Crisi russo-ucraina: al vertice di Bruxelles la NATO dice no a Mosca sul possibile allargamento a possibili nuovi membri. Ma il dialogo va avanti

Bruxelles. Quattro ore di riunione tra i rappresentanti degli Stati Uniti, guidati dal vice segretario di Stato Wendy Sherman e della Russia, guidati dal vice ministro degli Affari Esteri Alexander Grushko e dal collega della Difesa Alexander Fomin.

Il vice ministro degli Affari Esteri Alexander Grushko

La NATO era rappresentata dal Segretario generale Jens Stoltenberg e dai rappresentanti di 30 Stati membri dell’Alleanza.

Alleanza che, di fatto, ha respinto la richiesta di Mosca di avere “garanzie legali” per un freno all’allargamento a possibili nuovi membri.

“Gli Alleati non sono disposti a compromettere sui principi chiave come il diritto dei Paesi a scegliere la propria strada e il diritto dei membri dell’Alleanza alla difesa reciproca – ha detto Stoltenberg al terrmine dei colloqui -. La NATO però è aperta al dialogo sul controllo degli armamenti, limitazioni ai missili, la politica nucleare, la cyber-security”.

Il dialogo dunque non si ferma, anzi prosegue.

L’Alleanza si è detta disponibile a riaprire le rispettive missioni, a Bruxelles e a Mosca, senza precondizioni.

Il Segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg

Per Stoltnberg “l’allargamento della NATO non è e non è stato un processo aggressivo” ma è una “strategia chiave per avanzare la democrazia e molti alleati oggi lo hanno detto, hanno ribadito di essere entrati nell’Alleanza di loro scelta”.

“La Finlandia e la Svezia – sono ancora le parole del Segretario generale -. che non sono parte della NATO  hanno capito benissimo che se s’inserisce l’ipotesi di un veto terzo alla possibilità di scegliere liberamente le proprie alleanze si creano Paesi di serie A e serie B: Mosca vuole rintrodurre il concetto di sfere d’influenza”.

Stoltenberg ha poi sottolineato che va divisa “la questione di principio”, il diritto di Kiev di entrare nella NATO  e la “questione pratica”, se poi questo avverrà o meno.

Una scelta che spetta solo all’Ucraina e agli alleati risolvere.

“Non è l’Ucraina che minaccia la Russia, ma il contrario – evidenzia Stoltnberg – è Mosca che l’ha aggredita. La NATO, dunque, sostiene un suo partner dalla Nazione militarmente più potente d’Europa. Ma l’Ucraina non è un membro dell’Alleanza Atlantica e dunque non è coperta dall’articolo 5”.

il capo della delegazione USA Wendy Sherman,

In un tweet. il capo della delegazione USA, Wendy Sherman, in un tweet, ha scritto che nel Consiglio NATO-Russia di oggi ha riaffermato “i principi fondamentali del sistema internazionale e della sicurezza europea: ogni paese ha il diritto sovrano di scegliere la propria strada”.

Il vice ministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov aveva affermato prima del summit che Mosca si aspettava che Bruxelles e Washington facciano un “vero passo verso la Russia”.

Dll settore russo fanno sapere che le richieste di sicurezza di Mosca sono rivolte agli Stati Uniti e alle Nazioni europee.

Mosca non li ha inviati a organizzazioni internazionali come l’Unione Europea e la NATO.

A grandi linee, la posizione della Russia si riduce a tre punti chiave: ritiro delle armi nucleari statunitensi dall’Europa, cessazione della pratica di schierare le forze convenzionali della NATO vicino ai confini della Russia e creare lì le sue infrastrutture militari e il rifiuto ufficiale della NATO di attirare l’Ucraina e Georgia nell’Alleanza.

Sempre secondo quanto sostiene Mosca, queste misure aiuteranno “a porre rimedio a un grave squilibrio di sicurezza in Europa emerso dopo la disgregazione dell’Unione Sovietica e del Patto di Varsavia”.

Il logo del Patto di Varsavia

Questo contribuirà ad allentare considerevolmente la tensione militare e politica e a ricongiungersi al principio di base affermato da tutti gli Stati membri dell’OSCE al vertice di Istanbul del 1999 secondo il quale “la sicurezza di uno Stato o di un gruppo di Stati non può essere garantita a spese della sicurezza di altri”.

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