Marina Militare: la concretezza della comunicazione nel “Blue Century”.

Di Lia Pasqualina Stani

     A vederlo nel mappamondo, il Mediterraneo è una culla situata al centro del pianeta. E al centro di questo bacino, di questa culla, c’è la penisola italiana e le sue isole. La centralità dell’Italia nel Mediterraneo e del Mediterraneo nel mondo è davvero una realtà prima che un pensiero. Tre continenti si affacciano su questo balcone unico al mondo. […] Sul piano storico il Mediterraneo, si sa, è il bacino da cui si dipartirono le più significative civiltà, in cui presero corpo le religioni e le filosofie, i codici giuridici e i reggimenti politici, democrazia inclusa, le scoperte e le scienze che hanno pervaso il pianeta”. Così scrive il saggista Marcello Veneziani. Ottomila km di coste rendono l’Italia un “Paese marittimo” inserito nel crocevia di aree e flussi in uno scenario denso anche di minacce potenziali e concrete. Da un continente ad un altro i popoli di tutto il Pianeta si mescolano viaggiando via terra, cielo e mare. Il cambiamento della geopolitica mondiale testimonia come la “marittimità” sia una risorsa fondamentale per la crescita culturale, politica, commerciale, occupazionale e tecnologica. L’Italia è un Paese che da sempre lega i suoi destini al mare. La “cultura marittima” è imprescindibile per un Paese come l’Italia che vanta grandi flotte mercantili e pescherecce e rappresenta con i suoi porti una fonte strategica di approvvigionamento per la nostra industria manifatturiera, oltre che uno dei principali punti di transito delle merci per l’intera Europa. Ed è per questo che per la diffusione della cultura marinara fondamentale in un Paese la cui prosperità dipende dal mare, la salvaguardia del mare, l’educazione delle giovani generazioni al rispetto del mare (con il proprio impegno al fianco di associazioni ambientaliste per la riduzione dell’inquinamento e la tutela dell’ambiente marino), la comprensione del controllo e la condotta delle operazioni navali nelle acque nazionali ed internazionali si identificano con tutto il personale e i mezzi della Marina Militare.

La divisa del “Marinaio”

 

Informare i cittadini e renderli consapevoli del valore che il mare riveste nella cultura e nell’economia (e non solo) italiana è uno degli impegni per cui si adopera l’Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione della Marina Militare (UPICOM) soprattutto negli ultimi due anni. Dal “Regional Seapower Symposium”, al “Sea Future”, al 58°Salone Nautico Internazionale fino alla “Naples Shipping Week”: protagonista di tutti questi eventi nazionali ed internazionali è il mare.

C.a. Fabio Agostini Capo Ufico Pubblica Informazione e Comunicazione della Marina Militare Italiana

 

Durante il recente evento “Un anno di comunicazione e valorizzazione del brand Marina Militare” che racconta per il secondo anno consecutivo il lavoro svolto da UPICOM, ed occasione di incontro con i licenziatari del marchio Marina Militare e gli operatori dei media, il Capo Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione, Contrammiraglio Fabio Agostini ha dichiarato che UPICOM “racconta quotidianamente la Forza Armata e la sua gente dando voce ai 29 mila militari e 10 mila civili che operano in mare, a bordo delle navi, negli stabilimenti e nelle basi così come nei vari teatri operativi”; noi diciamo che lo fa con un linguaggio nuovo, svelando con semplicità le complessità che si celano dietro la gestione della Forza armata a chi non ha la possibilità di apprezzarle direttamente, il delicato ruolo di difendere la cultura della marittimità, della Marina e della Difesa che insieme affrontano compiti delicati per migliorare e costruire il Sistema Paese.

Lo sviluppo, il successo ed il ripetersi nel corso degli anni degli eventi dedicati al mare e alla sua importanza a livello nazionale ed internazionale, dipende anche dall’efficacia e dall’impatto di un’adeguata azione di informazione. Fondamentale è il valore dei comunicati stampa, articoli, interviste. Non è importante “quanto” ma “come se ne parla”. Quello che conta è il risultato prodotto per chi ne beneficia. Nel sistema di valutazione ottenuto fondamentale è la trasparenza e la replicabilità nella misurazione degli “strumenti” necessari alla comunicazione.

UPICOM negli ultimi due anni si è impegnato costantemente per far comprendere attraverso il mondo della comunicazione, senza nulla da nascondere e con la massima trasparenza, l’organizzazione di una realtà ampia ed articolata come la Marina Militare e lo ha fatto utilizzando soprattutto i “social media” per comunicare in tempo reale con il “pubblico” che segue la Forza armata e a cui si rivolge.

Attraverso i profili social della Forza Armata in tempo reale, per esempio, gli utenti possono essere anche loro cittadini attivi, e non solo appassionati, di un presente che ci proietta attraverso il mare nel resto del mondo.

Con i numeri, “nero su bianco”, la realtà è ancora più chiara. I profili “Social” Marina Militare negli ultimi due anni sono risultati in netta crescita ed in particolare:

– Facebook ha registrato un incremento di 90.258 nuovi fan (+26.1%), passando da 346.126 fan (agosto 2016) a 436.384 fan (luglio 2018);

– Twitter ha acquisito 16.321 nuovi follower (+45.7%) passando da 35.712 follower (agosto 2016) a 52.033 follower (luglio 2018);

– Instagram ha avuto un incremento di 43.114 nuovi follower (+123.55) passando da 34.894 follower (agosto 2016) a 78.008 follower (luglio 2018).

In totale ci sono stati più di 150 milioni di interazioni tra Facebook, Twitter, Instagram, YouTube, sito web. Un record!

Sul canale YouTube della Marina molti sono cresciuti in quantità e qualità i video che raccontano la vita degli uomini e delle donne che lavorano sui mari vicini o oltre gli stretti. La web TV sforna video news, dirette streaming o video di vita ordinaria senza soluzione di continuità.

I video autoprodotti e pubblicati sul canale YouTube negli ultimi due anni sono stati visualizzati per un totale di 180mila ore: dato che non sorprenderà solo gli esperti del settore della comunicazione.

Copertina Calendario Storico della Marina Militare per l’anno 2018

    Parlando di prodotti editoriali basta citare il fatto che i calendari degli ultimi due anni sono stati un successo tanto che quello del 2017 ha vinto il secondo premio IUISM (Istituto Italiano di Uniformologia Iconografia e Pubblicistica Storico Militare) nella categoria degli Stati Maggiori mentre quello del 2018 “Ricordare il passato, Costruire il futuro” ha vinto il primo premio IUISM nella medesima categoria con vendite in continua crescita.

I valori economici di AVE e AVEO (Advertising Value Equivalent) dei prodotti media generati dell’Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione della Marina sono cresciuti dai 41.443.121 € del 2016, ai 133.988.541 € del 2017 con prospettiva di raggiungere i 150.000.000€ nell’anno corrente.

Questi risultati ottenuti negli ultimi due anni da UPICOM sono stati raggiunti raccontando dei grandi eventi cosi come la vita di tutti i giorni con parole semplici e sobrie e immagini reali mai artefatte.

I recenti linciaggi mediatici gratuiti e le infondate accuse da parte di qualche giornalista “strapazzino” che si erge a padrone dell’enfasi popolare, affamato di consensi e disposto a sguazzare nelle pozzanghere affannandosi per non annegare nella sua ignoranza nel settore della Difesa e della Marina in particolare, sono stati smascherati dagli stessi cittadini, coscienti dell’inganno, che seguono i canali di comunicazione della Forza Armata. Ed è inutile sciorinare e allungarsi nell’elenco delle sterili quanto inutili accuse. Non serve perché quello che conta sono i risultati ottenuti, in particolare negli ultimi due anni, dal lavoro svolto da UPICOM che ha raccolto consensi a livello nazionale per la trasparenza e la chiarezza della Forza Armata nei confronti di tanti italiani. La Marina è fatta di “equipaggi” e non solo sulle navi, uomini e donne che sono figli, madri, padri etc. che lavorano per tutto il Paese, anche nel settore della comunicazione. La reputazione della Forza Armata comprende una serie di qualità morali che sono anche le stesse qualità morali di ogni singolo cittadino. Il lettore o lo spettatore sono in grado di leggere, guardare e decidere tra bene e male, tra verità e bugia. E per gli “show” sa ridere per il tempo che durano.

Quello che interessa è che la cultura marittima nazionale sia tutelata in ogni sua forma in quanto rappresenta un bagaglio che si identifica con la Marina Militare perché marinai e italiani sono stati e sono protagonisti della storia mondiale.

Il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio di Squadra Valter Girardelli con il Capo Ufficio Pubblica Informazione Contrammiraglio Fabio Agostini e lo Staff UPICOM

Partendo da questo, da questi dati, Report Difesa condurrà il lettore in un viaggio lungo due anni di comunicazione in compagnia di un equipaggio: quello dell’Ufficio pubblica informazione e comunicazione della Marina Militare (UPICOM), che migliorando il passato, viaggia nel presente per raggiungere il futuro per terra, per cielo e soprattutto via mare.

(Foto dell’Autrice/ Per il Calendario Marina Militare)

 

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