Carabinieri TPC, sequestrate opere falsamente attribuite a Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti

di Francesca Cannataro

Venezia.  Nell’anno in cui si celebra il 500° anniversario della morte di Leonardo da Vinci, un’attività di grande rilievo è stata svolta dai militari del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.

Due, infatti, sono state le opere d’arte sequestrate dai militari del Comando speciale dell’Arma falsamente attribuite a Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti.

La pregevole attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Verona e condotta dai militari del Reparto Operativo – Sezione Falsificazione ed Arte Contemporanea, che ha portato alla contestazione agli indagati del reato di  “contraffazione di opere d’arte”, di cui all’articolo 178 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, è iniziata grazie ad alcune notizie acquisite tramite attività info-investigativa svolta nel settore del mercato dell’arte. In base all’attività effettuata emergeva la sussistenza della circolazione di un falso dipinto di “Leonardo”, corredato da una perizia infedele che stimava l’opera in 250 milioni di euro.

Le indagini hanno permesso di svelare l’effettivo tentativo di alcunRitratto di giovanetto aristocratico”i soggetti attivi nel nord-est d’Italia di piazzare sul mercato la falsa opera, un olio su tavola di 53 x 39 centimetri, di Leonardo raffigurante , che veniva localizzata in una Security House di Malcontenta (Venezia) e successivamente sequestrata.

Gli investigatori, inoltre, a seguito dell’analisi di una serie di documenti, oltre a ricostruire i vari passaggi di mano del dipinto, hanno individuato e sequestrao un’ulteriore opera, un disegno su carta di 36,5 x 27,5 centimetri, raffigurante “Ritratto della santa Vergine” falsamente attribuita alla mano di “Michelangelo Buonarroti, anch’essa munita di un’ingannevole perizia di stima redatta dallo stesso “perito” che aveva avallato il “Leonardo”, che la valutava tra gli 80 e 100 milioni di euro.

Disegno su carta cm 36,5 x 27,5, raffigurante Ritratto della santa Vergine falsamente attribuito a Michelangelo Buonarroti

Le opere sono state quindi sottoposte ad expertise da parte di un funzionario storico dell’arte del MiBAC (Ministero per i Beni Culturali), nominato consulente tecnico dalla Procura, che ne ha riscontrato la falsa attribuzione.

In particolare, l’esperto ha evidenziato come l’esame stilistico del primo dipinto esaminato non palesasse alcuna, neppur lontana, parentela con la produzione leonardesca, opera che, peraltro, nel suo complesso, non sembrava configurarsi nemmeno come lavoro risalente al Quattrocento o al primo Cinquecento, ma che semmai rendeva l’idea di un dipinto più tardo. Ad analoghe conclusioni, il consulente, giungeva anche per il disegno attribuito alla mano di Michelangelo, respingendone pertanto l’attribuzione.

La successiva fase investigativa, consentiva di delineare uno scenario criminale più sofisticato, ovvero l’impiego di beni d’arte contraffatti in attività economiche o finanziarie. Infatti è stato accertato che entrambe le opere sono state utilizzate quale conferimento di beni per la costituzione di una società che sarebbe servita a valorizzarle mediante l’impiego delle stesse in programmi finanziari, proponendole anche a intermediari esteri.

Un altro importante risultato conseguito dai militari del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, al comando del Generale di Brigata Fabrizio Parrulli, nell’anno in cui ricorre il cinquantesimo anniversario della loro istituzione.

Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale è stato istituito, infatti, nel 1969, precedendo in tal modo di un anno la Convenzione Unesco di Parigi del 1970, con la quale si invitavano, tra l’altro, gli Stati Membri ad adottare le opportune misure per impedire l’acquisizione di beni illecitamente esportati e favorire il recupero di quelli trafugati, nonché a istituire uno specifico servizio a ciò finalizzato.

Il Comando è composto da militari in possesso di qualificata preparazione, acquisita con la frequenza di specifici corsi in materia di “Tutela del Patrimonio Culturale”, organizzati d’intesa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

L’attuale articolazione del Comando Carabinieri TPC prevede a livello centrale un Ufficio Comando, quale organo di supporto decisionale del Comandante nell’azione di comando, controllo e coordinamento delle attività di istituto in Patria ed all’estero, un Reparto Operativo con competenza sull’intero territorio nazionale per le indagini di più ampio spessore (a sua volta suddiviso in tre sezioni Antiquariato, Archeologia, Falsificazione e Arte Contemporanea) e, a livello periferico, 15 nuclei, con competenza regionale o interregionale.

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