Di Sara Palermo
Torino. A margine del Salone Internazionale del libro di Torino con il Contrammiraglio Angelo Virdis, capo Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione della Marina Militare, analizziamo come la Forza Armata documenta le proprie attività per appassionare un pubblico che poco conosce le difficoltà e l’asprezza della vita in mare, al di là del racconto romantico e romanzato che proviene dalla letteratura e dal cinema.
Racconti di imprese epiche, di persone, di fatti d’arme.

il Contrammiraglio Angelo Virdis, capo Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione della Marina Militare,
Ma parliamo anche del volume realizzato dalla Guardiamarina Anita Fiaschetti, dal titolo “Noi siamo la Marina”. Non solo un bel volume ma anche un ottimo claim.
“Noi siamo la Marina” vuole essere qualcosa di estremamente diverso: qui si narrano le storie emblematiche di chi ha abbracciato una professione ed un ideale. Ammiraglio qual’è il significato più profondo di questo volume?
La carriera dei nostri uomini e donne è una missione al servizio del Paese. Dobbiamo cercare di raccontare le loro storie e fare vivere a tutti noi le loro emozioni.
Questo è il taglio che si è voluto dare e credo che proprio questo sia il motivo per questo libro a me ha fatto particolarmente piacere.
Perché narra, veramente dal basso, emozioni e storie di persone che hanno vissuto la propria carriere con una grandissima passione, con spirito d sacrificio, considerando la Marina e l’equipaggio di cui facevano parte una famiglia.

La Marina Militare presente anche sui tavoli della diplomazia
Ci hanno in qualche modo onorato di condividere con noi tutti il loro entusiasmo e ci hanno insegnato ad amare la Marina.
Siamo abituati a vedere l’Esercito impiegato nell’operazione “Strade Sicure” e in altre numerose attività anche proprie della Protezione civile. Più difficile è incontrare gli uomini e le donne di mare nella nostra vita quotidiana. In questo sembra esserci un fondamentale cambio di paradigma. Come possiamo raccontare la vostra quotidianità ai cittadini italiani?
Verissimo. Questo è un aspetto molto importante.
La nostra è una missione lontana, oltre l’orizzonte, svolta per prevenire le crisi politiche internazionali prima che si verifichino e per garantire il flusso delle merci e delle risorse primarie, il flusso delle navi commerciali perché possano portare tutto ciò di cui ciascuno di noi ha bisogno a destinazione.
Non solo importazione protetta. Noi siamo un Paese che ha un export fortissimo e gran parte di questo viaggia via mare.

Un AB 212 della Marina Militare
Abbiamo visto i danni arrecati dall’interruzione delle rotte quando la navigazione sul canale di Suez si è interrotta a causa di una nave che per una manovra errata, problemi tecnici, si è arenata, bloccando il flusso e causando miliardi di euro di danni.
Quindi è fondamentale garantire la libertà delle rotte e di navigazione. Non meno importante garantire la sicurezza delle persone.
Tutto questo viene fatto in silenzio, lontano dai riflettori e quindi tutto ciò che va nella direzione di raccontare questo spaccato doveroso nei confronti di questi uomini e donne che tanto si sono sacrificati per il nostro Paese.
Diventa perciò nostra responsabilità aiutare la cittadinanza a prendere consapevolezza di quello che fate realmente per il nostro benessere quotidiano e la qualità delle nostre vite?
Esatto. Una consapevolezza di quanto dobbiamo al mare in termini non solo ambientali che sono massimamente importanti, ma anche in termini di via di ingresso ed uscita della nostra economia.
Il mare è elemento fondamentale per il benessere del nostro Paese.
Quindi va tutelato anche a grandi distanze dal nostro Paese perché lì si originano le crisi, lì siamo in grado di intervenire quando il nostro Governo lo decide e lo facciamo in maniera capillare ed efficiente.
Per farlo ci sono volute tante vite di persone che hanno vissuto lì e che hanno consentito di svolgere quelle operazioni anche preparandosi presso le nostre basi, armando aerei, elicotteri, navi, mantenendo tutto in efficienza.
Molto importante anche la parte dedicata alla formazione. Per essere in grado di portare a termine tutti questi compiti delicati c’è un percorso che viene svolto nelle Scuole, in Accademia e che viene raccontato in questo libro. Il volume parte proprio da qui.

Gli allievi dell’Accademia Navale di Livorno prima di imbarcarsi su Nave Vespucci
È l’intero ciclo di vita delle persone insieme tra loro – ma anche di crescita dei singoli individui – che viene narrato grazie a 115 storie emblematiche.
Accettare una sfida con sé stessi e abbracciare una vita dura ma ricca di grandissime soddisfazioni.
Il valore vero di questo volume si disvela in questo intento man mano che si procede nella lettura.
Un volume che ha dunque un valore per la Forza Armata ma anche per i nostri connazionali…
Il libro restituisce il giusto riconoscimento al personale della Marina Militare, facendolo emergere con forza e vitalità dall’oblio cui sembrava condannato, e restituisce alle famiglie qualcosa della vita dei loro cari da cui sovente si sentono totalmente esclusi.
Perché è vero: gli uomini e le donne della Marina Militare operano oltre uno spazio a noi visibile e per un tempo a noi sconosciuto, in un luogo altro da cui è impossibile comunicare la vita e l’impegno quotidiano di mezzi e personale.
Navigare significa intessere profondi rapporti umani, intersecarsi con le altre persone, condividere impegno, tempo libero, pensieri e bisogni cui non può accede, se non in parte, chi resta a terra, in attesa del ritorno.
Una quotidianità piena, rubata alla famiglia di terra. Eppure, le famiglie di terra sono pur sempre a bordo: sarebbe impossibile portare avanti un lavoro continuativo così complesso ed impegnativo, dedito, attento, altamente specializzato senza avere alle spalle una famiglia supportiva, capace di spronare nelle difficoltà, di far sentire la propria presenza nonostante l’assenza.
A leggere “Noi siamo la Marina” si notano tantissimi aspetti…
Il libro è avventura del mare, storie di amicizia e di rapporti fortissimi. E’ il fascino di far parte di una élite, l’orgoglio di servire il Paese che si ama non con retorica ma con sinceri affetto e dedizione.
Leggere il rispetto e l’apprezzamento per quello che si è e si fa negli occhi di chi incontra le proprie genti e le proprie navi in ogni parte del mondo e nei colleghi delle altre Forze Armate è ciò che ripaga il personale della nostra Marina Militare di tutti i sacrifici.

Un momento della dimostrazione delle capacità dei Fucilieri di Marina
Oggi ne abbiamo consapevolezza. Non siamo consapevoli di quanto la Forza Armata faccia ogni giorno per la nostra collettività.
Manca la conoscenza, non l’informazione. E la conoscenza passa attraverso le vite dei singoli, che aprono la strada alla comprensione e all’empatia, all’immedesimazione.
Era necessario far sentire le voci dei marinai, dal basso, senza filtri, così da catturare la pancia e le teste degli ascoltatori.
Così da rendere omaggio a chi serve il Paese. Non è parola qualunque quella che si legge in questo libro.
È “parola incarnata”, è disvelamento di una realtà nascosta ai nostri occhi. Sembrava un luogo lontano, invece è un posto vicino.
Il libro è disponibile nello store editoria Marina Militare: www.amazon.it/marinamilitare
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