Carabinieri: il TPC di Roma restituisce alla Croazia 9 monete di interesse archeologico depredate nel Paese

ROMA. Nei giorni scorsi, a Roma, presso l’Ambasciata di Croazia in Italia, alla presenza dell’Ambasciatore croato, Jasen Mesic e del Consigliere diplomatico Tamara Perisic, i militari del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Roma, hanno restituito 9 monete di interesse archeologico, depredate dai siti del territorio croato.

La restituzione dei beni recuperati

Si tratta, in particolare, 1/4 di nummus di Massimiano, databile 305-306 d.C.; 1/4 di nummus di Massimino Cesare, databile 305-306 d.C.; nummus di Costantino I, databile 330 d.C.; nummus di Costante I, databile 337-340 d.C.; nummus di Costantino II databile 337-340 d.C.; nummus di Costante, databile 337-340 d.C.; Ae3 di Costanzo II, databile 348-350 d.C.; Ae3 di Costanzo II, databile 337-340 d.C.; nummus di Costantino I per Costantino II Cesare, databile 320 d.C.

 

Le monete recuperate

I reperti erano stati rinvenuti dai militari del Nucleo Carabinieri TPC di Roma, che li avevano individuati presso l’abitazione di un collezionista toscano e sequestrati, nel corso di perquisizioni delegate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, tese al rinvenimento e al sequestro di preziosi reperti archeologici provenienti da diverse aree geografiche del pianeta.

Di fondamentale importanza per l’individuazione dei beni, l’accertamento della loro appartenenza al patrimonio della Repubblica di Croazia e le analisi circa l’autenticità e il valore storico-culturale, è risultata la sinergica collaborazione con il personale altamente specializzato del Museo delle Civiltà di Roma, i Numismatici del Medagliere Capitolino e gli archeologi dell’amministrazione per la tutela del patrimonio culturale – Ministero della cultura e dei media – della Repubblica di Croazia.

Il dissequestro delle importanti testimonianze della storia e dell’identità del popolo croato, di sicuro interesse storico culturale, disposto dal Tribunale di Firenze con sentenza del 14 ottobre 2022, divenuta irrevocabile il 28.02.2023, ha permesso la restituzione delle monete archeologiche che verranno riportate in Patria ove potranno essere oggetto di studio e fruizione pubblica.

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