Coldiretti: salute, da 3 italiani su 4 no a carne artificiale

ROMA. Quasi 3 italiani su 4 (74%) dicono no al cibo sintetico prodotto in laboratorio, dalla carne al latte fino al pesce che gruppi di potere finanziario e multinazionali stanno cercando di imporre sui mercati mondiali nonostante le perplessità sugli effetti a lungo termine sulla salute umana.

È quanto emerge dall’Indagine Coldiretti/Notosondaggi in occasione della manifestazione di agricoltori e allevatori che hanno lasciato campagne e stalle per scendere in piazza nel giorno del voto finale della Camera sul disegno di legge che introduce il divieto di produrre e commercializzare cibi a base cellulare per uso alimentare o per i mangimi animali.

Una battaglia iniziata nel novembre dello scorso anno con l’avvio della grande mobilitazione della Coldiretti che ha portato alla raccolta di oltre 2 milioni di firme a sostegno del provvedimento, con oltre 2 mila comuni che hanno deliberato a favore spesso all’unanimità, tutte le Regioni di ogni colore politico ed esponenti di tutti gli schieramenti oltre a Ministri e Sottosegretari, Parlamentari nazionali ed europei e Sindaci.

La sede della Coldiretti

Senza dimenticare l’inedita, larga e composita alleanza per reclamare la difesa della cultura del cibo di qualità e spingersi contro quello artificiale e sintetico di cui fanno parte Acli, AcliTerra, Adusbef, Altritalia Ambiente, Anpit, Asi, AssoBio, Centro Consumatori Italia, Cia, Cna, Città del Vino, Città dell’Olio, Codacons, Codici, Confartigianato, Consiglio Nazionale Giovani, Consulta Distretto del Cibo, Ctg, Coldiretti, Demeter, Ecofuturo, Ewa, Fare Ambiente, Federbio, Federparchi, Fipe, Fondazione Qualivita, Fondazione Una, Fondazione UniVerde, Globe, Greenaccord, Gre, Isvumi, Italia Nostra, Kyoto Club, Lega Consumatori, Masci, Movimento Consumatori, Naturasi, Per – Patto Ecologista Riformista, Pris, Salesiani per il sociale, Slow food Italia, Unpli, Vas – Verdi Ambiente e Società, Wilderness.

Sulla scorta della mobilitazione Coldiretti, nei mesi scorsi il Consiglio dei Ministri presenta il disegno di legge che vieta il commercio e la produzione in Italia di carne e altri alimenti ottenuti in laboratorio, proposto dal Ministro dell’agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e dalla premier Giorgia Meloni.

Un provvedimento sostenuto e approvato anche dalla Conferenza delle Regioni nell’aprile di quest’anno, prima dell’ingresso in Senato nel mese di luglio, dove il ddl passa in Aula con 93 voti favorevoli, 28 contrari e 33 astenuti.

La battaglia contro il cibo sintetico o artificiale si è estesa a livello internazionale con l’intesa sottoscritta nello storico farmer market Grown Nyc di Union Square a New York nel giugno di quest’anno dal presidente della World Farmers Markets Coalition, Richard McCarthy Una realtà che coinvolge 250 mila agricoltori e famiglie nei diversi continenti, dagli Usa all’Australia, dal Giappone al Ghana fino a numerosi Paesi dell’Europa.

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