SPECIALE. Cinema: La fine del secondo conflitto mondiale e la storia della guerra civile in Colombia raccontati al “Guerre e Pace Film Fest” di Nettuno

NETTUNO (ROMA) – dal nostro inviato. La voce alla radio diffonde “una bella notizia”: la II Guerra mondiale è finita.

Siamo nel maggio del 1945 e dopo 5 anni di uno dei più sanguinosi conflitti che la Storia ricordi, finalmente il nostro Paese si libera dell’occupazione nazifascista.

La prima pagina del quotidiano “Il Tempo” di Roma con la notizia della fine del secondo conflitto mondiale

Si conclude così con un’immagine soggettiva sulla protagonista del cortometraggio di Stefano Aderenti “Le radici di Marte”, proiettato ieri sera nel Forte Sangallo di Nettuno (Roma) in occasione della 20^ edizione del “Guerre e Pace Film Fest”.

La locandina del cortometraggio

 

Un film poco dialogato dove la macchina da presa insiste sui volti degli attori, come a volere entrare nella loro anima per far sì che essi, poi, evidenzino tutta la drammaticità e facciano sì che lo spettatore si immedesimi nel racconto.

Un racconto che vede protagonista una giovane agricoltrice che resta vedova presto, che accudisce ai campi, all’allevamento di mucche e di galline.

E che deve lottare ogni giorno per rendere la terra fertile ma anche contro i suoi vicini che vorrebbero farle vendere la proprietà considerando il suo lavoro non femminile.

L’arrivo di un ufficiale tedesco disertore che chiede ospitalità alla donna sconvolge, improvvisamente, le sue giornate.

Un giorno, un paio di partigiani di pattuglia lo individuano e lo fucilano. Con il susseguente pianto dell’agricoltrice.

Insomma, il racconto del dramma della guerra evidenziato in ogni particolare.

Il cortometraggio è in concorso con altri sei e domenica sera ci sarà la premiazione finale.

Dal dramma della II Guerra mondiale a quello della guerra civile in Colombia, dove gruppi paramilitari e forze regolari combattono un conflitto sanguinoso, a forte connotazione ideologica.

Il documentario di Flavia Montini che ha scritto con Anita Otto e la collaborazione di Juan Camilo Zuluaga Tordecilla la sceneggiatura di “Los Zuluagas” (la famiglia Zuluaga) uscito  al cinema lo scorso 9 giugno 2022 e distribuito da Luce Cinecittà racconta la storia proprio di Camilo Zuluaga Tordecilla, un uomo di 35 anni, figlio di Bernardo Gutierrez Zuluaga e di Amparo Del Carmen Tordecilla, due esponenti della guerriglia colombiana.

La locandina del documentario “Los Zuluagas”

La pellicola è stata prodotta da FilmAffair, AAMOD Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, Rai Cinema, Luce Cinecittà, Intramovies, in co-produzione con Inercia Peliculas.

Tornato nel suo Paese d’origine dopo 25 anni in esilio in Italia, Camilo inizia a concentrarsi sull’archivio di famiglia, cercando di comprendere perché i suoi genitori abbiano compiuto delle scelte così radicali.

L’uomo trova filmati amatoriali e scritti privati, che rivelano sia i dissidi mai placati che ricordi dolorosi.

Sono le memorie di un padre, un comandante rivoluzionario, che ha sacrificato ogni cosa in nome della lotta politica, ma alla fine ha visto il suo sogno di giustizia sfumare.

Quelle di un figlio, cresciuto sotto l’ombra ingombrante di un uomo carismatico, ma non in grado di badare ai bisogni di un bambino.

Quelle di una madre simile a un fantasma che tormenta il sonno di Camilo dall’età di 5 anni.

Immergendosi nell’archivio di famiglia, il protagonista ha così modo di avere un’occasione un dialogo impossibile, tanto a lungo desiderato, ma mai avvenuto realmente.

“Lo sceneggiatore – spiega a Report Difesa, Anita Otto – per antonomasia è alla ricerca di conflitti. Abbiano trattato il tema del documentario come gli occhi di un bambino che guarda la sua famiglia. Questo ci ha aiutato molto a raccontare la guerra e credo che questo sia il modo più bello per rendere semplice ed efficace la narrazione stessa”.

La sceneggiatrice Anita Otto

Camilo ha fornito tantissimo materiale video che è una testimonianza della storia di svariati anni del Paese sud americano.

Il padre riprendeva tutto. Ha così trasmesso al figlio e alla memoria non solo della Colombia ma anche fuori di essa un’ampia documentazione video preziosissima utile a comprenderne la storia, la politica e la società.

“Guerre e pace Film Fest” è un’iniziativa prodotta dall’Associazione Culturale Seven, realizzata con il patrocinio e il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, con il patrocinio del Ministero della Difesa, con il patrocinio e il contributo della Regione Lazio, con il patrocinio del Comune di Nettuno, con il patrocinio e il contributo dell’Istituto Luce Cinecittà e della Roma Lazio Film Commission, con partner tecnici Iltuobanner.it, Ciprari Legnami&Fabbricati S.r.l., L’Orto Pensile e Trattoria Romolo.

Media partner: Report Difesa.

Premiato nel 2005 dalla Presidenza della Repubblica per l’alto valore culturale e artistico, “Guerre e Pace FilmFest” è una rassegna unica in Italia, a carattere ricorrente e a ingresso gratuito.

PROGRAMMA DI OGGI E DI DOMANI

Oggi: ore 21.00: il regista Fariborz Kamkari presenta il suo libro Ritorno in Iran.

Alle 21:20 la proiezione del cortometraggio Sotto pressione di Marco Sardella.

Alle 21.30: proiezione del film Kurbun/ Essere Kurdo di Fariborz Kamkari.

Domani ore 21:00: presentazione del libro Vivere a Mosul con l’Islamic State: Efficienza e brutalità del Califfato di Laura Quadarella Sanfelice di Monteforte.

Alle 21:20 il cortometraggio La pace in un sogno di Enrico Capasso.

A seguire, la proiezione del lungometraggio Reflection di Valentyn Vasjanovyč.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Autore