Film: il 26 maggio nelle sale “Il fronte interno'”. Una pellicola diretta da Guido Acampa

Roma. Uscirà nelle sale il prossimo 26 maggio, distribuito da Lapej in collaborazione con Artex Film, ‘”Il fronte interno'”.

Una scena del film

E’ un lungometraggio drammatico scritto e diretto da Guido Acampa, liberamente ispirato al romanzo ‘Santa Mira, fatti e curiosità dal fronte interno” di Gabriele Frasca.

Il film, interpretato da Luigi Iacuzio, Betti Pedrazzi, Autilia Ranieri, Nello Mascia e Antonello Cossia, ha partecipato a diversi festival internazionali aggiudicandosi numerosi premi tra cui il “Federico Fellini Award” al Tiburon International FIlm Festival in California, premio dedicato a registi esordienti internazionali.

La pellicola racconta i fragili equilibri di una famiglia che vive in una remota località da dove decollano jet italiani diretti in Iraq, durante la cosiddetta “guerra al terrorismo”‘. Da Gaudì, introverso conduttore di cani a Dalia, ossessionata dalla guerra e preoccupata per le condizioni di un padre anziano.

Da Damiano, che ha dedicato la vita alla passione politica e a tante battaglie puntualmente perse, a ‘”Santa Mira”  che vive con distanza la partecipazione a una guerra che genera dubbi e paure, ‘

Un’altra scena del lungometraggio “Il fronte interno”

Il “fronte interno” oscilla tra l’evoluzione di contrasti familiari mai risolti e un conflitto
internazionale che vibra sulle loro teste.

Prodotto da Lapej, con il contributo della Regione Campania e Film Commission Regione Campania, il lungometraggio (77 minuti di durata) si avvale del montaggio di
Alessandra Carchedi, delle scenografie di Flaviano Barbarisi e Alessandro Fracione, delle musiche originali di Francesco Sabatini e dei costumi di Martina Picciola.

“C’è sempre – spiega il regista Guido Acampa – una guerra da qualche parte che puntualmente nasce per tensioni divergenti e subdoli motivi alimentati da una totale indifferenza. Come in ogni relazione sociale, quando ormai tutto è compromesso,  non si può più tornare indietro.  Volevo creare un luogo remoto e immaginario con una grande
base militare che rappresentasse un intero Paese in un conflitto internazionle, tuttavia il conflitto non viene mai mostrato e ci resta
una comunità persa nelle sue lotte interiori”.

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