Onoranze ai Caduti, la custodia della memoria di valorosi affratellati da una comune sorte, senza distinzione di nazionalità. Intervista al Generale di Divisione, Alessandro Veltri

Roma. La storia del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti risale al 1919 quando il Generale Armando Diaz, il vincitore del I conflitto mondiale divenne il primo Commissario.

Il Generale Armando Diaz

All’epoca si sentì, infatti, la necessità di custodire la memoria di chi aveva dato la propria vita per far sì che l’Italia fosse, finalmente, uno Stato unitario e portare a compimento le Guerre per l’Indipendenza.

L’Ente è interamente interforze – oltre alle quattro Forze Armate, ne fanno parte anche rappresentanti della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza, visto che nel passato ci sono stati combattenti tra loro – e dipende direttamente dal ministro della Difesa e la sua missione è quella di tutelare ed onorare la memoria di tutti i caduti in guerra.

Nella sede centrale di Roma, collocata da qualche mese nel Palazzo della Marina, oltre al personale di staff operano militari che fanno parte della Direzione storico-statistica e della Direzione del Demanio. Il Commissariato si articola anche sul territorio.

Per scoprire meglio le particolarità dell’Ente, Report Difesa ha intervistato il Generale di Divisione, Alessandro Veltri, attuale Commissario Generale.

Il Generale di Divisione Alessandro Veltri, attuale Commissario Generale (COPYRIGHT Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti)

Generale, onorare la memoria dei Caduti significa onorare la storia di uomini, Reparti, fatti d’arme. Il Commissariato come fa tutto questo?

Sin dal 1919 il Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti è l’Ente del Ministero della Difesa che sotto la diretta vigilanza del ministro è deputato a garantire il mantenimento della memoria dei caduti. Fu difatti istituito per dare adeguata sistemazione ai caduti nei cimiteri di guerra e valorizzarne la figura che assurge a massimo esempio di dedizione al dovere e all’amor di Patria. I caduti riposano in luoghi sacri, progettati, realizzati e gestiti secondo specifici canoni architettonici e particolari criteri di amministrazione, improntati ai più rigorosi principi di sobrietà, semplicità e uniformità, per conferire all’insieme della struttura la voluta monumentalità e sacralità, mantenendo inoltre la massima austerità ed immutabilità.

Peraltro, tutti i sacrari, i sepolcreti ed i cimiteri militari rappresentano la memoria di tutti quei valorosi, affratellati dalla comune sorte, senza distinzione di nazionalità. Il Commissariato Generale persegue i propri obiettivi attraverso l’espletamento di compiti istituzionali quali l’alta sorveglianza e la gestione di otto zone monumentali di guerra, la sistemazione, la manutenzione e la custodia di 136 sepolcreti e di 2 mila altri luoghi di sepoltura minori disseminati sull’intero territorio nazionale (riquadri, sacrari, cappelle, ossari, sepolture individuali), 179 siti all’estero, in Europa, Africa, Asia, Americhe ed Oceania. Tutti sono gestiti con il determinante concorso delle sedi diplomatiche. C’è poi la divulgazione delle informazioni relative alle suddette sepolture, la ricerca, recupero, eventuale rimpatrio e definitiva sistemazione dei caduti italiani non ancora individuati ed ancora la custodia dell’Albo d’oro dei Caduti della Prima Guerra mondiale (https://www.difesa.it/Il_Ministro/CadutiInGuerra/Pagine/AlbodOro.aspx).

Quotidianamente il Commissariato Generale riceve decine di richieste di parenti che cercano un loro avo caduto. L’attività di ricerca in italia e all’estero è senza sosta. Presto rientreranno in Italia 96 caduti della Seconda Guerra mondiale ritrovati nella regione russa di Voronezh, i quali saranno tumulati nel Sacrario di Cargnacco (Udine).

Inoltre, a breve, inizierà la ricerca dei corpi dei nostri connazionali in Croazia, a seguito di una segnalazione sulla posizione di una presunta sepoltura di caduti, trucidati dai partigiani titini alla fine della Seconda Guerra mondiale. Tutto questo con spirito di sobrietà, evidentemente “lontano dai riflettori” e con la costante, massima attenzione alla dignità e al rispetto della memoria dei Caduti.

La storia raccontata nei libri di scuola spesso non narra di fatti e avvenimenti più vicini a noi. Auanta collaborazione c’è tra il vostro Ente e le istituzioni scolastiche?

Il rapporto con le istituzioni scolastiche, Enti locali, Associazioni d’arma ed Enti religiosi è gestito dal Commissariato Generale attraverso lo sviluppo di iniziative, programmi e progetti di collaborazione di specifico interesse, tendenti sia a migliorare le modalità di gestione e di manutenzione delle infrastrutture sepolcrali, sia a promuovere, particolarmente tra le nuove generazioni, la diffusione della conoscenza degli eventi storici e dei valori morali connessi con il culto della memoria dei caduti.

Peraltro, i direttori dei sacrari organizzano incontri periodici con i giovani studenti, oltre quelli in occasione delle principali ricorrenze e degli anniversari dei maggiori fatti d’arme dei due conflitti mondiali. Il nostro sforzo è dovuto anche al fatto che dei 500 mila visitatori annuali che registriamo nei nostri maggiori sacrari, una certa parte è costituita da scolaresche che visitano questi luoghi sempre con grande interesse e partecipazione. La direzione del Mausoleo delle Fosse Ardeatine e quella del Sacrario Militare dei caduti d’Oltremare si sono particolarmente distinte in questi ultimi anni in queste attività di scambio formativo con il mondo della scuola, anche grazie alla loro collocazione in due grandi città quali Roma e Bari.

Sacrario Militare Caduti d’oltremare di Bari (COPYRIGHT Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti)

Lo scambio di informazioni e collaborazione avviene anche con il mondo dell’Università. Vi sono infatti ricercatori che contattano il Commissariato Generale per approfondire, grazie ai nostri archivi e al nostro personale, svariate tematiche connesse con i caduti e con i luoghi della memoria. Di particolare interesse è la convenzione stipulata con l’Università degli Studi di Padova, Dipartimento di Scienze storiche. geografiche e dell’antichità (DISGEA). Con tale accordo il Commissariato Generale si avvarrà del prezioso supporto di insegnanti e studenti universitari per procedere al riordino e riallestimento della sala dei cimeli all’interno del Sacrario Militare di El Alamein secondo principi storico, scientifici e archivistici connessi con l’attività di ricerca storico-geografica sulla battaglia.

Il Sacrario militare italiano di El Alamein (COPYRIGHT Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti)

Quest’anno si conclude il centenario della I Guerra mondiale. Cosa state preparando per arrivare al 4 novembre?

Certamente il 2018 rappresenta un evento importantissimo per la memoria dei nostri caduti. Già nel 2013 con la firma del protocollo d’intesa tra il Commissariato Generale e la Presidenza del Consiglio dei ministri sono state delineate le linee guida per il centenario della Grande Guerra. il Commissariato Generale ha promosso, con fondi della stessa Presidenza, il restauro conservativo di ben sei Sacrari militari: Redipuglia, Asiago, Cima Grappa, Bassano del Grappa, Oslavia e Bari.

Nel 2016 abbiamo terminato i lavori nel Sacrario Militare di Oslavia di sostituzione della copertura del tetto e recentemente abbiamo concluso quelli al Sacrario Militare di Bari, relativi al restauro del monumento che sorge al centro del Sepolcreto denominato “Quattro Croci”).

Per gli altri Sacrari la situazione sull’andamento del progetto di risanamento e restauro conservativo è la seguente:

  • Redipuglia: i lavori sono relativi sia al ripristino del decoro dell’enorme scalea del Sacrario sia alla Casa della III Armata, destinata ad accogliere nuovi spazi espositivi sulla Grande guerra. Per il Sacrario l’inizio dei lavori è previsto ad aprile prossima per la durata di un anno. Per ciò che riguarda la casa della III Armata i lavori, il cui inizio è previsto entro la prossima estate, si dovrebbero concludere in 240 giorni solari
  • Asiago: i lavori di restauro che riguarderanno sia il Sacrario sia alcuni spazi adiacenti alla struttura centrale, inizieranno nel prossimo ottobre ed avranno una durata di 350 giorni
  • Cima Grappa: i lavori, il cui inizio è previsto per il prossimo autunno, sono relativi sia ai gradoni che ospitano i loculi dove riposano i Caduti sia al recupero di alcuni edifici adiacenti per una durata 350 giorni solari
  • Bassano del Grappa: per questo Sepolcreto abbiamo concluso l’attività di diagnostica della vulnerabilità sismica

Ci sono rapporti di collaborazione tra il nostro Paese ed altri che, all’epoca della I e della II Guerra mondiale, erano nostri nemici per onorarne la memoria?

I vertici politici e militari che conclusero le ostilità nel 1918 furono lungimiranti e già con la firma dei Trattati di pace si diede molto peso alla sistemazione dei resti dei caduti. Questo Commissariato Generale è competente a stringere accordi anche direttamente con i rappresentanti dei Governi interessati per la sistemazione di caduti ex nemici ed alleati in Italia, in conformità alle disposizioni dei trattati di pace. ove necessario, tramite le rappresentanze diplomatiche o consolari italiane, affida la sistemazione nei territori esteri delle salme dei militari e civili italiani.

Sul suolo italiano sorgono moltissimi luoghi della memoria che custodiscono le spoglie di soldati di ben 16 nazionalità dell’impero austro-ungarico, abbiamo poi soldati tedeschi, francesi, inglesi, polacchi, americani e di tante altre nazionalità che sono caduti nei combattimenti che si sono svolti nel corso dei due conflitti mondiali nel nostro Paese.

Il Commissariato Generale in alcuni casi sovraintende direttamente alla cura delle loro tombe come ad esempio per i caduti austro – ungarici (Sacrario di Cima Grappa, giusto per citarne uno) oppure svolge un ruolo di riferimento per le strutture internazionali omologhe che sovraintendono direttamente ai cimiteri militari che custodiscono i propri caduti, come ad esempio per i cimiteri di guerra inglesi (è questo il caso del cimitero di Anzio nel Lazio), francesi (come a Venafro, in Molise) ed americani (Nettuno ad esempio) in Italia.

Lo stesso vale per i tanti luoghi della memoria che accolgono i resti mortali dei nostri caduti all’estero. i rapporti con gli Enti omologhi al Commissariato sono quindi costanti e proficui e molte sono le occasioni per incontrarsi ed onorare in forma comune questi valorosi.

In particolare sono stati siglati degli specifici accordi con alcuni Paesi per risolvere i problemi relativi all’individuazione delle sepolture dei militari italiani all’estero e di quelli stranieri in italia, per lo scambio di informazioni sui caduti e sulle modalità di cura e mantenimento dei luoghi ove riposano.

Gli accordi sono stati sottoscritti con Bielorussia, Croazia, Ungheria, Polonia, Russia e Paesi del Commonwealth, Kazakistan.

Molti militari sono morti in atti di resistenza a partire dal 1943 e nelle foibe. non crede che sia giunto il momento di ricordare di più le figure di questi eroi per la difesa della Patria?

L’impegno da parte dell’Ente che mi onoro di guidare non è venuto mai meno. Per il Commissariato Generale e per tutte le istituzioni che si occupano di mantenere viva la memoria dei caduti, non ci sono distinzioni di sorta. basti pensare che le vittime civili dei bombardamenti, i partigiani, le vittime nei campi di prigionia o chi scelse di seguire le truppe tedesche nei tragici eventi di quell’anno, sono parificate in tutto e per tutto agli altri caduti. e questo è avvenuto, per alcune categorie di combattenti, già subito dopo il secondo conflitto mondiale, quando le ferite nel cuore dei sopravvissuti e dei parenti delle vittime erano freschissime. Moltissimi sono i Sacrari ed i riquadri militari che raccolgono le spoglie di questi caduti, tutti sotto l’alta vigilanza del Commissariato Generale.

Le Fosse Ardeatine, ad esempio, raccolgono i resti dei civili trucidati dai tedeschi nel 1944. A Mignano Montelungo che è uno dei sacrari più grandi della Seconda Guerra mondiale si conservano i corpi dei partigiani e quelli della sedicente Repubblica di Salò.

Mignano Montelungo che è uno dei sacrari più grandi della Seconda Guerra mondiale (COPYRIGHT Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti)

Per quanto riguarda le foibe il nostro interesse è quello di continuare la ricerca delle vittime della repressione titina. Ultimamente, infatti, sono stati effettuati degli incontri bilaterali con i rappresentanti croati per portare avanti, assieme, la ricerca.

FOTO DI COPERTINA: COPYRIGHT COMMISSARIO GENERALE PER LE ONORANZE AI CADUTI

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