Esercito: nel 2008 nasceva l’Operazione “Strade Sicure”. Schierati in 44 province circa 5 mila militari a presidio di oltre 700 siti

ROMA. L’Esercito Italiano dal 4 agosto 2008, con la promulgazione della legge n. 125 del 24 luglio di quello stesso anno, conduce ininterrottamente sul territorio nazionale l’Operazione “Strade Sicure”.

Pattuglia militari Strade Sicure a presidio dell’Arco di Costantino a Roma

Si tratta di attività in concorso e congiuntamente alle Forze di Polizia per il presidio del territorio e delle principali aree metropolitane e la sorveglianza dei punti sensibili.

Attualmente, la Forza Armata, oltre a 4.370 soldati in missione all’estero e 6.897 in prontezza operativa in Patria, schiera circa 5 mila  uomini e donne in 44 province del territorio nazionale con circa 1.200 mezzi a presidio di oltre 700 siti.

Oggi, l’impegno dell’Esercito risulta particolarmente articolato e la dimostrazione tangibile del prezioso contributo assicurato alla collettività è rappresentata dai risultati concreti che evidenziano, da inizio operazione, più di 33 milioni di controlli a persone e veicoli e oltre 74 mila persone poste in stato di fermo, arrestate o denunciate.

Dagli accertamenti effettuati sono scaturiti i sequestri di 1.700 armi, 16.650 veicoli e più di due tonnellate e mezzo di sostanze stupefacenti.

Per quanto concerne la specifica area della “Terra dei Fuochi”, si è riusciti ad individuare e intervenire tempestivamente su quasi 1.700 roghi di origine dolosa e circa 7 mila siti di sversamento illecito di rifiuti.

Controlli dell’Esercito nella Terra dei Fuochi

Sono numeri significativi, conseguiti nella maggioranza dei casi nell’ambito di attività di pattugliamento dinamico svolte da unità mobili, appiedate o a bordo di veicoli.

Il personale militare, oltre al continuo addestramento, condotto in Italia e all’estero per essere sempre pronti a operare in tutto lo spettro dei possibili impieghi dello strumento militare, si prepara con un modulo specifico al Metodo di Combattimento Militare (MCM), un sistema di combattimento a distanza ravvicinata, concepito in seno all’Esercito Italiano, che mutua tecniche e posture da arti marziali e sport da combattimento, creato per intervenire con gradualità e tempestività, quando non si è nelle condizioni di utilizzare armi da fuoco.

Addestramento al MCM

Nel corso di questi 15 anni, anche in momenti critici per il Paese e nonostante i numerosi impegni operativi in ambito nazionale e internazionale, i militari dell’Esercito, impiegati nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure”, hanno garantito la sicurezza in contesti straordinari come l’EXPO Milano 2015, il “Giubileo straordinario della Misericordia” del 2016, il G7 a Taormina, il sisma nel Centro Italia e sull’Isola di Ischia, il Vertice G20 di Roma, oppure per fronteggiare esigenze di sicurezza di alcune specifiche aree del territorio nazionale o nell’ambito delle attività connesse a particolari situazioni emergenziali, come la diffusione del COVID-19, per la quale il contingente dell’operazione è stato eccezionalmente integrato da un’aliquota incrementale di 753 unità, da maggio 2020 a marzo 2022.

L’Esercito impegnato nelle aree terremotate

In sintesi, l’impiego dell’Esercito nell’ambito dell’Operazione “Strade Sicure”, insieme anche alle altre Forze Armate, rappresenta un contributo significativo a favore del Paese, la cui efficacia è determinata dalla professionalità dei soldati, dalla tempestività di intervento, dalla distribuzione delle forze sul territorio nazionale e dalla capacità di rischieramento delle unità in ogni condizione ambientale, fattori decisivi che in molteplici circostanze assicurano la salvaguardia della vita umana e la tutela del bene comune.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore