Migranti: Sfax in Tunisia e Zwara (Libia) si confemano i porti di partenza verso Lampedusa. Sull’isola i Carabinieri ne intercettano 98 sbarcati sulla spiaggia di Cala Maluk

LAMPEDUSA (AGRIGENTO). Continua ad essere la città di Sfax (Tunisia) il porto di partenza di molti migranti diretti all’Isola di Lampedusa (Agrigento).

Il Municipio di Sfax

Ieri sera, 9 tunisini sono stati recuperati in mare nel corso di un’Operazione SAR (Search and Rescue).

L’arrivo di migranti al Molo Favaloro di Lampedusa (Agrigento)

Alle autorità di Polizia che li hanno sottoposti all’identificazione e al fotosegnalamento, i 9 stranieri hanno raccontato di essere partiti lunedì scorso, alle 6 del mattino, a bordo di un peschereccio di 6 metri (che è poi andato alla deriva)  e di avere pagato circa 600 euro a testa.

Sfax è una città portuale situata sulla costa orientale della Tunisia, a circa 270 chilometri a Sud di Tunisi. Grazie alle industrie e al fiorente porto, gioca un ruolo economico di primo piano con l’esportazione dell’olio di oliva e del pesce fresco e congelato.

Questo importante ruolo economico e la presenza di impianti di trattamento di fosfato non escludono la presenza di alcuni siti turistici, come la medina e Thyna.

Altri migranti, alle 22.00 sempre di ieri, sono stati rintracciati dai Carabinieri, a terra a Cala Maluk, una delle belle spiagge dell’isola siciliana che si trova nelle vicinanze del porto, precisamente subito ad Est (l’omonima punta che prende il nome proprio di Punta di Cala Maluk, è il punto più meridionale d’Italia).

Novantasette uomini e un minore provenienti da Egitto, Marocco, Siria, Sudan erano partiti da Zwara (Libia), sempre lunedì in tarda serata, pagando meno di 2 mila euro a testa.

Il mare di Zwara

Zwara è una città della Libia nord-occidentale, capoluogo del Distretto di al-Nuqat al-Khams, in Tripolitania.

La città si trova in una oasi sul Mar Mediterraneo nella pianura della Gefara.

E’ un centro agricolo (cereali, datteri, olivo, sparto) e marinaro (pesca delle spugne e del tonno).

I migranti sono stati fatti imbarcare su una barca in legno dela lunghezza di 10 metri con un motore di 75+85 HP, 26 taniche di carburante da 25 litri e l’ausilio per la navigazione di un GPS.

La barca è andata alla deriva.

In serata, un’unità della Guardia di Finanza ha intercettato altri 59 migranti provenienti da Bangladesh ed Egitto.

Un’unità della Finanza con migranti a bordo

Erano partiti domenica scorsa  da Zwuara (Libia) alle 21.00 su una barca, andata anch’essa alla deriva, in legno della lunghezza di 9 metri, un motore da 2×40 HP , 20 taniche da 40 litri e un GPS. Costo del viaggio: 2 mila dollari USA.

Poco dopo la GDF è intervenuta di nuovo salvando 43 migranti  (33 maschi, 7 femmine e 3 minori) tutti di nazionalità tunisina.

Erano partiti da Mahdia (Tunisia), lunedì notte a bordo di un gommone con un motore da 1×40 HP e 6 taniche da 20 loitri di carburante, l’uso di un GPS. Costo della tratta 210 euro a testa. Il gommone è andato alla deriva.

Le Fiamme Gialle, sempre ieri, hanno intercettato altri 54 stranieri provenienti da Siria ed Egitto che erano partiti da Zwuara (Libia) lunedì sera al costo di 4 mila dollari USA per viaggiare su una barca in legno, 21 taniche da 20 litri e un GPS.

In tarda mattinata sono sbarcati al Molo Favaloro 18 migranti (13 maschi, 3 femmine e 2 minori) provenienti da Gerba (Tunisia).

Erano partiti ieri sera alle 22,00 pagando meno di mille euro a testa. Hanno viaggiato su una barca in vetroresina con un motore da 25 HP, 12 taniche di carburante da 20 litri e per la navigazione l’uso di un’APP sul cellulare.

Tutti poi sono stati trasferiti all’hotspot di Lampedusa, gestito dalla Croce Rossa italiana.

E’ previsto un trasferimento in mattinata di 180 migranti adulti con un volo charter dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (OIM) con destinazione Roma Fiumicino.

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