Carabinieri: a Manfredonia (Foggia) 3 persone in carcere per vari reati

Manfredonia (Foggia). Operazione dei Carabinieri, oggi, nel Foggiano.

I militari della Compagnia Carabinieri di Manfredonia e San Severo , supportati in fase esecutiva dai Carabinieri dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Puglia, dei Reggimenti Carabinieri della linea Mobile, con l’ausilio di un elicottero dell’Elinucleo di Bari e di 4 unità cinofile per la ricerca di droga, armi e materiali esplodenti, nell’ambito dell’operazione di Polizia Giudiziaria. denominata “Macchia Bianca”, hanno eseguito diverse misure cautelari.

La droga sequestrata dai Carabinieri

Queste misure, emesse dal GIP del Tribunale dauno, su richiesta della locale Procura della Repubblica, hanno interessato 3 persone, le quali sono indagate, a vario titolo, peri i reati di sequestro di persona, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione e tentata estorsione nonché detenzione di armi clandestine.

Questi atti criminosi, commessi a Manfredonia, sono stati accertati, secondo quanto emerso dalle indagini,  dall’ottobre dello scorso anno fino a mese di gennaio 2022.

Quelli, invece, commessi a San Severo hanno visto il coinvolgimento di altre 3 persone che sono ora indagate, a vario titolo, per i reati di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, continuata e in concorso.

I fatti sono avvenuti tra gennaio e marzo 2021.

L’indagine è iniziata nell’agosto dell’anno scorso grazie all’arresto, in flagranza di reato, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale di un 22enne di San Severo che, all’epoca, dei fatti era incensurato.

In particolare, la sera del 7 agosto, nel corso di un controllo alla circolazione stradale, effettuato da militari della Sezione Radiomobile della Compagnia di Manfredonia nei pressi del porto turistico “Marina del Gargano”, i Carabinieri hanno fermato il 22enne.

Nel corso di una perquisizione personale e al suo veicolo, sono state scoperte 19 “cipolline” termosaldate che, una volta aperte, hanno consentito di rinvenire della cocaina.

La droga era ben occultata all’interno del borsello del giovane. Oltre allo stupefacente, sono stati trovati anche oltre 100 euro, una somma ritenuta provento dell’attività di spaccio.

A seguito della successiva perquisizione presso il domicilio del 22enne,  è stata scoperta anche una sostanza da taglio, due petardi, di cui uno artigianale e un tirapugni.

La perquisizione da parte dei Carabinieri

Dagli accertamenti effettuati e dagli elementi emersi durante l’arresto, nonché dalle frequentazioni dello stesso, è stato ipotizzato che il giovane potesse essere dedito ad attività illegale di spaccio di sostanze stupefacenti.

Grazie alle attività tecniche, seguite all’arresto in flagranza, è stato accertato il modus operandi per la cessione al minuto della cocaina ai vari acquirenti, nonché il canale di approvvigionamento dello stupefacente.

E’ stato scoperto che le confezioni di cocaina, le cosiddette “cipolline”, venivano preparate nel pomeriggio, e la sera venivano occultate in terreni o fioriere in vari punti della città.

In questo modo, l’indagato, era nelle condizioni di portare al seguito solo una o due “cipolline” da cedere agli acquirenti.

Queste cessioni di droga avvenivano per la maggior parte nel quartiere Monticchio di Manfredonia.

In totale, sono state rinvenute, occultate in terreni e fioriere circa 60 “cipolline” contenenti cocaina, per un volume di affari che si aggirava intorno alle 500 euro al giorno, con punte di 800-1.000 euro nei periodi estivi.

È qui che l’indagine si è estesa anche su altri fenomeni.

Al 22enne, la droga veniva fornita da un 25enne pluripregiudicato del posto.

Il quale si imponeva quale suo unico fornitore, anche grazie alla collaborazione di un 32enne di Manfredonia, anch’egli arrestato.

La qualità della cocaina, ritenuta pessima, ha indotto lo spacciatore ad acquistarla da un diverso fornitore, per accontentare la clientela, fin quando non è stato scoperto dal suo “fornitore esclusivo” che, per il torto commesso, prima con una scusa lo ha attirato a sé e poi lo ha sequestrato all’interno di un casolare sito nel Comune di Monte Sant’Angelo, in frazione Macchia, area rurale, isolata.

Il giovane spacciatore, che aveva acquistato 100 grammi di cocaina da altri fornitori, era così privato per ore della libertà personale e costretto a subire insulti, percosse e persino minacce, messe in atto anche con un fucile.

Per evitare il peggio, i militari dell’Arma sono intervenuti, tempestivamente, liberando l’ostaggio.

Posto di controllo dei Carabinieri

Nell’occasione è stato rinvenuto, ben occultato all’esterno dell’abitazione, tra la vegetazione, un fucile calibro 12 a canne mozze con calciolo modificato e matricola abrasa. Molto probabilmente si potrebbe trattare dell’arma usata per le minacce.

Il pusher, “liberato” grazie all’intervento dei militari, secondo quanto emerso dalle indagini è stato costretto a pagare la somma di 5 mila euro in contanti, quale prezzo dell’affronto.

Anche il “sequestrato”, avendo appreso le modalità intimidatorie messe in atto dai suoi sodali e comunque forte dell’appoggio di questi, con i quali aveva sanato la mancanza restituendo per intero la somma dei 5 mila euro in tre giorni, a sua volta ha minacciato un proprio acquirente per farsi consegnare i soldi per un debito di droga non pagato.

Le indagini svolte dai militari del NORM (Nucleo Operativo e Radiomobile) della Compagnia di Manfredonia, coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia, hanno permesso di interrompere tutta una serie di condotte violente e pericolose, messe in atto anche attraverso l’uso delle armi, che si annidano dietro il mondo degli stupefacenti.

Il 22enne è accusato di detenzione e spaccio di cocaina e di tentata estorsione, mentre il 25enne e il 32enne sono accusati di sequestro di persona ed estorsione a carico del loro giovane.

Il 25enne è accusato anche di detenzione di armi clandestine.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore