Sicurezza: pubblicata la Relazione Relazione annuale sulla politica della sicurezza 2021

Roma. E’ stata pubblicata, oggi, la Relazione annuale sulla politica della sicurezza 2021, a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Sistema d’informazione per la sicurezza della Repubblica.

RELAZIONE ANNUALE 2021 (bassa definizione)

La sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri

L’orizzonte entro il quale si sono dipanate, nel corso del 2021, le attività del Comparto intelligence è stato contrassegnato dalla scala globale delle interazioni tra i diversi fenomeni rilevanti nell’ottica della sicurezza nazionale.

“La conseguente consapevolezza della dimensione planetaria delle sfide con cui gli Organismi informativi sono stati chiamati a misurarsi ha costituito, a sua volta, primaria chiave di lettura – si legge nella premessa- allo scopo di scorgere in tempo utile l’ampio novero di fenomeni, condotte ed eventi potenzialmente lesivi della capacità del Paese di perseguire efficacemente i propri interessi fondamentali”.

Plurime e pregne di sfaccettature si presentano infatti tutte quelle sfide globali suscettibili di ridefinire la nozione stessa di sicurezza nazionale, “nel contestuale, incessante ridisegnarsi del perimetro al cui interno la comunità intelligence nazionale opera a tutela degli interessi politici, militari, economici, scientifici e industriali della Nazione”.

Si tratta di sfide che sono, sovente,  “interconnesse tra loro, tali da esigere, oltre che un avveduto approccio olistico, anche il costante affinamento di tutte le fasi del ciclo intelligence, a cominciare dal rafforzamento del valore conoscitivo delle evidenze acquisite grazie alle diversificate tecniche di raccolta informativa, e dall’individuazione delle attività e delle risorse necessarie per il perseguimento degli obiettivi informativi stabiliti dal Governo”.

In particolare, il persistere dell’emergenza pandemica e il suo continuo riverberarsi su molteplici dimensioni – dall’acuirsi delle crisi geopolitiche alle dinamiche ogni giorno sempre più competitive delle relazioni economiche internazionali, dalle nuove criticità che occorre fronteggiare al fine di mitigare le tensioni sociali alle inopinate opportunità offerte dalla crisi sanitaria agli attori ostili – ha visto un maggiore impegno ’impegno del DIS, dell’AISE e dell’AISI finalizzato ad allertare precocemente il decisore politico sui pericoli per la sicurezza nazionale.

Al tempo stesso, la ripresa economica, registrata a livello mondiale dopo la grave crisi del 2020, e che vede l’Italia all’avanguardia tra i Paesi europei, postula “il costante sforzo anche dell’intelligence – si legge ancora nella relazione- per garantirne continuità e solidità, preservando adeguatamente le precondizioni essenziali dello sviluppo in una cornice di sostenibilità e di coesione sociale che ancori saldamente la crescita e la stabilità finanziaria del Paese alla ripresa internazionale”.

Quanto alle grandi “questioni trasversali”, per gli estensori del rapporto merita anzitutto evidenziare “come i cambiamenti climatici, fenomeno che per sua natura abbraccia tutti gli angoli del globo, richiedano l’indifferibile messa in atto di azioni e programmi coordinati e sinergici da parte dell’intera comunità internazionale”.

I cambiamenti climatici sono molto attezionati anche dall’intelligence

Se l’opera compiuta dal Governo italiano nell’anno di Presidenza del G20 ha inteso marcare “un avanzamento in tale direzione, promuovendo uno sforzo corale nella direzione della transizione ecologica in un orizzonte temporale definito, la sfida ambientale ha acquisito inedito rilievo anche nell’azione  dell’intelligence.

Controlli dei Carabinieri in occasione del G20 di Roma

Sempre molto importante è il tema delle migrazioni che, siano esse originate da conflitti armati, carestie persistenti, diseguaglianze profonde, offrono importanti margini di agibilità al crimine dedito allo sfruttamento dei flussi irregolari.

La questione dei migranti è sempre di attualità anche nelle analisi di intelligence

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