Relazioni Nord-Corea-Cina: Kim Jong-un e Xi Jinping sempre più vicini

Di Elisa Mossa

Pechino. Tutti quelli che non sostenevano la forza del rapporto tra il leader cinese Xi Jinping e quello nord-coreano Kim Jong-un si dovranno ora ricredere: l’amicizia tra i due rimane salda e si rinvigorisce, riuscendo a superare persino l’ennesima dimostrazione di forza della Corea del Nord, risalente allo scorso 10 ottobre.

I due leader amici Xi Jinping e Kim Jong Un

Infatti, durante il 75° anniversario del Partito dei lavoratori della Corea del Nord (WPK), Kim ha presentato il nuovo missile balistico intercontinentale Hwasong-16, che, superando per dimensioni tutti gli altri componenti dell’arsenale, ha causato estremo timore nella comunità internazionale.

Xi Jinping, ormai vicinissimo al leader coreano, ha però reagito in maniera totalmente diversa.

Congratulandosi per l’anniversario del WPK e per i risultati che ha nel tempo raggiunto, Xi si è poi soffermato a parlare della “profonda e radicata amicizia tradizionale tra i due paesi”.

Secondo il politico cinese, la privilegiata relazione tra le potenze va ricondotta agli sforzi dei leader che li hanno preceduti. Sono loro che hanno posto delle solide basi per poterla far durare nel tempo ed essere in grado di superare un periodo di crisi come quello attuale.

Proprio in questo momento di difficoltà, il leader di Pechino si è dichiarato pronto ad “unire le forze con il popolo della Corea del Nord per mantenere, rafforzare e sviluppare le relazioni RPC-RPDC, promuovere uno sviluppo stabile e sostenibile della causa socialista, avvantaggiare sia i paesi che i popoli e dare un nuovo contributo positivo alla pace, alla stabilità e allo sviluppo e prosperità della regione.”

Dichiarazioni importanti quelle di Xi Jinping, che stonano abbastanza, se paragonate alla reazione che Pechino aveva avuto solo nel 2017, davanti agli ennesimi passi in avanti fatti dalla Corea del Nord in ambito nucleare.

Il Presidente cinese, Xi Jinping

La Cina, in quella circostanza, aveva sostenuto le sanzioni nei confronti di Pyongyang e, in cambio, era stata in varie circostanze criticata e definita un burattino degli Stati Uniti.

Che questi giorni di divergenze fossero ormai dimenticati, era palese da tempo.

Sin dal 2018, infatti, si riconosce una svolta nelle relazioni che ha permesso ai due leader di incontrarsi personalmente in Cina per quattro volte e poi una volta, nel giugno del 2019 in Corea del Nord.

Questi vertici sono stati una preziosa occasione per approfondire l’amicizia tra i due politici e consultarsi reciprocamente su varie scottanti tematiche, prima fra tutte, l’ormai fallito negoziato sul nucleare tra Washington e Pyongyang.

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Nel tempo, non sono mancate le occasioni in cui i Paesi si sono sostenuti in momenti di crisi.

Da un lato vanno di sicuro ricordate le numerose le denunce della comunità internazionale che parlano del fatto che la Cina stia palesemente aiutando la Corea del Nord ad aggirare le sanzioni che la stessa Pechino aveva premuto per imporre.

Dall’altro, esemplare è di certo la firma della Corea del Nord, assieme ad altri 37 Paesi, della lettera di sostegno alle politiche portate avanti da Pechino nella regione dello Xinjiang.

Si tratta di azioni eseguite in particolare contro gli Uiguri, una popolazione di religione islamica ed etnia turcofona, ma anche altre minoranze musulmane come quella kazaka e kirghisa.

Il programma di “rieducazione” cinese, macchiato, ad esempio, di lavori forzati e sterilizzazioni obbligatorie delle donne, viene definito da molti Stati occidentali come il genocidio dei nostri tempi.

Risulta quindi una scelta decisamente politica quella di Kim di sostenere la Cina in questa occasione.

Anche in altri importanti momenti la Corea non ha fatto mancare l’appoggio a Pechino, come ad esempio nella gestione, aspramente condannata a livello internazionale, della questione di Hong Kong.

Una manifestazione di protesta ad Hong Kong

Trattandosi di una vicenda tutta cinese, Pyongyang ha ritenuto le intromissioni internazionali non solo sconvenienti, ma anche decisamente dannose.

Infine, Kim è stato al fianco del leader cinese, anche nella gestione del governo di Pechino dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, che però, almeno nei primi mesi, è stata decisamente ambigua.

Cinesi con le mascherine

Il leader nordcoreano, in varie occasioni, ha manifestato il proprio consenso per il modo esemplare in cui Pechino ha gestito la crisi, definendosi sicuro della “vittoria finale [sull’emergenza] sotto la saggia guida di Xi Jinping”.

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