Aeronautica Militare: “Premio Idria 2022” al personale della Forza Armata

CATANIA. Nei giorni scorsi, l’Aeronautica Militare ha preso parte alla 14ª edizione del “Premio Nazionale Idria” che si è svolta all’interno dello splendido scenario della Chiesa di Santa Barbara a Paternò (Catania), alla presenza di Autorità militari, civili e religiose, di varie associazioni, di cittadini e studenti di istituti scolastici locali.

“Premio Idria 2022” a personale dell’Aeronautica Militare

L’iniziativa, patrocinata, tra gli altri, dal Ministero della Difesa, come ha riferito la Dott.sa Salvina Sambataro, Presidente della Proloco di Paternò, “è nata per encomiare il sacrificio ed il coraggio dei militari e dei Vigili del Fuoco che si sono distinti in operazioni umanitarie. Un evento che dà spazio a coloro i quali hanno scelto di essere invisibili, ma sempre pronti a salvaguardare la vita della collettività. Quegli eroi invisibili che hanno messo la loro vita al servizio della società e della pace, operando sempre con umiltà e riservatezza. Abbiamo arricchito il premio con la sezione speciale la cui genesi è legata alla volontà di dare riconoscimenti a dei siciliani che, nelle diverse professioni, hanno portato e portano lustro al Territorio”.

In sostanza, una cerimonia dal grande valore morale e sociale che ha assegnato un totale di 13 riconoscimenti simbolici, ma significativi, a quanti si sono prodigati in opere di altruismo, coraggio e solidarietà umana. Persone normali pronte a sacrificare se stesse per aiutare il prossimo.

Un momento della cerimonia

La premiazione si è svolta alla presenza della Dott.sa Sambataro, del Presidente dell’Assemblea Regione Siciliana – On. Gaetano Galvagno, del Sindaco di Paternò – Dott. Nino Naso, del Generale di Squadra Aerea Francesco Vestito, Comandante della 1ª Regione Aerea di Milano e del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare – On. Nello Musumeci.

Quest’ultimo, nel suo intervento, ha motivato la sua presenza spiegando che “per portare il compiacimento del Governo nazionale a questa manifestazione, la quale premia lo spirito di servizio e che non serve solo per dire grazie a chi un grazie non lo ha mai cercato, serve da testimonianza, affinché sia un esempio per scuole e palestre di vita”.

Un momento della premiazione

A ricevere il premio per l’Aeronautica Militare, il Capitano Medico Giovanni Marfia, in servizio presso l’Istituto di Medicina Aerospaziale di Milano Linate e il Maresciallo di 1ª classe Emanuele Gatta, della 46ª Brigata Aerea di Pisa.

Oltre al Generale Vestito, alla cerimonia è stata presente anche una rappresentanza Aeronautica Militare, con a capo il Colonnello pilota Emanuele Di Francesco, Comandante del 41° Stormo Antisom e dell’Aeroporto di Sigonella.

A margine della manifestazione, c’è stata la deposizione di una corona di alloro al monumento dei Caduti della città di Paternò.

Chiesa di Santa Barbara a Paternò (Catania)

Il giornalista Luca Ciliberti, moderatore della manifestazione, ha dettato magistralmente i tempi, intervallando spazi dedicati alla cultura, alla musica e alla poesia.

Il Generale Vestito, nel portare i saluti del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, ha ringraziato il Ministro Musumeci e gli organizzatori dell’evento: “Per questa meravigliosa occasione, un’opportunità unica, che valorizza l’operato delle persone, come i militari impegnati quotidianamente per salvaguardare la Patria, e premia chi è un modello positivo da tramandare ai tanti giovani oggi qui presenti“.

Motivazione del Premio Idria al Maresciallo di 1ª classe Emanuele Gatta:

Il 25 agosto 2021, nell’ambito dell’Operazione Aquila Omnia dello Stato Maggiore della Difesa Italiana, poco dopo il decollo dall’Aeroporto di Kabul, una passeggera, che era seduta a terra nel compartimento di carico, perdeva conoscenza per un malore.

Il M.llo Gatta, membro dell’equipaggio, trovandosi nelle prossimità della donna, allertato dagli altri passeggeri, lasciava solertemente il proprio posto per recarsi verso la donna che presentava convulsioni, occhi sbarrati e mordeva fortemente la lingua lasciando fuoruscire liquido salivare.

Con estremo coraggio e determinazione il Maresciallo Gatta forzava le mandibole della malcapitata e, riuscendo ad aprirle la bocca, tratteneva la lingua con le dita per evitare il soffocamento della stessa. Fatta sdraiare, adagiandole la testa sulle gambe del marito, ne monitorava la frequenza cardiaca dal polso. La passeggera riprendeva conoscenza poco prima dell’atterraggio a Islamabad”.

L’Aeronautica Militare ha preso parte alla 14ª edizione del “Premio Nazionale Idria”

Motivazione del premio Idria al Capitano Giovanni Marfia:

Il Capitano Giovanni Marfia, in forza all’Istituto di Medicina Aerospaziale di Milano quale Capo Sezione Analisi Cliniche è Ufficiale Medico di primissimo ordine, in possesso di pregevolissime doti professionali, militari e di carattere.

Del tutto rilevante ai fini della proposta di attribuzione del presente premio è l’incarico svolto durante la prima ondata pandemica da Sars CoV2 in supporto alle attività del Ospedale Civile di Bergamo nel 1° semestre 2020. In particolare, è stato pienamente coinvolto nell’attività ospedaliera dell’Ospedale civile di Bergamo, sovraccaricato nell’assistenza alla popolazione e nell’effettuazione della ricerca biomolecolare del virus “SARS‐COV2”, responsabile dell’infezione COVID‐19, sui campioni che giungevano da diversi comuni del nord Italia.

Ha dato prova di estremo equilibrio ed elevatissimo buon senso, mettendo in luce doti di dedizione davvero rare nonostante le condizioni logistiche non ottimali e le stringenti tempistiche. Ha conservato tutta la lucidità necessaria per operare al meglio, riscuotendo il plauso incondizionato e il sincero apprezzamento dei colleghi e Superiori per l’impegno profuso con spirito di sacrificio, senza risparmio di energie e sottraendosi ai propri affetti per il bene comune.

Un momento dell’iniziativa

Durante l’emergenza COVID‐19, inoltre, si è impegnato con passione ed entusiasmo in un’intensa attività volta alla riorganizzazione della Sezione Analisi Cliniche dell’IMAS e all’allestimento di un moderno laboratorio di diagnostica molecolare avanzata che ha portato alla costituzione nell’ambito dell’Istituto di Medicina Aerospaziale dell’A.M. di Milano di una unità operativa integrata in piena sinergia non solo con la rete dei laboratori militari, ma anche con il sistema sanitario regionale grazie all’accreditamento della Regione Lombardia.

Il Cap. Marfia ha inoltre evidenziato tutte le sue doti di Ufficiale medico dedito alla ricerca scientifica. Traendo spunto dalla situazione pandemica attuale e dall’attività svolta in prima persona in supporto alla sanità civile, ha ideato una brillante ricerca scientifica nell’ambito dell’Accordo Quadro tra l’Aeronautica Militare, la Fondazione Cà Granda ‐ Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.

Lo studio, condotto con metodo e rigore scientifico, ha permesso di rilevare la presenza di un marcatore nel sangue dei pazienti affetti da COVID‐19 i cui livelli risultano correlati con l’evoluzione clinica della patologia, non solo descrivendone uno dei potenziali meccanismi, ma in grado di predire ore o giorni prima per ciascun paziente la gravità della malattia, l’eventuale necessità di ricovero in terapia intensiva o di prognosi sfavorevole. Questo parametro consente di allocare meglio le risorse sanitarie in un contesto pandemico di scarsità delle stesse, offrendo a ciascun paziente il tipo di attenzione necessaria.

Un momento della cerimonia nella Chiesa di Santa Barbara a Paternò (Catania)

I risultati dello studio, pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica EMBO Molecular Medicine, insieme a numerose altre pubblicazioni, hanno riscosso numerose e dirette attestazioni di stima da parte delle più alte autorità scientifiche nazionali nonché il plauso della comunità scientifica internazionale. Queste ne hanno riconosciuto il merito nell’ambito della Sanità pubblica sottolineando come i risultati conseguiti trovino un’immediata applicazione clinica al momento della diagnosi di infezione da SARS CoV 2 consentendo di selezionare quei pazienti con alta probabilità di sviluppare un quadro clinico severo, nei confronti dei quali provvedere all’immediata ospedalizzazione e all’inizio precoce di un’adeguata strategia terapeutica, riducendo così il tasso di letalità.

La partecipazione incondizionata all’emergenza sanitaria COVID‐19 e l’esemplare impegno nella ricerca scientifica, florido di eccellenti risultati offerti al mondo scientifico ed alla comunità, rendono il Cap. Marfia grande esempio di umanità, abnegazione ed ammirevole senso di responsabilità, sempre in prima linea per assistere il prossimo e salvaguardare la salute di tutti”.

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