Sicurezza, breve storia e filosofia dei Black Bloc

Roma. La Capitale, sabato, ospiterà i massimi esponenti della politica europea ed internazionale per la celebrazione dei 60 anni dei Trattati di Roma che nel 1957 fondarono la Comunità economica europea. Sono previsti cinque cortei e due sit-in in varie parti della città.

Prefettura e Questura hanno messo in campo un imponente dispositivo di sicurezza per la gestione dell’ordine pubblico, con zone rosse (denominate zone blù in onore dei colori europei), no-fly zone, aree cuscinetto e cortei distribuiti nell’arco della giornata per evitare che attivisti di diversi schieramenti vengano a contatto.

In tutte queste occasioni di rilievo internazionale, il timore di infiltrazioni di gruppi antagonisti preoccupa le Forze di Polizia, così come i livelli di intelligence. Oltre che, chiaramente, i cittadini ai quali viene impedita la libertà di movimento nelle proprie città.

Una manifestazione di Black Bloc

La stampa nazionale ed estera dopo i fatti di Genova del luglio 2001 ha acceso i riflettori per lo più su un gruppo, conosciuto come “Black Bloc” (Blocco nero).

Prima che un gruppo, il Black Bloc è stata considerata una tattica di guerriglia urbana sperimentata a Seattle (30 novembre – 4 dicembre 1999) durante le manifestazioni contro la Conferenza ministeriale del WTO.(World Trade Organization, Organizzazione mondiale del commercio)

Uno dei loro “simboli” è Colin Clyde, un giovane anarchico americano. Da lui è partita l’idea di indossare abiti neri e di colpire tutto ciò che rappresenta l’economia: banche, negozi, auto. Oltre che le sedi delle istituzioni politiche nazionali ed estere.

La distruzione di un’auto nel corso di una manifestazione.

In verità il Black Bloc, a ben vedere, ha modificato le tecniche di guerriglia urbana che abbiamo conosciuto negli anni ’70 anche qui in Italia, dove spesso si faceva ricorso all’uso di armi da fuoco.

E quest’anno sono i 40 anni dal Movimento del ’77 che è stato protagonista di azioni violente in tantissime manifestazioni. Alcuni dei suoi componenti, come si ricorderà, sono poi divenuti elementi del terrorismo delle Brigate Rosse e di altre sigle.

Manifestazione a Milano nel 1977.

Dal punto di vista culturale è interessante leggere alcuni passi di “Guerra de guerrilla” di Ernesto Che Guevara per capire come “i maestri” poi vengano seguiti. Nel suo libretto, il Che scriveva che tra le peculiarità di un guerrigliero ci deve essere l’estrema mobilità e la rapidità dell’attacco. Ebbene, questi antagonisti mettono in pratica gli insegnamenti del medico argentino.

Per i Black Bloc si fa risalire la loro ideologia all’anarchia. Alcuni esempi. Il nero è considerato, storicamente, il colore degli anarchici.

Una bandiera nera è stata vista, per la prima volta, in mezzo ad una folla operaia nel gennaio del 1831 a Reims, durante la manifestazione di terrazzieri con la scritta “Lavoro o morte”. Fu poi ripresa, nel novembre dello stesso anno, dai setaioli di Lione. Una bandiera nera aveva già sventolato sul municipio di Parigi nel luglio del 1830.

Nella Comune di Parigi (18 marzo- 28 maggio 1871)  Jules Valles – giornalista militante, anarchico e massone che si affiliò all’Internazionale e partecipò di persona all’esperienza della Comune di Parigi; scampò dalla fucilazione rifugiandosi a Londra -chiese che fosse adottato il nero come colore delle bandiere. Invece fu scelto il rosso.

Un altro elemento, a rileggere un po’ di storia dell’anarchia che intende avvicinare, sempre ideologicamente, gli antagonisti degli anni 2000 ai loro predecessori è la “propaganda con i fatti”.

“Rivolta permanente con la parola, con gli scritti, col pugnale, con fucile, con la dinamite. Per noi, è buono tutto quello che non è legale”. Così scriveva l’anarchico russo Kropotkin nel dicembre 1880.

Ma come, poi, ebbe a scrivere una rivista anarchica degli inizi del secolo scorso “Le Temps nouveaux”, “non è la testa politica che conviene colpire, è la testa economica – la proprietà – che bisogna intaccare”.

E questo ultimo atto è raccontato nelle cronache dei quotidiani o dei telegiornali, colpendo come detto tutto ciò che possa avere rapporti con il denaro. Visto che gli anarchici lo considerano simbolo della società borghese, dei suoi privilegi e del suo potere. E per questo da distruggere.

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