Esercito: alla Scuola di Fanteria di Cesano gli Allievi Ufficiali del 202° Corso “Onore” concludono l’attività addestrativa di Pattugliatore scelto

ROMA (dal nostro inviato). Nella sede della celeberrima Scuola di Fanteria (la Regina delle battaglie) a Cesano di Roma gli Allievi Ufficiali del 202° Corso “Onore” dell’Accademia Militare di Modena, in occasione dell’esercitazione “Una Acies 2022” hanno svolto l’attività addestrativa del Pattugliatore scelto.

Un momento del corso dove la pattuglia utilizza la radio

Hanno camminato per svariati chilometri, effettuando le tecniche di infiltrazione e di esfiltrazione (avvenuta a bordo di un elicottero CH47 F) dell’AVES di Viterbo e a bordo di battelli (grazie agli ammaestramenti degli istruttori Lagunari della Scuola).

 

Esfiltrazione a bordo di un battello

Al termine, tre di loro sono stati premiarti dal Generale di Corpo d’Armata  Carlo Lamanna (Comandante della Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito – COMFORDOT), dal Generale di Divisione, David Scalabrin (Comandante dell’Accademia di Modena), dal Generale di Brigata Eugenio Dessì (Comandante della Scuola di Fanteria).

ll Generale di Corpo d’Armata, Carlo Lamanna premia il primo classificato

A margine dell’addestramento Report Difesa ha intervistato il Tenente Marco Dal Farra.

Il quale, oltre ad essere un Ufficiale di inquadramento degli Allievi Ufficiali del 202° Corso “Onore” è anche istruttore del Corso per Pattugliatore scelto.

Tenente, cosa viene insegnato, in queste giornate di corso, agli Allievi dell’Accademia Militare di Modena?

Il Corso per Pattugliatore scelto si prefigge lo scopo di insegnare agli Allievi Ufficiali come pianificare, organizzare e condurre un’attività di pattuglia.

Dopo le prove di selezione, necessarie a valutare il possesso dei requisiti di base utili per affrontare il prosieguo del corso, gli ammessi al corso si trovano subito ad affrontare esercizi impegnativi presso la palestra di ardimento, una struttura che permette di simulare in ambiente sicuro gli ostacoli naturali che il pattugliatore deve essere in grado di superare.

In tale contesto vengono messe alla prova le doti di coraggio, utili a creare le basi per il superamento degli ostacoli naturali quali per esempio pareti di roccia e corsi d’acqua e la capacità decisionale del futuro Ufficiale.

Congiuntamente agli esercizi svolti in palestra di ardimento, gli Allievi Ufficiali seguono anche un modulo addestrativo sulle tecniche di combattimento nelle aree urbanizzate.

Nella seconda parte di corso, i Cadetti conducono una serie di giornate addestrative durante le quali si apprendono le procedure tecnico tattiche della pattuglia.

Si approfondiscono, in particolare, i seguenti argomenti: la pattuglia da combattimento, l’equipaggiamento e le tecniche di movimento, la navigazione terrestre diurna e notturna, le attività tattiche offensive come il colpo di mano e l’imboscata, l’osservazione del nemico e l’acquisizione di informazioni sullo stesso, il link up, l’allestimento di una zona atterraggio elicotteri e le tecniche di base per le operazioni anfibie.

Un momento dell’esfiltrazione tramite elicottero

Infine, il corso, che si pone l’obiettivo di permettere all’Allievo di saper operare in una pattuglia isolata in territorio ostile per attività di interdizione e contro interdizione d’area, si conclude con due esercitazioni continuative nelle quali i frequentatori si cimentano nella pianificazione e condotta di una pattuglia da combattimento in uno scenario warfighting.

Una volta imparate le tecniche quali sono i successivi passaggi nel percorso di formazione dell’Allievo Ufficiale?

Al termine del corso per Pattugliatore scelto, l’Allievo Ufficiale del 202° Corso “Onore” termina la formazione accademica e prosegue il proprio iter formativo, più specialistico e in qualità di Ufficiale Allievo, presso la Scuola di Applicazione di Torino.

Gli Allievi Ufficiali, infatti, al termine del biennio accademico, vengono assegnati alle varie Armi (Fanteria, Cavalleria, Artiglieria, Genio e Trasmissioni) e continuano la loro formazione indirizzata maggiormente verso la conoscenza e l’utilizzo delle procedure tecnico-tattiche di impiego della rispettiva Arma di appartenenza, nell’ambito delle attività tattiche offensive, difensive, di stabilizzazione e abilitanti.

Le tecniche insegnate sono le stesse utilizzate in altre Accademie dei Paesi NATO o l’Italia ha redatto una sua dottrina?

Le tecniche insegnate durante il corso per Pattugliatore Scelto derivano dalla dottrina nazionale dell’Arma di Fanteria redatta presso la Scuola di Cesano, ente deputato allo svolgimento di questo ed altri corsi tipici dell’Arma base.

Al fine di garantire l’interoperabilità delle forze appartenenti ai Paesi NATO, la dottrina nazionale è in costante aggiornamento, in linea con quella dell’Alleanza Atlantica, soprattutto per quanto concerne le procedure di comando, controllo e coordinamento delle unità, attraverso il continuo processo delle lezioni identificate ed apprese, la condivisione di conoscenze e informazioni all’interno della Forza Armata ed anche in ambito Joint e Combined con paesi alleati e partner, con una particolare attenzione all’evoluzione degli scenari operativi moderni caratterizzati da nuovi sistemi d’arma e nuovi tipi di minacce.

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