Di Paola Ducci*
SPALATO (nostro servizio particolare). La “chiamata” può arrivare nei momenti impensabili della vita e può riguardare aspetti più o meno spirituali dell’esistenza di ciascuno di noi.
Ma per Helge Meyer l’imprevedibile chiamata del Signore avvenne attraverso una Camaro Chevrolet del 1979, e questo molto prima che il film Fast and Furious la rendesse celebre.
Così questo ex militare danese rispose portando aiuti alle popolazioni devastate dalla guerra etnica nella ex Jugoslavia con la sola Bibbia e una Camaro Chevrolet truccata.
E’ l’inizio del 1990. La Croazia e la Slovenia si sono già separate dalla Jugoslavia e hanno lasciato la Bosnia-Erzegovina in una sanguinosa guerra civile, divisa fra chi chiede l’indipendenza e chi vuole invece rimanere nella ex Jugoslavia e sotto il controllo della Serbia.
Il risultato sarà 4 anni di feroce conflitto etnico fra il 1991 e il 1995, con oltre 100 mila morti.
Molti Paesi e le stesse Nazioni Unite provarono a inviare camion di aiuti con medicinali e cibo alle popolazioni in Bosnia ma questi camion avevano vita difficile, troppo esposti, troppo pesanti, erano bersagli troppo facili.
Fu a questo punto che Helge Meyer, ex militare nella Denmark’s Jægerkorpset, equivalente della Delta Force americana, rispose alla chiamata del Signore.
Contattò la base americana Rhine Air Force in Germania proponendo un’idea geniale: perché non usare un’auto anziché i camion, per il trasporto di viveri e medicinali?
Un’auto veloce, leggera e in qualche modo “invisibile”?
L’idea piacque sul serio e nacque così la Ghost Car.
Con il personale della Air Force presero una Camaro Chevrolet Generation II del 1979 e la equipaggiarono a dovere.
L’intera vettura fu sverniciata, all’esterno e nella parte inferiore dell’auto fu applicata una corazza. Sulla parte anteriore fu fissata una lama sminatrice e furono montati pneumatici run-flat . Il lunotto posteriore fu rimosso e sostituito con una lastra d’acciaio.
L’auto fu quindi verniciata in nero opaco con una vernice speciale che assorbe la luce a infrarossi. Furono aggiunti rilevatori di calore nella carrozzeria e telecamere per la visione notturna.
Il motore V8 da 5,7 litri fu portato a 220 CV (da 185 CV di serie) con un serbatoio di protossido di azoto che poteva aumentarne la potenza fino a 440 CV, nel caso Meyer avesse bisogno di uscire da un guaio.
Una radio lo teneva in costante contatto con il supporto aereo.
Fu, inoltre, dotato di un giubbotto antiproiettile e di un casco in kevlar.
Con tutte le modifiche apportate l’auto era in grado di accelerare a 200 chilometri in 13 secondi e poteva trasportare 400 kg di cibo e provviste.
L’ex militare usò la sua conoscenza delle strade secondarie bosniache, la sua fede e una determinazione senza paura per portare a termine tutte le sue missioni senza armi, con il solo ausilio di una Bibbia.
Le operazioni di Meyer e della Camaro furono sorprendenti, con consegne di viveri e farmaci di notte e di giorno. Quando non era in servizio, l’auto era in grado di nascondersi alla polizia e all’esercito.
Come in un film di James Bond, Meyer fu coinvolto in molti inseguimenti e fu anche colpito alla testa da una pallottola ma, grazie al suo casco in kevlar, riuscì a cavarsela.
Ma quando si è in missione per conto di Dio, certamente non fu solo il casco a salvargli la vita!
A chi chiedeva perché un tale equipaggiamento non comprendesse armi a bordo, Mayer rispondeva: “Niente armi, niente granate, la mia unica arma è la Bibbia”.
E mentre descriveva le sue esperienze al personale della base Air Force, una volta aggiunse: “Se Dio avesse un Rambo sulla terra, beh quello sarei io”.
Così, God’s Rambo divenne il suo soprannome.
Meyer ha ancora la Ghost Car, anche se ora è dipinta di arancione.
La guida e ha percorso oltre 1.000 chilometri con il motore originale.
Se sapete leggere il tedesco o il danese, Meyer ha scritto un libro sulle sue esperienze. Il titolo è, naturalmente: “Il Rambo di Dio” (“Gottes Rambo”).
*Editor per l’Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Difesa
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