Guardia di Finanza: lotta al commercio di fuochi pirotecnici illegali. Sequestrati tra Milano e Messina 930 chili di “botti”. Due soggetti arrestati ed altri 5 denunciati

Di Mariateresa Levi

Milano – Messina. È un bilancio già soddisfacente, ma che ha le premesse per aumentare sino all’ultimo momento, quello dei sequestri di artifizi pirotecnici illegali (comunemente definiti “botti”) che la Guardia di Finanza – già dallo scorso mese di novembre – sta effettuando su tutto il territorio nazionale con decine di interventi.

Gli ultimissimi sul genere sono avvenuti nelle ore scorse tra Milano e Messina, ove i finanzieri dei locali Comandi Provinciali del Corpo hanno posto sotto sequestro 930 chili di fuochi artificiali di genere proibito o comunque detenuti in gran quantità senza alcuna precauzione.

Alcuni dei “botti” sequestrati

Nell’operazione milanese, portata a termine dai “baschi verdi” del Gruppo Anti Terrorismo e Pronto Impiego (AT-PI), oltre alle classiche attività di controllo economico del territorio, a fare la differenza è stato un attento monitoraggio dei canali social, dove chi è attivo nel commercio di questi pericolosi prodotti si è riversato nella speranza di ampliare il proprio business “decentrandolo” sulla rete piuttosto che in un locale, una precauzione che in questo caso non è però andata a buon fine atteso che i militari delle Fiamme Gialle hanno comunque indentificato i punti di stoccaggio dei “botti”, e che nel caso specifico erano stati ricavati all’interno di una privata abitazione (dove è stato rinvenuto un primo quantitativo da 25 chili), nonché nel retrobottega di una pizzeria dove gli scaltri “inserzionisti” avevano stoccato ben 480 chili di artifizi pirotecnici artigianali e di genere proibito.

Stessa sorte per un altro punto di stoccaggio individuato nel circondario di Rozzano (Milano), dove i finanziari hanno rinvenuto ulteriori 119 chili di fuochi pirotecnici illegali.

Il bilancio delle suddette operazioni si è concluso con l’arresto di due responsabili, e la denuncia di altri tre soggetti a loro collegati.

L’operazione messinese ha invece avuto luogo a seguito di una mirata intensificazione nelle zone cittadine considerate più a rischio, ed è stato infatti nel quartiere di Fondo di Fucile che i Finanzieri peloritani sono riusciti a scovare numerose scatole, peraltro molto ben occultate, con al loro interno circa 8 mila articoli pirotecnici – in larga parte di fabbricazione cinese – tra i quali figuravano pericolosissimi petardi di tipo “professionale” ed il cui maneggio è riservato esclusivamente a coloro che sono in possesso di particolari abilitazioni.

In questo caso si evidenzia che non tutti i “botti” rinvenuti erano di genere proibito, tuttavia il loro quantitativo ed il modo con il quale erano stati depositati (nello specifico nel sottoscala di una palazzina), contravvenivano ad ogni norma di sicurezza con conseguenze facilmente immaginabili in caso di esplosione accidentale.

In questa circostanza due soggetti, entrambi messinesi, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per i reati di detenzione e commercio abusivo di materiali esplodenti.

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