Zimbabwe, un sacerdote si nomina mediatore tra le Forze Armate ed il Presidente Mugabe

Harare. In Zimbabwe, dopo un colpo di Stato “pilotato” che ha visto le Forze Armate prendere il potere ed il Presidente, Robert Mugabe confinato nella sua casa, la moglie Grace è scappata in Namibia.

Robert Mugabe e la moglie Grace

Mugabe nel corso di una telefonata con il Presidente sudafricano, Jacob Zuma ha detto di stare bene.

Lo stesso Zuma si sta muovendo, dal punto di vista politico e diplomatico. In qualità di numero uno dell’Organizzazione regionale Comunità per lo Sviluppo dell’Africa meridionale (SADC) ha convocato, per oggi, una riunione straordinaria in Botswana per trattare la crisi.

I militari davanti alle telecamere della tv nazionale hanno detto che “la sicurezza di Mugabe e signora è garantita”. Ed hanno aggiunto, poi, che stanno proteggendo gli uffici governativi e le strade della capitale.

Le Forze Armate intendono “ripulire” il Paese dei “criminali attorno” al capo dello Stato e che una volta presi la situazione tornerà alla normalità. Hanno rivolto un messaggio alla magistratura, aggiungendo che come “braccio indipendente dello Stato” essa deve essere in grado di esercitare la sua autorità indipendente senza timore di essere ostacolata “come è avvenuto con questo gruppo di individui” (quelli che i militari definiscono appunto criminali ndr).

Agli altri servizi di sicurezza, il messaggio chiede di “cooperare per il bene del nostro Paese essendo chiaro che intendiamo affrontare le minacce per la sicurezza nel nostro Paese. Perciò ogni provocazione avrà un’appropriata risposta”.

Intanto, un sacerdote cattolico Fidelis Mukonori si è fatto avanti per convincere Mugabe e la sua famiglia a lasciare Harare.

Lo scontro tra il Partito al governo ZANU-PF e l’Esercito ha messo in Paese in una posizione di stallo ed è difficile, al momento, capire quale potrà essere il futuro.

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