Migliaia di ordigni bellici rimossi dal lago di Varna

Bolzano. Una imponente e complessa opera di bonifica è stata compiuta nel lago di Varna, dove sono stati rinvenuti e neutralizzati circa 3.000 residuati bellici risalenti alla Grande Guerra.
A seguito di una segnalazione di privati cittadini, sono state condotte dal 25 giugno al 6 luglio dai Palombari del Gruppo Operativo Subacquei del Comando Subacquei ed Incursori (COMSUBIN) della Marina Militare Militare distaccati presso il Nucleo S.D.A.I. di Ancona (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi), le oeprazioni di messa in sicurezza di numerosi ordigni bellici presenti nel lago, successivamente consegnati agli artificieri dell’Esercito appartenenti alla Brigata Alpina Julia per la definitiva neutralizzazione in adeguati siti.
Le attività subacquee sono state condotte da un team di 6 Palombari e 3 tecnici di COMSUBIN in una fascia di fondale compresa tra i 3 metri e la superfice ed hanno permesso di individuare e recuperare 3.062 bombe da fucili, 8 pani di esplosivo, 3 bombe da mortaio, 2 proiettili di medio calibro e 19 bombe a mano.
Questo intervento testimonia le diverse attività duali e complementari che le forze armate mettono a disposizione della collettività e delle istituzioni e che i Reparti subacquei della Marina conducano a salvaguardia della pubblica incolumità anche nelle acque interne, come ribadito dal decreto del Ministero della Difesa del 28 febbraio 2017, svolgendo operazioni ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza.
“Sono molto soddisfatto delle operazioni subacquee che abbiamo condotto nel lago di Varna negli ultimi anni”, ha dichiarato il Tenete di Vascello Marco Cassetta, Comandante del Nucleo SDAI di Ancona, “Questa è la quinta volta che interveniamo d’urgenza per bonificare il lago di Varna da questi pericolosi ordigni esplosivi. Negli ultimi due anni abbiamo effettuato 30 giorni di lavoro in queste acque che ci hanno permesso di rimuove un totale di 5.956 bombe da fucile (2.894 recuperati nel 2017 e 3.062 quelle rimosse durante questa missione), ciascuna contenente circa 700 grammi di esplosivo, che sono state consegnate a colleghi artificieri dell’Esercito. Queste attività dimostrano come le Forze Armate collaborino tra loro e siano presenti sul territorio a salvaguardia della pubblica Incolumità”.
Come sempre in questi casi, gli artificieri sottolineano per tutti colori che dovessero imbattersi in manufatti con forme simili a quelle di un ordigno esplosivo, di non toccarli o manometterli in alcun modo, denunciandone immediatamente il ritrovamento alla più vicina stazione dei Carabinieri o alla locale Capitaneria di Porto, per consentire agli artificieri dell’Esercito o ai Palombari della Marina di intervenire e rispristinare le condizioni di sicurezza.

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