BARI (nostro servizio particolare). “La notte del 3 corrente, verso le ore 21.45, il silenzio della città di Bari fu rotto da un rumore fortissimo, echeggiante per l’aria, che svegliò tutti di soprassalto. Dapprima si credeva che qualche nave nemica avesse ancora una volta messa a dura prova l’abnegazione di questa forte popolazione, poi si diffondeva la dolorosa notizia che si era scatenata l’alluvione, proveniente dalla parte occidentale, per il mancato sfogo delle acque del torrente Picene. Tutti corsero ai ripari e la Regia Guardia di Finanza non fu, anche in questa occasione, seconda agli altri soldati del Regio Esercito e della Regia Armata nel correre in aiuto di tanti infelici che in un istante si videro circondati dalle acque furibonde e, quel che è peggio, si sono visti trasportare dalla corrente i loro cari e quelle poche sostanze che erano il frutto delle loro fatiche!”.
Fu proprio con questa frase che il corrispondente da Bari de “Il Finanziere”, rese noto ai lettori del seguitissimo periodico della Regia Guardia di Finanza ciò che era successo nel capoluogo pugliese agli inizi di settembre, ma soprattutto illustrò brillantemente l’opera di soccorso che, in quella circostanza, era stata assicurata dai militari della Legione di Bari, in quel frangente storico posta agli ordini del Tenente Colonnello Cesare Custo.
Sono trascorsi quasi 110 anni da quel disastro, e di scene simili ne abbiamo viste abbastanza, anche nelle settimane scorse, pensando a quanto è accaduto nella già martoriata provincia di Avellino e in altre località della Penisola.
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