Esercito: Generale di Divisione David Scalabrin (Comandante Accademia di Modena): “Avviato un processo di ristrutturazione che porterà ad un massiccio aggiornamento complessivo dell’iter formativo”

MODENA.  In occasione dell’esercitazione “Una Acies 2022” che ha visto impegnati gli allievi del 202° Corso “Onore” e del 203° Corso “Lealtà” dell’Accademia Militare di Modena Report Difesa ha intervistato il Comandante della prestigiosa istituzione formativa dell’Esercito, Generale di Divisione, David Scalabrin.

La Bandiera del’Accademia di Modena

Signor Generale, cosa rappresenta, oggi, per la formazione agli Ufficiali dell’Esercito Italiano l’Accademia di Modena?

Oggi l’Accademia Militare di Modena rappresenta la pietra miliare nel percorso umano e professionale della vita di ciascun Ufficiale dell’Esercito.

Il Generale di Divisione David Scalabrin, Comandante dell’Accademia di Modena

Il percorso formativo svolto presso l’Istituto si identifica come un momento fondamentale perché qui ciascuno di noi apprende le basi culturali, tecnico-professionali ed etico-morali per affrontare con successo la vita militare.

Durante la frequenza del corso in Accademia Militare l’Allievo Ufficiale prende coscienza del ruolo e della funzione dello strumento militare, condividendo quotidianamente il patrimonio di valori etico morali, che vengono tradizionalmente tramandati all’interno dell’Istituto e che rappresentano il telaio per la loro crescita, rinnovando ogni giorno la propria ferma e tenace adesione ad una scelta di vita e ad un codice deontologico che antepongono l’interesse comune a quello del singolo per poter essere ottimi cittadini e Comandanti esemplari.

Quali novità sono state inserite nella formazione e nell’addestramento di un allievo?

La formazione dell’Allievo Ufficiale poggia su tre pilastri: il sapere, il saper fare e l’essere.

L’Esercito, sempre attento alla formazione continua del proprio personale, in aderenza ai rapidi cambiamenti del contesto geopolitico, all’evoluzione con cui vengono condotti i conflitti – senza però modificarne la natura e con l’obiettivo di preparare i propri uomini e le proprie donne ad affrontare le nuove sfide, negli scorsi anni, ha avviato un processo di ristrutturazione che porterà, nel brevissimo periodo e iniziato già con gli Allievi Ufficiali del 203° Corso “Lealtà”, ad un massiccio aggiornamento complessivo dell’iter formativo con particolare riguardo al “sapere” ed al “saper fare”.

Un momento dell’esercitazione all’arrampicata su una parete rocciosa

Con quali particolarità?

Nell’ambito del “sapere”, che afferisce alle competenze culturali garantite dalla preparazione di livello universitario integrata dagli studi di carattere militare, è stata condotta una prima revisione, attraverso diverse linee d’azione che ha portato alla riorganizzazione complessiva dell’iter di studi, prevedendo la frequenza del terzo anno universitario nella sede di Modena e non più presso la Scuola di Applicazione in Torino, arricchendo ulteriormente la già vasta e diversificata offerta formativa presente presso l’Istituto e cercando di renderla ancor più aderente alle specifiche esigenze professionali.

In particolare, all’interno del piano di studi, revisionato in stretta collaborazione con l’Università di Modena e di Reggio Emilia, sono state inserite, nell’ambito del primo anno – comune a tutti i corsi di laurea ad eccezione di Medicina, Giurisprudenza e Veterinaria – una prevalenza di materie tecnico-scientifiche idonee a fornire a tutti i futuri Ufficiali le nozioni di base necessarie per comprendere ed impiegare le nuove tecnologie, mentre dal secondo anno in avanti l’iter universitario sarà diversificato su differenti percorsi definiti in funzione del profilo di impiego del futuro ufficiale.

Ulteriore novità è quella relativa agli Allievi Ufficiali al Corpo di Commissariato e dell’Arma dei Trasporti e dei Materiali che, già con il 202° Corso “Onore”, frequentano rispettivamente i corsi di laurea in Giurisprudenza ed Ingegneria, andando ad integrare i corsi di studi già pianificati per i loro colleghi, ovvero Scienze Strategiche per le varie Armi, Ingegneria per il Corpo degli Ingegneri, Medicina e Chirurgia – Medicina Veterinaria – Chimica e Tecnologia Farmaceutica per il Corpo Sanitario

Per quanto riguarda il “saper fare”, ovvero l’insieme di tutte le competenze tecnico-professionali specifiche del Mestiere delle Armi, il processo di ristrutturazione ha portato alla revisione dell’addestramento ed alla rimodulazione dei programmi addestrativi e tecnico-pratici, in funzione dei nuovi obiettivi individuati che garantiranno ai giovani Ufficiali le competenze specifiche per poter ben operare fin da subito al comando delle unità operative della Forza Armata.

La revisione ha infine riguardato anche i programmi dell’attività ginnico sportiva che sono stati finalizzati al miglioramento di specifiche capacità condizionali che non possono non essere possedute dall’Ufficiale, unitamente all’introduzione della metodologia di preparazione fisica basata sull’allenamento funzionale, superando il concetto dell’allenamento “in massa” per giungere all’erogazione di programmi specifici e perfettamente attagliati al singolo individuo.

Nei rapporti tra Accademie di Paesi NATO ci sono scambi di informazioni sull’addestramento degli Allievi visto che i futuri Ufficiali dovranno poi lavorare, in molti casi, con i loro colleghi stranieri?

Le attività di scambio tra gli Istituti di formazione rappresentano un’occasione di integrazione e arricchimento addestrativo nel percorso formativo dei nostri futuri Comandanti.

L’esercitazione di esfiltrazione con l’elicottero

L’Accademia Militare, ogni anno, ospita numerosi Allievi di diversi Paesi stranieri che frequentano l’Istituto e quotidianamente affrontano le complesse prove previste dall’iter formativo.

Questo processo favorisce la condivisione di processi per la risoluzione dei problemi e, non meno importante, il continuo addestramento e perfezionamento linguistico e la realizzazione di solide reti relazionali tra i frequentatori.

 Oltre alla teoria per un Ufficiale conta molto l’apprendimento pratico. Si potrebbe pensare di aumentare le giornate di addestramento sul campo?

L’addestramento sul campo è importantissimo e nel percorso formativo dei nostri Ufficiali assorbe una notevole quantità di tempo, ma non deve assumere carattere di esclusività.

Infatti, come già detto in precedenza, la formazione si ancora su tre pilastri, il sapere, il saper fare e l’essere.

Il tempo assume un ruolo determinante in quanto rappresenta una risorsa limitata e incomprimibile, nell’ambito del percorso formativo, che oggi viene necessariamente suddivisa in maniera da permettere la crescita graduale e costante dei nostri Allievi Ufficiali, in funzione degli obiettivi formativi da raggiungere.

L’Accademia Militare, negli ultimi anni, si è orientata non tanto verso un incremento ulteriore delle giornate addestrative pratiche, quanto sul rendere, quelle già pianificate, qualitativamente elevate ed estremamente efficaci e funzionali all’obiettivo addestrativo da conseguire, attraverso l’impiego di sistemi tecnologici ed innovativi che permettano ai frequentatori di raggiungere il massimo realismo possibile durante la condotta delle diverse esercitazioni pratiche.

Quali sono i programmi futuri dell’Accademia di Modena per la formazione dei suoi Allievi?

I nostri Allievi Ufficiali del 202° Corso “Onore”, ormai quasi Ufficiali, rientreranno a Modena al termine del Corso Pattugliatore Scelto e, con la cerimonia di chiusura dell’anno accademico, saluteranno i loro “cappelloni” del 203° corso “Lealtà”, la città di Modena e la “casa madre”, l’Accademia Militare, per proseguire il loro percorso formativo presso la Scuola di Applicazione di Torino.

Gli Allievi del 203° Corso “Lealtà” invece, dopo una breve pausa estiva, torneranno ad addestrarsi e cimentarsi con le procedure tecnico – tattiche della squadra di fanteria ed altri particolari moduli addestrativi, ad elevata connotazione militare, propedeutici al raggiungimento dell’obiettivo addestrativo prefissato.

Infine, nell’ultima decade di agosto, come un albero al quale viene tolto il frutto germoglia per una nuova stagione, il 204° corso “Volontà”, inizierà il proprio ciclo formativo con l’avvio del tirocinio e l’afflusso degli Aspiranti Allievi Ufficiali che, con impegno, sacrificio, coraggio, generosità, si misureranno con le prove concorsuali, ancora previste e da svolgere presso l’Istituto, per essere all’altezza, senza risparmio di energie fisiche, intellettuali e valoriali, ed entrare finalmente a far parte di quell’unica schiera forgiata presso l’Accademia Militare di Modena.

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