Aeronautica Militare: la Forza Armata partecipa alla Neptune Strike 23-2

ROMA. Si è tenuta, nei giorni scorsi, la Neptune Strike 23-2, l’esercitazione aeronavale organizzata e condotta dal Naval Striking and Support Forces NATO (STRIKFORNATO), per condurre attività operative internazionali e interforze di enhanced vigilance (sorveglianza marittima avanzata).

All’esercitazione hanno preso parte alcune unità navali e assetti aerei della Marina e due velivoli Eurofighter dell’Aeronautica Militare.

Un momento dell’esercitazione

I due caccia, che sono stati impiegati in alcune missioni complesse di addestramento pianificate nella giornata conclusiva dell’esercitazione, appartengono alla Task Force Air-R Gladiator, di stanza presso la base aerea rumena di Mihail Kogălniceanu, a Costanza (Romania), nell’ambito della missione NATO, attualmente in corso, di Enhanced Air Policing dell’area sud (eAPAS).

Nello specifico, l’Aeronautica ha partecipato a una missione COMAO, COMposite Air Operation, e una missione CAS, Close Air Support, insieme a personale J-TAC (Joint Terminal Attack Controller) rumeno.

Tali eventi addestrativi, condotti in scenari altamente realistici, dinamici e versatili, permettono di consolidare l’integrazione e l’interoperabilità tra sistemi d’arma diversi e di standardizzare tattiche operative e modalità di addestramento comuni ai paesi della NATO.

L’Aeronautica Militare durante la Neptune Strike 23-2

L’attività operativa e addestrativa della Neptune Strike 23-2 si inquadra nel più ampio scenario delle Multi Carrier Operations (MCO) che esprime un moltiplicatore di potenza nella capacità di deterrenza e di proiezione di Forze Militari dell’Alleanza Atlantica e supporto attivo nei contesti multilaterali per la Sicurezza nell’area del Mediterraneo allargato.

L’Air Policing (AP) è una capacità di cui si è dotata la NATO e consiste nell’integrazione dei sistemi nazionali di Difesa Aerea dei Paesi membri in un unico sistema di difesa aerea.

Le attività di Air Policing vengono svolte prevalentemente da velivoli Eurofighter ed F-35 che assicurano una tempestiva risposta in caso di minacce allo spazio aereo.

Tale capacità è condotta sin dal tempo di pace e consiste nella continua sorveglianza e identificazione di tutte le violazioni all’integrità dello spazio aereo NATO a cui si fa fronte prendendo le appropriate azioni utili a contrastarle.

La Forza Armata partecipa alla Neptune Strike 23-2

Oltre alle missioni di Interim Air Policing in Slovenia, Albania e Montenegro, di BAltic Air Policing, e di Air Policing in supporto all’Islanda, l’Aeronautica partecipa anche a missioni di Enhanced Air Policing per quei Paesi della NATO (ad esempio Bulgaria e Romania) che hanno già un proprio sistema di Difesa aerea, ma non completamente autonomo, riducendo così i costi e massimizzando l’efficienza.

Nello specifico, la TFA “Gladiator” vede schierati – da metà novembre 2022 a fine luglio 2023 – presso l’aeroporto Mihail Kogălniceanu di Costanza, oltre duecento tra piloti, personale tecnico e logistico.

L’esercitazione aeronavale è stata organizzata e condotta dal Naval Striking and Support Forces NATO

Sotto il coordinamento del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) e attraverso l’impiego di quattro velivoli EF-2000 Typhoon degli Stormi 4°, 36°, 37° e 51°, l’Aeronautica Militare contribuisce a effettuare il controllo dei confini dell’Alleanza, oltre a operazioni che includono il Combat Air Patrol (CAP) e l’addestramento con unità alleate terrestri e navali.

Nei circa sette mesi di attività, questi assetti hanno contabilizzato oltre 330 ore di volo tra operazioni reali ed esercitazioni, con i velivoli pronti ventiquattro ore su ventiquattro al decollo immediato su allarme (in gergo tecnico “scramble”).

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