Ucraina: le mosse di Putin arrovellano i pensieri degli esperti e dell’opinione pubblica. Possibili scenari a breve e medio termine

Roma. Proviamo a ragionare, con calma, su quanto sta accadendo in Ucraina.

Sulla mappa dell’Ucraina si arrovellano i cervelli di esperti e di semplici cittadini

Quello che scriveremo non è certo una preveggenza su quanto potrà accadere da questo momento in poi. Vorrei solo analizzare, a mente fredda, i fatti.

Per prima cosa partiamo dalla figura del Presidente russo, Vladimir Putin.

Un pazzo? Un assassino? Un novello Hitler? Uno stratega? Un dittatore?

Chi è il Presidente russo, Vladimir Putin

Su di lui, in questi anni, si sono scritti fiumi di inchiostro. Libri, biografie, articoli. Si sono fatte interviste, ricordate quella di Oliver Stone (è acquistabile anche su Amazon) che, in Italia, andò in onda in due puntate della durata di due ore ciascuna il 5 e 12 ottobre 2017 su Rai 3?

E nei giorni scorsi è stata replicata su la 7

Ognuno ha voluto dire la sua. Chi lo ha esaltato chi lo ha criticato. Chi lo ha scelto (anche in Italia) come l’uomo forte da cui prendere esempio. E chi no.

Oggi, sembra invece che di lui pochi si fidino e si fideranno nel prossimo futuro.

Ma veramente potrà essere così? Veramente siamo tutti convinti e coscienti di sapere quali sono le decisioni che l’uomo forte del Cremlino vuole prendere?

Vi ricordate quanto è stato scritto, anche su questo giornale, sul Presidente,  nord-coreano, Kim Jong – Un che, per molto tempo, ha tenuto gli Stati Uniti con il fiato sospeso, minacciando un intervento nucleare a proposito della questione coreana? E’ stato irriso, anche in Italia, sul suo aspetto fisico e sulla sua capacità mentale. Ma oggi della Corea del Nord non se ne parla più.

La stretta di mano tra Kim e Putin

Putin ha invaso l’Ucraina provocando morte e distruzione. E questo è un dato di fatto.

Ogni Tv, ogni giornale (anche quello di provincia) la vuole raccontare. Fior fiore di inviati sono nel Paese attaccato e in quelli confinanti.

Le immagini di profughi che scappano, di palazzi sventrati dai missili, dai colpi di artiglieria, i corpi dei soldati morti di entrambi gli schieramenti che  giacciono sulle strade continuano ad impressionare l’opinione pubblica.

La corsa alla solidarietà al popolo ucraino ha raggiunto anche il più piccolo paesino italiano ed europeo.

Ma la domanda resta sempre quella: tutti noi sappiamo cosa vuole Putin?

Solo l’Ucraina? O anche altro? Vuole ritornare all’Impero russo di Pietro il Grande o a quello sovietico?

Pietro il Grande

In verità non lo sa nessuno. Perché se così fosse il suo disegno poteva e può  essere bloccato prima.

Certo fa riflettere che la Georgia e la Moldavia hanno fatto domanda ufficiale di entrare nella UE.

Un’immagine di guerra tra Moldavia e Transnistria nel 1992

Rischio Terza guerra mondiale si o no? Un’altra questione che entra ogni giorno nelle case degli italiani e degli europei.

Perché? Perché si parte da questo presupposto: che Putin voglia allargarsi sempre più ad Ovest.

Toccare quegli Stati che una volta erano nell’URSS ed oggi sono nell’Alleanza atlantica e nell’Unione europea.

E se ci fosse l’opposizione dell’Occidente scoppierebbe un conflitto apocalittico.

LA GUERRA

Da quando l’uomo ha inventato la guerra ha prodotto, in ogni area e condizione del mondo, oltre a morte, distruzione anche cambiamenti più o meno epocali.

Basta leggersi le pagine di storia per vedere come i conflitti abbiano fatto nascere gli Stati e abbiano posto su troni o sulle poltrone presidenziali i nuovi leader che, a loro volta, hanno stretto alleanze o fatto altre guerre.

Non vorrei che chi leggesse queste righe mi attribuisse il termine di “guerrafondaio” e che fossi bannato da tutti i social presenti e, forse, futuri.

Non è così. Per rispondere faccio appello all’amata filosofia.

Sono stati i tedeschi a coniare il termine “guerra” che, infatti deriva da “werran” (mischia).

E fu Eraclito che accennò al problema della guerra che, secondo lui, era “un simbolo di tutto ciò che avviene nell’Universo ed è l’unico arbitro di vita”.

Un quadro ricorda il fllosofo Eraclito

Ed aggiungeva: “La guerra sembra apparentemente distruggere” ma invero “costituisce l’ordine”.

Prima c’è, infatti, un periodo di pace più o meno lungo che è successivo ad un precedente conflitto. Ma è la dicotomia “pace/guerra” che, per Eraclito, crea l’armonia nel divenire.

Per Platone (basta leggere opere quali “Le leggi” e “La Repubblica”), il rapporto fra politica e guerra dà a quest’ultima la capacità di essere anche “elemento originatore di uno Stato e principio di organizzazione della società”.

Per Hobbes (filosofo del XVII secolo) l’essenza della guerra non è nel momento in cui si affronta una battaglia ma è  “l’intenzione di farlo e si manifesta durante il tempo in cui gli uomini vivono senza un potere comune che li tenga in soggezione”.

LA SITUAZIONE ATTUALE

Prendiamo di nuovo la mappa dell’Ucraina e proviamo a ragionare di strategia.

Iniziamo dal breve periodo.

La Russia resta un potenziale nemico pronto ad invadere altri Paesi.

A questo punto che succede? Succede che l’Alleanza atlantica e l’Unione europea dovrebbero essere pronte a rischierare notevoli forze militari ai confini Est per impedire ulteriori attacchi.

Dovrebbero incrementare la spesa militare e cacciare i russi dal Mediterraneo e dall’Africa.

Sul piano economico le sanzioni andranno ad impoverire, di più, la Russia e ci sarà un innalzamento dell’inflazione in Europa del 5%/6 % (il dato sarà più contenuto negli USA).

Si potrebbe registrare una moderata crisi energetica specialmente per l’Italia e la Germania che dipendono dal gas russo per circa il 40%.

Come si potrà porre rimedio? Attuando un piano energetico di emergenza che vedrà l’uso del gas proveniente da Africa (Libia ed Algeria).

E i russi a questo punto dovrebbero essere allontanati da questo quadrante (basti pensare alla Libia con una missione a leadership italiana e dal Medio Oriente.

Occorrebbe attivare impianti per la trasformazione del gas liquido proveniente dal Qatar e dagli Stati Uniti.

Massimare, infine, le estrazioni di gas in Italia e riattivare alcune centrali a carbone.

Passiamo ora al conflitto a medio termine.

Le sanzioni contro la Russia sono efficaci e lo squilibrio militare è a  tutto vantaggio dell’Occidente a seguito degli investimenti del 2% del Pil in riarmo insostenibile per l’economia russa.

Quali sono le possibilità?

  • Caduta del regime di Putin e riavvicinamento della Russia all’Occidente
  • Dal punto di vista energetico avviare nuove prospezioni in Italia è Mediterraneo per incrementare la produzione di gas
  • Ottimizzazione delle fonti rinnovabili
  • Nucleare di 3^ generazione in modo da renderci non più dipendenti dal gas russo (gli interscambi, al netto del gas, sono ininfluenti sul Pil italiano)
  • Ripresa del controllo dell’Europa a guida francese dell’Africa sahariana per la tutela dell’approvigionamento di terre rare ed uranio.
  • Gli americani appoggeranno le azioni europee ma continueranno a considerare come scacchiere fondamentale il fronte Indo Pacifico per fronteggiare la minaccia cinese.

Altra ipotesi:

    • Putin resta al potere e pur con una Russia alla fame diventa Stato vassallo della Cina. Ma questa sarebbe l’ ipotesi peggiore per l’Occidente

CONCLUSIONE

In entrambe le opzioni l’Europa dovrà assumere maggiori responsabilità in campo politico – militare.

Un lungo periodo di scontro potrebbe polarizzarsi sul confronto tra la Cina e Occidente con scenari oggi difficilmente descrivibili.

Tutto questo è solo un’opinione. Un pensiero. Come scritto in premessa non prevedo il futuro ma cerco solo di analizzare i fatti e le possibili conseguenze.

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