Kosovo: nuovo bilancio dei feriti negli scontri di ieri. Sono 30, di cui 11 italiani e 19 ungheresi. KFOR continua nella sua missione per garantire un ambiente sicuro e protetto e la libertà di movimento per tutte le comunità del Paese

PRISTINA. Nuovo bilancio dei militari italiani e ungheresi, feriti ieri, nel corso degli scontri avvenuti a Zvecan, nel Nord del Kosovo.

Manifestanti serbi a Zvecan

Sono 30 i feriti. 11 del contingente italiano e 19 del contingente ungherese hanno riportato ferite multiple, comprese fratture e ustioni causate da molotov-

Tre soldati ungheresi sono stati feriti da colpi d’arma da fuoco. Ma non sono in pericolo di vita.

KFOR aumentato la sua presenza nei 4 Comuni del Nord del Paese per ridurre il rischio di escalation, dopo che i sindaci neo eletti si stavano insediando.

Polizia kosovara

I militari di KFOR sono stati successivamente attaccati da una folla sempre più aggressiva.

La Kosovo Force opera nel rispetto di rigide regole di ingaggio (ROE).

In questo caso, informa una nota di KFOR, ha risposto “agli attacchi non provocati di una folla violenta e pericolosa, pur svolgendo il suo mandato ONU in modo imparziale”.

Il Comandante della Missione KFOR, Generale di Divisione Angelo Michele Ristuccia, segue in prima persona l’evolversi della situazione ed esprime la sua solidarietà ai militari NATO rimasti feriti durante gli scontri e alle loro famiglie.

Per evitare un’escalation entrambe le parti devono assumersi la piena responsabilità di ciò che è accaduto e prevenire qualsiasi altra azione di scontro.

Intanto, KFOR continuerà ad adottare tutte le misure necessarie “per garantire un ambiente sicuro e protetto e la libertà di movimento per tutte le comunità in Kosovo, in conformità con il suo mandato basato sulla risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 1999”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore