Guardia di Finanza: durante un’indagine congiunta con la Polizia di Stato, scoperta un’associazione a delinquere specializzata nel superamento degli esami per la patente di guida. Denunciati 6 responsabili

Di Massimo Giardinieri

Savona – Novara. Ancora una brillante attività congiunta condotta stavolta tra la Guardia di Finanza di Savona e la Polizia di Stato di Novara, ed ancora la scoperta di un ingegnoso sistema fraudolento volto all’ottenimento di patenti di guida “facili” (ovviamente sempre dietro il pagamento di lauti compensi in danaro).

Questo è quanto è venuto alla luce al termine di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Novara e che, come detto sopra, ha visto poliziotti e finanzieri lavorare fianco a fianco per mettere finalmente fine alle manovre di un’associazione per delinquere dedita alla commissione di truffe ai danni della Pubblica Amministrazione, e che riguardavano un settore senza dubbio “sensibile” come quello dell’effettivo accertamento delle capacità necessarie per condurre autoveicoli sul territorio nazionale ed europeo.

L’operazione in parola aveva preso avvio da una pregressa attività investigativa svolta dai finanzieri del Nucleo Polizia Economico Finanziaria (PEF) di Savona, e che presto si sarebbe poi incrociata con un’analoga indagine dalla Polizia Stradale di Novara, nello specifico riguardante sei soggetti (dei quali due sono cittadini italiani mente gli altri quattro sono di origini pakistane), sospettati di aver creato un sodalizio criminale attivo tra Piemonte, Lombardia, Veneto e Liguria.

Autopattuglia GDF

Secondo gli investigatori della GDF e della PS, il gruppo in questione aveva infatti ideato ed organizzato un sofisticato sistema attraverso il quale cittadini extracomunitari, privi della benché minima padronanza della lingua italiana oltre che delle più elementari nozioni del Codice della Strada, dietro il pagamento di somme di denaro nell’ordine di diverse migliaia di euro potevano ottenere senza troppo sforzo la patente di guida italiana.

Il modus operandi escogitato allo scopo prevedeva l’uso di particolari congegni elettronici (opportunamente modificati ed astutamente occultati negli indumenti degli esaminandi), grazie ai quali gli stessi riuscivano così a superare i quiz previsti per il relativo esame di teoria.

L’intervento susseguitosi ai primi elementi di prova acquisti dagli investigatori, ha dunque consentito di rinvenire e sottoporre a sequestro numerosi auricolari bluetooth miniaturizzati, microcamere, smartphone, modem portatili nonché capi d’abbigliamento modificati da abili interventi “sartoriali” proprio per celare la suddetta attrezzatura, che difatti non veniva notata dagli addetti alla sorveglianza in sede di esame; prove che peraltro venivano sostenute presso le Motorizzazioni Civili di diverse province del Nord Italia.

Nel corso delle perquisizioni, eseguite tra il Padovano, il Rodigino ed il Novarese, è stato inoltre  sequestrato denaro contante per oltre 18.000 euro, il che induce gli inquirenti a ritenere che il “sistema” fraudolento qui descritto fosse peraltro abbastanza richiesto oltre che ampiamente collaudato.

Al momento le investigazioni stanno comunque proseguendo alacremente al fine di individuare tutti i soggetti che abbiano ottenuto la patente di guida in tal modo, soprattutto perché le implicazioni che ineriscono ai delicatissimi aspetti della sicurezza stradale sono fin troppo evidenti.

Il procedimento in parola si trova comunque nella fase delle indagini preliminari, dunque i provvedimenti finora adottati dalla competente Autorità Giudiziaria non determinano ancora la colpevolezza degli indagati, la quale interverrà soltanto dopo l’accertamento delle loro responsabilità penali e dietro sentenza definitiva di condanna.

 

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