Iraq: Sottosegretario alla Difesa Isabella Rauti a Bagdad. La presenza militari italiani è fondamentale per stabilità del Medio Oriente

BAGDAD. Il sottosegretario alla Difesa, Isabella Rauti, in rappresentanza del ministro Guido Crosetto, ha celebrato oggi nell’Ambasciata italiana a Bagdad, la “Giornata del ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace”.

Con l’Ambasciatore d’Italia in Iraq, Maurizio Greganti, e il Comandante Operativo di Vertice Interforze, (COVI) Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo, è stata inaugurata nella sede dela nostra rappresentanza diplomatica, una scultura bronzea per ricordare le vittime italiane ed irachene dell’attentato alla Base “Maestrale” di Nassirya il 12 novembre 2003 e deposte corone di fiori.

“È un onore rappresentare oggi, in Iraq, a Bagdad, il Governo e il Ministero della Difesa italiana a questa cerimonia di commemorazione dei Caduti di Nassiriya – ha detto il sottosegretario Rauti – a 20 anni da quel tragico attentato in cui persero la vita 19 nostri connazionali:12 carabinieri, 5 militari dell’Esercito, 2 civili; e 9 cittadini iracheni”.

L’attentato di Nassiriya

“La strage di Nassiriya – ha aggiunto – è stata un tributo di sangue pesantissimo che l’Italia ha pagato, al fianco del popolo iracheno, alla causa della pace, della libertà e della sicurezza globale. Il loro sacrificio è patrimonio ideale della comunità nazionale e internazionale; ricordarli è un impegno che dobbiamo onorare; un’assunzione morale di responsabilità verso tutti i Caduti in ogni tempo e in ogni luogo”.

“La scultura che abbiamo inaugurato – ha spiegato il sottosegretario alla Difesa – rende omaggio al sacrificio dei caduti di Nassiriya e di tutti gli uomini e donne, militari e civili, che hanno perso la vita in servizio nelle missioni internazionali”.

“La storia passata e le più recenti guerre in Ucraina e ora in Medio Oriente – ha ancora evidenziato Rauti – ci insegnano che la pace non è mai scontata. Per mantenerla e garantire la sicurezza internazionale è necessario un  impegno quotidiano; è questo il prezzo da pagare per contrastare il terrorismo, gli estremismi, i radicalismi ed i fanatismi di ogni tipo. Tutti noi abbiamo un debito di riconoscenza verso i militari ed i civili impegnati per la pace nel mondo e per la sicurezza nazionale; e dobbiamo ringraziarli per la generosità e la professionalità con cui assolvono i compiti assegnati, in contesti rischiosi, talvolta estremi, nelle missioni internazionali ed in Patria”.

E riprendendo le parole del ministro della Difesa Crosetto nella sua lettera all’omologo iracheno, Thabet Muhammad Al-AbasiI, Rauti ha sottolineato come la grave crisi in Medio Oriente rischi “di avere conseguenze disastrose negli scenari geopolitici e nel quadro globale di stabilità. La Difesa italiana sta compiendo molti sforzi per soccorrere la popolazione civile colpita dal conflitto in corso. L’Aeronautica Militare ha consegnato viveri e medicinali alla Croce Rossa internazionale e la Marina Militare ha schierato a Cipro, in zona di operazioni, la Nave Vulcano. E vorremmo allestire  un ospedale da campo a Gaza. Il nostro auspicio è che questi sforzi umanitari siano condivisi da altri Paesi”.

Il ministro della Difesa irachena Thabet Muhammad Al-AbasiI,

Il sottosegretario Rauti, dopo la cerimonia, ha visitato la base militare Union III dove ha incontrato il contingente italiano.

“Il ruolo delle Forze Armate nel costruire la pace, garantire la sicurezza e mantenere la stabilità è fondamentale. Oggi – ha detto Rauti – voglio ringraziare i militari della missione italiana in Iraq che operano  in una regione che è sempre stata un quadrante strategico e che ora è diventato cruciale per gli equilibri geopolitici globali”.

“I militari italiani in Iraq – ha sottolineato Rauti – sono impegnati in una missione necessaria per la rinascita di un Paese che vuole lasciarsi dietro le spalle gli anni più bui; sradicare la minaccia terroristica; rilanciare l’economia e mantenere la stabilità interna”.

Le operazioni nei teatri contribuiscono alla sicurezza e per questo sono un elemento centrale di politica estera e della difesa ed attestano l’Italia tra i principali attori della comunità internazionale, dell’Alleanza Atlantica e dell’Unione Europea.

“Il modello italiano di peace keeping si basa sulla solidarietà – ha spiegato ancora il sottosegretario alla Difesa – sulla costruzione quotidiana di relazioni con le popolazioni e con le autorità locali politiche e religiose. È anche la tessitura paziente di una rete di rapporti personali e diplomatici nel nome dei diritti dei popoli. L’auspicio è che i legami storici tra Italia e Iraq, possano intensificarsi attraverso nuove forme di cooperazione non solo militare e per la sicurezza, ma anche economiche e culturali”.

Nave Vulcano in navigazione. L’impiego di questa unità al fine di sostenere la popolazione civile di Gaza costituisce un valido esempio del modus operandi applicato dal nostro strumento militare nell’ambito delle operazioni peacekeeping

Nella stessa giornata il sottosegretario Rauti ha anche incontrato alcune attiviste per i diritti delle donne.

“Politiche, docenti universitarie, presidenti di Associazioni – ha informato il sottosegretario Rauti – sono tutte impegnate per migliorare la condizione femminile in Iraq. Un Paese che ha fatto alcuni passi avanti, come l’inserimento nella sua Costituzione (2005) della quota del 25% di rappresentanza femminile in Parlamento. Ma mantiene ancora in vigore il delitto d’onore e il matrimonio riparatore.

Il Paese ha addirittura un 26% di donne non alfabetizzate e marginali nel mondo del lavoro. Ci siamo impegnate a portare avanti insieme i piani di azione nazionali previsti dalla risoluzione delle Nazioni Unite 1325 (e successive) su donne, pace e sicurezza”.

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