Aeronautica Militare, conclusosi ad Amendola (Foggia) il Flying Course 2018-4 del Tactical Leadership Programme (TLP). Qualificati Mission Commanders 34 ufficiali

Amendola (Foggia). Si è concluso, nei giorni scorsi, nel 32° Stormo di Amendola (Foggia) il Flying Course 2018-4 del Tactical Leadership Programme (TLP) a cui hanno partecipato personale ed assetti provenienti da Italia, Belgio, Germania, Olanda e Stati Uniti.

Il TLP è un organismo militare internazionale cui aderiscono oltre alle cinque nazioni succitate anche Spagna, Regno Unito, Francia, Danimarca e Grecia. Nato sulla base di un Memorandum of Understanding (MOU) e rappresenta il polo di riferimento, in ambito NATO, nel settore dell’addestramento aerotattico congiunto e nello sviluppo delle competenze di leadership, indispensabili per fronteggiare scenari operativi sempre più evoluti e complessi.

Una lezione in aula

Lo scopo dei Flying Course è quello di formare i futuri Mission Commanders (comandanti di missione) tramite uno specifico addestramento in operazioni aeree complesse in cui sono previste interazioni tra forze multinazionali aeree, navali e terrestri.

Complessivamente sono stati qualificati “Mission Commanders” 26 Ufficiali Naviganti, 6 dell’Intelligence, 2 Controllori Ground Control Intercept.

 

La novità assoluta del Flying Course è stata l’interazione di velivoli di 4ª e 5ª generazione in uno scenario operativo internazionale finalizzato allo sviluppo e alla standardizzazione delle tattiche, delle tecniche e delle procedure, ma soprattutto di testare ed implementare l’interoperabilità tra l’F-35, straordinario “moltiplicatore” di forze e di sistemi diversi dimostrando come le complesse tecnologie di 5ª Generazione riescano a conferire una rinnovata attualità e vitalità a tutti i sistemi con cui interagisce, evidenziandone la capacità di cooperare, scambiare o riutilizzare informazioni o servizi prodotti da altri.

La novità assoluta del Flying Course è stata l’interazione di velivoli di 4ª e 5ª generazione in uno scenario operativo internazionale

L’Aeronautica Militare ha partecipato al 4° Flying Course con diversi assetti tra cui gli F-35 che, di fatto, è stata la novità assoluta di questa sessione, oltre all’impiego di Eurofighter, G-550 CAEW, KC-767A, P-72A, elicotteri HH-101 e HH-212 ed assetti a pilotaggio remoto (MQ-1C e MQ-9A), insieme al sistema mobile di comando e controllo IT-DARS, al sistema Surface Based Air Defence (SBAD) SIRIUS ed a personale specializzato Joint Terminal Attack Controller (JTAC).

Rischierati presso la base aerea di Amendola anche due velivoli T-346 del 61° Stormo, unici velivoli da addestramento presenti, che hanno svolto il ruolo OPFOR (Opposing Forces) di “ingaggio” degli aerei partecipanti, in scenari complessi caratterizzati da minacce aria/aria e aria/suolo. Nel corso dell’esercitazione inoltre, uno di piloti del 212° Gruppo Volo ha avuto l’opportunità di seguire il “TLP OPFOR training program” risultando così il primo pilota italiano a conseguire la qualifica di “TLP Aggressor”.

La base foggiana ha ospitato tutti gli assetti partecipanti, ad eccezione del Tanker KC-767A, di stanza a Pratica di Mare(Roma) e dell’HH-212, schierato invece a Gioia del Colle (Bari), mentre l’aeroporto di Trapani è stata la base di rischieramento per il NATO E-3A Airborne Early Warning and Control (AWACS).

Al Flying Course ha partecipato anche la Marina Militare con gli assetti AV-8B, mentre la componente straniera ha schierato numerosi assetti tra cui: F-15C e KC-135 americani, F-2000, Tornado ECR e Jamkite tedeschi, F-16 belgi e F-16 olandesi e AWACS NATO, per un totale di 44 velivoli fra “Blue Air”, “Red Air” e assetti di supporto.

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