Camerun: l’istruzione come risposta alle violenze interne. Appello dei leader della Chiesa nelle regioni anglofone del Paese

YAOUNDÈ (CAMERUN). I leader della Chiesa nelle regioni anglofone del Camerun, devastate dalla guerra con le popolazioni francofone, hanno lanciato una campagna affinché i bambini tornino a scuola.

Una scuola in Camerun

Le lezioni inizieranno il 4 settembre.

La campagna, denominata “Più forti e migliori insieme: messaggio di ritorno a scuola dei leader religiosi”, sfida i genitori a sconfiggere la paura e a mandare i propri figli a scuola.

E invita, nello stesso tempo, il Governo a creare un ambiente sicuro in cui i bambini del Paese possano studiare. .

Le due regioni anglofone del Camerun sono coinvolte in una guerra dal 2017, con i separatisti che combattono per creare una nuova nazione chiamata “Ambazonia”.

Una manifestazione di indipendentisti in Camerun

Secondo molti osservatori, l’istruzione è diventata la principale vittima della guerra.

In un rapporto del 15 dicembre 2021 intitolato “Stanno distruggendo il nostro futuro: attacchi separatisti armati contro studenti, insegnanti e scuole nelle regioni anglofone del Camerun”, Human Rights Watch descrisse gli attacchi alle scuole come “sistematici e diffusi”.

Attacchi che lasciarono studenti e insegnanti morti o rapiti e scuole distrutte.

Queste azioni violente, la paura che ne deriva e il deterioramento della situazione della sicurezza hanno causato la chiusura degli istituti scolastici.

Nelle regioni anglofone sono state chiuse due scuole su tre. E  oltre 700 mila studenti sono stati privati dell’accesso all’istruzione.

Non solo, l’organizzazione per i diritti umani ha documentato 268 rapimenti di studenti e di professionisti dell’istruzione dal 2017.

I religiosi delle due regioni affermano che ciò non può continuare, perché negare ai bambini il loro diritto fondamentale all’istruzione significa negare loro il futuro.

“L’ho detto in stagione e fuori stagione. Accettati o non accettati, perseguitati o lodati, i bambini devono andare a scuola. – ha detto Monsignor Andrew Nkea Fuanya di Bamenda, presidente della Conferenza episcopale del Camerun – La scuola è l’unico modo per garantire il futuro dei nostri ragazzi. E’  l’unica via per garantire il futuro della nostra Nazione. E’ l’unico modo per garantire il bene e il benessere delle famiglie. Quindi la scuola deve andare avanti”.

 

Monsignorr Andrew Nkea Fuanya di Bamenda, presidente della Conferenza episcopale del Camerun

Ha incoraggiato i genitori a “fare tutto il possibile per non lasciare indietro nessun bambino in questi mesi.

Il vescovo George Nkuo di Kumbo, focolaio di violenza separatista, ha invitato a desistere coloro che invocano il boicottaggio delle scuole.

“Siamo molto preoccupati e interessati nel vedere che ai nostri figli vengono date molte più opportunità di tornare a scuola”, ha affermato.

Mons. Michael Bibi, vescovo di Buea, nella regione sud-occidentale del Paese, ha affermato che una funzione fondamentale della Chiesa è anche quella di favorire l’educazione dei bambini.

Il presidente esecutivo della Convenzione battista del Camerun, Charlemagne Nditemeh, ha aggiunto che dovrebbe esserci “un ambiente pacifico e favorevole” in cui i bambini possano studiare.

“Non importa cosa abbiamo come opinione, non importa cosa abbiamo come differenze o lamentele – ha spiegato – È molto importante che in ogni contesto si crei un ambiente favorevole in cui i bambini possano andare a scuola pacificamente”.

Per il moderatore della Chiesa presbiteriana del Camerun, Fonki Samuel, il nuovo anno accademico offre ancora un’altra opportunità “per cambiare la mentalità dei bambini in cittadini responsabili”.

“Voglio sfruttare questa opportunità per chiedere al governo del Camerun di garantire l’istruzione gratuita ai nostri figli a livello di base – ha detto Samuel -. Ciò migliorerà il tasso di alfabetizzazione in Camerun, per lo sviluppo della nostra nazione. Se una società ha bisogno di una crescita reale, l’istruzione è solitamente la magia. Prego affinché questo anno accademico 2023/2024 sia fruttuoso per i nostri figli in questa Nazione”.

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