Sudan: colpo di Stato, i militari prendono il potere e arrestano il primo ministro

Khartum. E’ in corso un colpo di Stato in Sudan.

Secondo quanto viene riferito dalla stampa internazionale, alcuni militari  hanno arrestato, oggi, la maggior parte dei membri del Governo sudanese e un gran numero di leader del partito filo-governativo.

In corso manifestazioni di piazza a favore dei militari e contro il Governo

Questa azione sta mettendo ancorati più in crisi una fragile transizione verso la democrazia.

In  una corrispondenza alla sua redazione il giornalista Bastien Renouil (FRANCE 24) ha detto di avere visto centinaia di manifestanti armati di bastoni che sostenevano i militari .

“Mi è stato detto – ha aggiunto – che i soldati stanno controllando i principali ponti che collegano la città alle città vicine. Hanno anche preso il controllo della televisione e della radio nazionale”.

Intanto, poco fa, la Lega Araba ha espresso “profonda preoccupazione” per l’apparente colpo di stato

La Lega Araba ha rilasciato una dichiarazione di “profonda preoccupazione” per questo colpo di Stato militare in Sudan.

I militari hanno arrestato e detenuto ai domiciliari il primo ministro ad interim, Abdalla Hamdo e alti funzionari.

il primo ministro ad interim, Abdalla Hamdo

Hamdok chiede ai sudanesi di “difendere la rivoluzione”.

Le notizie, come avviene sempre in questi casi, sono confuse e contraddittorie.

Secondo il Ministero dell’Informazione, in una nota pubblicata su Facebook, i soldati hanno preso d’assalto la sede dell’emittente statale sudanese e hanno arrestato alcuni dipendenti.

E’ stato chiuso ogni collegamento con Internet ma sui social media sono apparse immagini che mostrano folle inferocite che bruciano i pneumatici per le strade.

Da parte sua l’Unione Europea segue gli eventi in Sudan “con la massima preoccupazione”

La UE invita tutte le parti interessate e i partner regionali a rimettere in carreggiata il processo di transizione, ha detto Josep Borrell Fontelles, capo della politica estera europea.

Josep Borrell, , capo della politica estera europea

Il Sudan aveva iniziato una transizione verso la democrazia dopo una rivolta popolare e la cacciata nell’aprile 2019 del Presidente Omar al-Bashir, un autocrate non molto amato in Occidente e che era stato alla guida del Paese africano per circa 30 anni.

L’ex Presidente sudanese Omar al-Bashir

In base a un accordo dell’agosto 2019, l’Esercito condivide il potere con funzionari nominati da gruppi politici civili in un organo di governo destinato a guidare il Sudan verso le elezioni previste per la fine del 2023.

L’inviato speciale degli Stati Uniti per il Corno d’Africa, Jeffrey Feltman ha affermato che gli USA sono profondamente allarmati dalle notizie “di un’acquisizione militare del governo di transizione in Sudan”.

Sull’account Twitter ufficiale dell’Ufficio per gli Affari africani del Dipartimento di Stato, Feltman ha avvertito che “un’acquisizione militare violerebbe la dichiarazione costituzionale del Sudan e metterebbe a rischio l’assistenza degli Stati Uniti”.

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