Carabinieri: un anno fa l’omicidio del Carabiniere Vittorio iacovacci in Congo. Il ricordo della fidanzata Domenica Benedetto

Latina. Un anno fa, a Goma (Repubblica Democratica del Congo) moriva il Carabiniere Vittorio Iacovacci.

Il Carabiniere Vittorio Iacovacci

Il militare fu ucciso nel corso di un agguato nel tentativo di proteggere l’Ambasciatore italiano Luca Attanasio.

Con loro rimase vittima anche l’autista congolese Mustapha Milambo.

Il 23 dicembre dell’anno scorso ha ricevuto la Medaglia d’Oro al Valor Militare (postuma) con la seguente motivazione:

Addetto a Reggimento Carabinieri, in servizio di protezione ad Ambasciatore italiano impegnato in missione umanitaria in area caratterizzata da intensa conflittualità, ne garantiva, con fredda e ferma determinazione, l’incolumità durante il violento tentativo di sequestro ad opera di un commando armato.

Nelle successive concitate fasi del conflitto a fuoco tra i rapitori e le forze di sicurezza locali, nel frattempo sopraggiunte, proseguiva, sprezzante dell’imminente pericolo, la coraggiosa azione di protezione dell’autorità.

Nel corso dell’ultimo impavido tentativo di mettere in salvo il diplomatico, fattogli scudo con il proprio corpo, veniva colpito a morte, decedendo sul campo. Fulgido esempio di elette virtù militari e altissimo senso del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio” – Goma (Repubblica Democratica del Congo), 22 febbraio 2021″.

Il militare ha ricevuto anche una Croce commemorativa per operazioni di ordine pubblico.

Report Difesa ha avuto modo di parlare con la sua fidanzata, Domenica Benedetto.

Un anno fa l’omicidio di Vittorio in Congo. Ci può raccontare la sua figura come uomo e come militare?

Ci piace parlare di Vittorio come un esempio da seguire, personale e professionale. Un uomo dal’indole gentile, grato alla vita e con l’ironia tipica di chi sa stare al mondo.

Di lui colpiva il suo modo di fare, la razionalità e la grinta con cui affrontava i problemi. Vittorio ci ha insegnato a fronteggiare le sfide quotidiane senza mai rimandare, a vivere ogni momento con pienezza.

Un ragazzo diventato uomo troppo presto. Una maturità consapevole, particolarmente apprezzata in ambito lavorativo.

Indossava l’ uniforme con la passione e dedizione di chi ha scelto di servire lo Stato, fedele al Tricolore fino all’ultimo.

Si impegnava sempre con la stessa voglia di fare e con una determinazione che mai accennava a placarsi.

Lavorava senza avvertire il peso delle attività e, per questo, era fermamente grato all’Arma.

Il Carabiniere Vittorio Iacovaci con l’Ambasciatore Luca Attanasio

Era effettivo in un Reggimento altamente operativo, come il 13° “Friuli Venezia Giulia” di stanza a Gorizia. Vi raccontava mai del suo lavoro?

Dal suo sguardo traspariva a volte la stanchezza di una giornata lavorativa intensa di cui , quando poteva, parlava con fierezza ed era bello vederlo felice.

Era entusiasta della sua missione all’estero, la sua prima missione! Aveva tutte le carte in regola per affrontarla nel migliore dei modi.

Prima di partire ci disse che andava in un posto che sicuramente lo avrebbe fatto riflettere.

Aveva portato con sé alcuni giocattoli di legno da regalare ai bambini del posto.

L’Arma dei Carabinieri vi ha sostenuto in questi mesi? Come?

Siamo grati all’Arma dei Carabinieri. Non avrebbero potuto far di meglio per supportarci.

C’è sempre stata la massima attenzione e vicinanza, su ogni fronte.

All’Arma non possiamo che rivolgere parole di stima e il fatto che Vittorio ne sia stato un degno rappresentante ci riempie di orgoglio.

Ci spiace che abbiamo avuto modo di apprezzare la bontà di questa Istituzione in un contesto così triste ma sicuramente consola sapere di non essere soli e di poter contare su questa grande famiglia tanto cara a Vittorio.

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