Marina Militare: Scuola Comando Navale di Augusta, il vice direttore Capitano di Vascello Spolaor racconta le sue esperienze di allievo

Di Salvatore Pappalardo

Augusta  (Siracusa).  “Ricordo con un pizzico di nostalgia quel ‘lontano’ mese di gennaio del 2001 quando ho partecipato, in qualità di frequentatore, alla 210^ Sessione di Scuola di Comando Navale. In precedenza ero già stato imbarcato per 3 anni su una Corvetta di Augusta (Nave Fenice Ndr) e quindi per me era come un ritorno a casa, tra amici e colleghi con i quali avevo trascorso un periodo molto intenso e assolutamente proficuo sia dal punto di vista professionale che, soprattutto, personale”. Così il vice direttore della Scuola Comando Navale, comandante della II Squadriglia pattugliatori, Capitano di Vascello Umberto Spolaor, racconta a Report Difesa le sue esperienze di allievo.

“Ho avuto pertanto la possibilità di vivere la Scuola Comando inizialmente da ‘comparsa’ e, successivamente, da ‘attore protagonista’- aggiunge -. E’  stato in quel frangente che mi sono realmente reso conto di quanto elevato fosse lo sforzo che la Marina Militare dedicava a questo particolare momento di formazione avanzata a favore dei suoi futuri comandanti”.

“Inutile dire che le emozioni provate in quelle settimane sono indelebili e ancora chiaramente impresse nella mia mente – prosegue il comandante Spolaor- : le ‘raccomandazioni’ dei nostri superiori/valutatori, le ‘manovre’ a bordo delle unità minori comandate dai nostri ‘anziani’, la gestione degli equipaggi che per la prima volta si rapportavano con noi come se fossimo già dei comandanti in pectore, le attività in mare aperto con le Corvette, i momenti di condivisione di quell’avventura con i compagni di corso”.

Il vice direttore della Scuola Comando Navale di Augusta, Capitano di Vascello, Umberto Spolaor, insieme agli ufficiali frequentatori del 283° corso

“Insomma – conclude il Capitano di Vascello, Spolaor- , un insieme di sentimenti e di sensazioni, a volte anche contrastanti, che hanno contribuito in maniera decisiva alla mia formazione e che sono stati utilissimi nel prosieguo della mia carriera. Ora, come si suol dire, mi trovo dall’altra parte della barricata e sento fortemente il senso di responsabilità per l’incarico che mi è stato affidato, avendo ben chiaro l’obiettivo che la Forza Armata si prefigge da sempre con la Scuola di Comando Navale. Sono altresì consapevole del cambiamento dei tempi rispetto a quasi 20 anni fa: se l’obiettivo è lo stesso, ritengo che gli strumenti da impiegare per raggiungerlo debbano necessariamente essere diversi, e questa è la sfida sulla quale noi valutatori ci confrontiamo ogni giorno. Ai posteri l’ardua sentenza, anche se personalmente ritengo che i risultati raggiunti sino ad ora siano assolutamente incoraggianti”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore