Polizia di Stato: operazione della Squadra Mobile di Chieti e di Foggia e del Servizio Centrale Operativo

CHIETI. La Polizia di Stato ha eseguito, questa mattina, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini preliminari di L’Aquila, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di L’Aquila, a carico di sei persone, nonché l’esecuzione di un decreto di perquisizione emesso a carico di 23 soggetti, tutti indagati nell’ambito del medesimo procedimento penale.

L’operazione, condotta dalle Squadre Mobili delle Questure di Chieti e Foggia e dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine, ha  riguardato le indagini, avviate nel 2022, che, supportate da importanti attività tecniche, hanno consentito di raccogliere gravi elementi indiziari nei confronti di numerosi soggetti, in prevalenza di origine cerignolana, ritenuti responsabili della rapina commessa nel marzo del 2022, in San Giovanni Teatino (Chieti), da un gruppo armato composto da circa venti persone, ai danni dell’Istituto di Vigilanza IVRI-SICURITALIA.

L’assalto è stato perpetrato con modalità paramilitari, con l’utilizzo di armi corte e lunghe, anche fucili mitragliatori del tipo AK 47 nonché mediante l’abbattimento, a mezzo di un escavatore appositamente trasportato in loco, della recinzione perimetrale della sede della società e la demolizione della parete esterna della “sala conta”, attraverso la quale i malviventi penetrarono all’interno della struttura.

La Polizia di Stato in azione

Nell’occasione, vennero esplosi decine di colpi di arma da fuoco per impedire qualsiasi reazione da parte, non solo delle quattordici guardie giurate
in servizio in quel momento, ma anche di eventuali ulteriori soggetti presenti.

Tale azione ha consentito ai malviventi di sottrarre circa 4,8 milioni di euro in contanti presente in quel momento nella sala conta.

Per commettere il reato e per guadagnare la fuga, i malviventi hanno bloccato tutta l’area adiacente all’Istituto, oltre che l’intero raccordo autostradale Chieti – Pescara, di fatto paralizzando per ore il traffico in entrata e in uscita dalle due città, sia cospargendo il manto stradale di chiodi a quattro punte che posizionando di traverso numerosi mezzi pesanti appositamente dati alle fiamme creando ben otto blocchi stradali.

Nel corso di tutta l’azione criminosa, alcuni automobilisti, sotto la minaccia delle armi, sono stati rapinati dei propri mezzi di locomozione.

L’attività di indagine, avviata nell’immediatezza dalla Squadra mobile di Chieti e dal Servizio Centrale Operativo, con la importante collaborazione della Squadra mobile di Foggia, è proseguita nei 18 mesi successivi alla commissione del reato e ha consentito di individuare un gruppo criminale ritenuto responsabile dell’assalto, composto da circa trenta malviventi e di raccogliere gravi elementi indiziari in particolare a carico di sei soggetti, nei confronti dei quali è stata emessa l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, in prevalenza pregiudicati cerignolani storicamente dediti a tale tipologia di reati, ma anche basisti locali abruzzesi.

I reati contestati a tutti gli indagati sono quelli di rapina aggravata, blocco stradale, ricettazione, riciclaggio, incendio, detenzione e porto di armi, simulazione di reato tutti aggravati dal metodo mafioso di cui all’ articolo 416 bis 1 del codice penale.

La Polizia di Stato nel corso dell’operazione

Questa operazione ha interessato le province di Chieti, Teramo, Pescara, Foggia, Bari, Barletta-Andria-Trani e Napoli, e ha visto l’impiego di oltre trecento uomini della Polizia di Stato, tra personale appartenente al Servizio Centrale Operativo, alle Squadre Mobili, ai Reparti Prevenzione Crimine, alla Polizia Scientifica, ai Reparti Volo di Pescara e Bari, alle pattuglie Unità Operative Pronto Intervento e che ha altresì visto l’impiego di unità cinofile antidroga ed antiesplosivo.

Oltre alle perquisizioni delegate dalla competente Autorità Giudiziaria, durante le fasi esecutive, nell’area cerignolana, si è reso necessario procedere ad ulteriori perquisizioni d’iniziativa alla ricerca di armi ed esplosivi.

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