLANA PROFILI. SALERNO EDITRICE – PAG. 256 (IN LIBRERIA DAL 9 FEBBRAIO)
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