Siria: nessun incontro ufficiale tra l’Egitto e il nuovo Governo di Damasco. Il Paese a un bivio definito da Il Cairo “storico”

Di Chiara Cavalieri 

Il CAIRO. Il Ministero degli Esteri egiziano ha ribadito che la Siria si trova attualmente a un punto di “svolta storico” e che, i prossimi mesi saranno cruciali per determinare il percorso politico e sociale del Paese.

Tuttavia, al momento non è previsto alcun incontro ufficiale tra l’Egitto e la nuova amministrazione siriana guidata da Ahmed Al-Sharaa.

Durante l’incontro di Riad sulla crisi di Gaza, il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdelatty. ha colto l’occasione per riaffermare la ferma posizione de Il Cairo: impedire che la Siria diventi un terreno fertile per il terrorismo o una minaccia alla stabilità della regione.

Il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdelatty.

Il portavoce del Ministero degli Esteri egiziano, l’Ambasciatore Tamim Khallaf, ha sottolineato i quattro pilastri fondamentali della politica egiziana nei confronti della Siria:

1. Unità e integrità territoriale: Preservare l’unità del territorio siriano e sostenere le istituzioni nazionali affinché possano servire il popolo


2. Processo politico inclusivo: Promuovere un dialogo che coinvolga tutte le componenti religiose, settarie e politiche della società siriana, senza esclusioni


3. Prevenzione del terrorismo: Assicurarsi che la Siria non diventi un rifugio per gruppi terroristici che possano destabilizzare la regione


4. Monitoraggio della transizione politica: Continuare a osservare i cambiamenti politici in atto, mantenendo un approccio pragmatico e realistico.


Khallaf ha dichiarato che il futuro della Siria dipenderà dai fatti più che dalle parole, poiché il Paese si trova ancora in una fase iniziale di trasformazione. Ha inoltre evidenziato la complessità e la rapidità dei cambiamenti sul campo, avvertendo che chi interpreta la situazione con superficialità commette un errore.

La posizione egiziana, basata su equilibrio e pragmatismo, riflette l’impegno del Cairo per una soluzione sostenibile che garantisca stabilità e pace nella regione. “Il destino della Siria sarà deciso dai suoi cittadini,” ha concluso Khallaf, “e il mondo osserva con attenzione questo momento storico.”

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