L’uso militare nel quadro giuridico internazionale per lo spazio cosmico

Di Lorenzo Midili *

ROMA. Il Diritto Spaziale, uno dei rami del Diritto Aerospaziale e Aeronautico, fa riferimento a tutte le questioni di diritto afferente allo spazio esterno o cosmico , ovvero tutto ciò che è posizionato al di là dell’atmosfera terrestre. Possiamo considerare l’esistenza di una vasta area di diritto, abbastanza delicata, in quanto tratta di una tematica sorta già a partire dagli anni sessanta del secolo scorso, tuttavia con un corpus legislativo complesso, nonché formato e composto da trattati internazionali e principi.

Quali sono le fonti di riferimento nel dettaglio?

Le Nazioni Unite forniscono cinque punti cardini del diritto spaziale, denominati “i cinque trattati sullo spazio cosmico”, quali:

1) “Il trattato sullo spazio extra-atmosferico” : primo dei cinque accordi stipulati e ratificato da più di cento Stati, membri della famiglia umana, delinea i principi che regolano le attività degli Stati stessi nell’esplorazione e nell’uso dello spazio cosmico, compresa la luna e gli altri corpi celesti.

2) “L’accordo di salvataggio” : accordo sul salvataggio degli astronauti, il loro ritorno e il rientro degli oggetti lanciati nello spazio.

3) La “Convenzione relativa alla responsabilità” : Convenzione sulla responsabilità internazionale per danni cagionati da oggetti spaziali.

4) La “Convenzione sulla registrazione” : pertinente agli oggetti che vengono lanciati nello spazio extra-atmosferico.

5) L’ “Accordo sulla Luna” : che disciplina le attività degli Stati sulla Luna e di altri corpi celesti.

L’uso militare nel quadro giuridico internazionale per lo spazio cosmico

Successivamente ai trattati citati, si possono evidenziare i cinque principi giuridici e dichiarazioni, quali:

1) La “Dichiarazione dei principi giuridici” : che disciplinano le attività degli Stati nell’esplorazione e negli usi dello spazio cosmico;

2) I “Principi di trasmissione”: che regolano l’impiego da parte degli Stati di satelliti di terra artificiale per la trasmissione televisiva diretta internazionale.

3) I “Principi di telerilevamento” : relativi al telerilevamento della Terra dallo spazio esterno.

4) I Principi delle “fonti nucleari” : che concernono l’utilizzo delle fonti di energia nucleare nello spazio.

5) La “Dichiarazione dei benefici” : riguardante la cooperazione internazionale nell’esplorazione e nell’uso dello spazio extraatmosferico a beneficio e nell’interesse di tutti gli Stati, membri della comunità internazionale, tenendo in particolare conto delle esigenze dei Paesi in via di sviluppo.

Gli strumenti principali elencati poc’anzi forniscono una base giuridica solida per i vari compiti volti all’esplorazione e all’uso dello spazio esterno per scopi esclusivamente pacifici. Ergo, resta un problema di fondo, sempre più frequente, ossia quello del complesso di militarizzazione nello spazio cosmico.

A tal proposito, il regime OST, noto come trattato sullo spazio extra-atmosferico del 1967, statuisce delle restrizioni che limitano le operazioni militari, le armi di distruzione di massa, l’impiego di armi nucleari e inibisce il collocamento di basi militari, installazioni o fortificazioni sulla luna e su altri corpi celesti, affermando, inoltre, che le attività nello spazio cosmico devono essere condotte nella cornice delle norme di diritto internazionale e della Carta onusiana, chiaramente corroborati da vari principi già esistenti del diritto stesso prima della nascita delle Nazioni Unite, che riguardano, in linea generale, l’uso della forza militare.

Diritto spaziale, uno dei rami del diritto aerospaziale e aeronautico

Pertanto, secondo un punto di vista strettamente correlato con l’art. 2, par. 4 della Carta delle Nazioni Unite , per quanto concerne lo spazio, è vietata qualsiasi minaccia o uso della forza. Questo è ulteriormente ampliato e rafforzato nel dettaglio per la luna che proibisce qualsiasi minaccia di atto ostile o semplice ostilità. Contemporaneamente, viene proibito l’utilizzo della luna per commettere un atto del genere o impegnarsi in qualsiasi minaccia in relazione alla terra, ai veicoli spaziali, agli operatori dei macchinari spaziali o agli oggetti spaziali artificiali.

In corrispondenza con la Carta delle Nazioni Unite e in riferimento alle leggi dello Jus ad Bellum, gli Stati hanno la possibilità di realizzare un attacco in risposta a un altro attacco armato per legittima difesa in quanto essa sorge esclusivamente quando uno Stato è vittima di un attacco armato, a condizione che gli stessi siano in grado di appagare i criteri di necessità e proporzionalità e immediatezza della reazione, nonché i requisiti specifici per la legittima difesa collettiva.

Dunque, sono simili i vincoli di regole che si applicano nello spazio, limitando così le azioni contro i soli oggetti militari o all’avanzamento di obiettivi militari . Ma ancor più rilevante, è la probabilità che le condotte militari più distruttive possano danneggiare la sfera extra-atmosferica da una mera prospettiva sul piano ambientale e che, come conseguenza, renda molte aree inservibili per molti decenni se non secoli.

Cosa intendiamo per “danneggiamento ambientale nello spazio esterno”?

È possibile fare una distinzione di ciò che danneggia e inquina lo spazio, identificando e definendo i tre elementi più comuni quali: detriti spaziali , rifiuti o rottame come qualsiasi particella componente di un oggetto artificiale, deserto o privo di utilizzo nell’orbita terrestre, in un corpo celeste o nello spazio.

Il meccanismo dei sistemi spaziali sta diventando una componente sempre più notevole della potenza militare, soprattutto per gli Stati Uniti che da molto tempo investono denaro per lo sviluppo e la realizzazione di nuove armi che stanno, pian piano, rivoluzionando la condotta di un conflitto bellico.

Cyber tecnologia, comunicazioni, sistemi di navigazione e altri dispositivi spaziali militari

Di che armi si sta trattando?

Le armi in questione appartengono a un sistema strutturato e integrato da intelligence, cyber tecnologia, comunicazioni, sistemi di navigazione e altri dispositivi spaziali militari. Ad oggi, nessuno Stato è in grado di contestare il dominio spaziale degli Stati Uniti o i vantaggi che lo stesso offre alle sue operazioni militari terrestri.

L’equipaggiamento o semplicemente rifornimento di dispositivi e armi, noto in questa dinamica come “armamento spaziale”, è apparso di nuovo come problematica attuale, sebbene gli Stati Uniti, grazie al loro supporto della nuova tecnologia, sono considerati “padroni dello spazio”, titolo che Cina e Russia hanno sempre respinto, e questo ha comportato ancor di più una preoccupazione della comunità internazionale in fase di crescita per via della capacità statunitense di dominare lo spazio esterno, riuscendo quindi a negarne l’accesso e l’uso ad altri paesi.

Questa loro attitudine allo studio del sistema extra-atmosferico, all’innovazione tecnologica e alla consapevolezza delle proprie capacità sul campo militare, darà vita ad una corsa agli armamenti che potrebbe destabilizzare l’intero sistema spaziale extra-atmosferico. Un esempio di questa breve considerazione degli Stati Uniti nel loro controllo militare dello spazio, lo portiamo menzionando lo US Space Force, cioè di una forza spaziale degli Stati Uniti d’America, creato nel dicembre del 2019, un nuovo settore militare responsabile di tutte le operazioni spaziali, dei sistemi di lancio e dei suoi satelliti, specificamente dedicato alle operazioni militari e di supporto nello spazio esterno. Si pensi che attualmente è considerata come l’unica forza armata Statunitense che può gestire “l’astronautica militare” .

*Specializzato in Diritto Militare Internazionale

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