Polizia di Stato: 60° anniversario del Servizio Sanitario della Polizia di Stato 1962-2022

Di Flavia De Michetti

Roma. Nella giornata di oggi, alla presenza del Capo della Polizia Lamberto Giannini, del ministro della Salute Roberto Speranza e il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, si festeggiano i 60 anni dalla fondazione del Servizio Sanitario della Polizia di Stato.

Quest’ultimo, nato nel 1962, ha avuto origine da compiti inizialmente improntati alle valutazioni di idoneità nelle fasi di selezione del personale e, nel corso di anni segnati da importanti cambiamenti sociali e continui progressi scientifici, ha subito un’evoluzione che lo ha portato a svolgere incombenze di natura preventiva e di tutela della salute nei confronti degli agenti. Funzioni che richiedono elevati elementi di specializzazione.

Presso la Scuola Superiore di Polizia, la cerimonia è stata aperta dal Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Lamberto Giannini, il quale ha ricordato “tutti quegli uomini e quelle donne che, nel corso di questi anni, hanno messo al servizio della Repubblica Italiana la loro alta formazione e professionalità, diventando un punto di riferimento per gli appartenenti alla Polizia di Stato e per l’intera società civile”.

Il Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Lamberto Giannini

L’obiettivo primario – ha proseguito Giannini – è il personale e il suo benessere, il nostro capitale umano e risorsa più importante. Donne e Uomini che quotidianamente difendono le Istituzioni democratiche, il nostro Paese, tutelando la libertà, la dignità e i diritti del cittadino”.

Gli ultimi anni, segnati dalla pandemia e dal conflitto russo-ucraino, sono stati particolarmente complessi e incisivi sulla vita di ognuno di noi. La Polizia di Stato ha risposto a queste difficoltà con il massimo impegno, garantendo, anche grazie alla professionalità del personale sanitario, la continuità delle attività a tutela dei cittadini, seppur solo con un semplice gesto di ascolto a sostegno di una situazione di particolare fragilità.

Per fare questo – ha concluso il Direttore Generale della Pubblica Sicurezza – ci sono stati dei costi alti. Abbiamo avuto ben oltre 40 mila casi di positività e di malattie; quindi, parliamo di quasi la metà degli appartenenti alla Polizia di Stato. Abbiamo perso 20 colleghi, i quali hanno sacrificato il loro bene più prezioso, la vita, riuscendo a trasmettere il vero significato di spirito di servizio e generosità. Il loro contributo sia esempio per tutti noi”.

Il convegno è proseguito con l’intervento del ministro della Salute Roberto Speranza, il quale ha specificato come “in questi anni così complicati ogni professione è stata collocata in una dimensione diversa. Prima di tutto il mio pensiero va al personale sanitario e agli agenti di polizia. Ciascuno di noi si è trovato ad avere a che fare con una dimensione di problematicità che prima non c’era. È stata, dunque, una prova, che ancora oggi stiamo affrontando”.

Il ministro della Salute Roberto Speranza

Il messaggio che vorrei dare – ha sottolineato il ministro – è questo: di fronte a prove tanto difficili si può rispondere solo facendo sistema, mettendo insieme cioè le risorse, le energie e le competenze. Nonostante le difficoltà, in particolare durante la prima fase, il nostro Sistema Paese ha resistito con grande forza. È importante il ruolo e la funzione di tutti noi e io ho toccato con mano il contributo straordinario, che anche la Polizia di Stato ha dato, in ogni ambito e momento, per far rispettare regole che, a volte, erano anche più gravose per la vita dei cittadini”.

Il ministro della Salute Roberto Speranza durante il suo intervento

Se c’è una lezione che abbiamo assunto da questi mesi così difficili – ha concluso Speranza – è che dobbiamo lavorare sempre insieme. Le Istituzioni sono più forti se lavorano insieme. La tutela della salute, l’investimento sul nostro Servizio Sanitario Nazionale sono la cosa più importante che possediamo. Se nel 2021 abbiamo avuto un risultato così importante di crescita economica (+6,5%), è prima di tutto grazie al nostro forte Servizio Sanitario Nazionale. Questa è la premessa per la ripartenza del Paese”.

Dopo il sentito augurio di buon compleanno da parte del ministro della Salute in occasione di questa importante ricorrenza, che non è solo un traguardo importante, ma anche l’inizio, ha preso la parola il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, la quale ha ricordato l’evoluzione partita 60 anni fa, con i primi ruoli tecnici e sanitari del 1982 fino ad oggi.

Consideriamo che la medicina è una disciplina in continua evoluzione e il fatto che ci siano stati due vaccini predisposti in poco tempo e così anche le soluzioni a contrasto della diffusione della pandemia, vuol dire che occorre essere al passo con i tempi. Il nostro Servizio Sanitario si è messo a disposizione per essere vicino ai cittadini sotto ogni aspetto, come recita lo slogan della Polizia di Stato. Uno dei diritti che viene riconosciuto dalla Costituzione, il più importante e che riguarda tutti noi, è quello del diritto alla salute e su questo non c’è dubbio”.

Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese

Un altro punto molto importante – ha sottolineato il ministro dell’Interno – è quello relativo al diritto alla sicurezza. Riguardo a ogni politica sociale, se non è presente il rispetto e la tutela della sicurezza e delle libertà, chi è che garantisce il percorso democratico del nostro Paese? Chi è che in ogni manifestazione cerca il bilanciamento dei diritti? Un grazie va sicuramente alle Forze di Polizia, per aver saputo garantire la democrazia nel nostro Paese e aver garantito l’esercizio dei nostri diritti di libertà”.

Quest’anno, dunque, il Servizio Sanitario della Polizia di Stato festeggia il suo compleanno. Oggi, la professione sanitaria è cambiata. Sono, infatti, diventati di primo piano aspetti come l’organizzazione, la capacità di fare squadra e il continuo aggiornamento. In questo senso, la recente pandemia ha rappresentato un eccezionale strumento di tenuta del servizio sanitario, mettendo in evidenza non solo alcune criticità, ma anche la formidabile capacità di far fronte alle situazioni più complicate e di ripartenza, grazie un forte spirito di appartenenza comune che caratterizza questa Amministrazione.

La Medaglia d’oro alla Bandiera della Polizia di Stato

Il fondamentale impegno è stato premiato con la Medaglia d’oro alla Bandiera, in onore di donne e uomini della Polizia di Stato i quali, con profondo senso del dovere, non si sono risparmiati nei confronti della tutela della salute di tutti i cittadini.

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