BOLOGNA. Un migliaio di medicinali dichiarati come “antidolorifici” e “antibiotici”, sono stati sequestrati all’interno dell’aeroporto “G. Marconi” di Bologna dai finanzieri del locale Comando provinciale poiché privi delle idonee certificazioni sanitarie, nonché delle prescritte autorizzazioni ministeriali.
Personale GDF e ADM durante un controllo bagagli
I medicinali in questione erano al seguito di due passeggeri provenienti dal Ghana e dal Pakistan, i quali avevano pensato bene di introdurli in Italia per poi probabilmente cederli a loro connazionali, oppure ad altri immigrati interessati ad acquistarli a basso costo e senza alcuna prescrizione medica, come spesso si verifica in questi casi atteso che il quantitativo di farmaci in questione non può essere considerato per esigenze personali di chi lo trasportava.
Sulla vicenda va infatti considerato come l’introduzione di farmaci sul territorio italiano senza le prescritte autorizzazioni che competono all’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) è vietata, dunque tutti i medicinali rinvenuti dai militari operanti sono stati cautelati, mentre i cittadini stranieri che li avevano stipati nei loro bagagli sono denunciati Procura della Repubblica felsinea, ferma restando la presunzione d’innocenza che gli è al momento riconosciuta sin quando nei loro confronti non sarà intervenuta una eventuale ed irrevocabile sentenza di condanna.
Il risultato in cronaca, che segue ai molti altri sul genere eseguiti dalla Guardia di Finanza sia negli ambiti di vigilanza doganale, sia durante i servizi di controllo economico del territorio, dimostra come l’azione di servizio dei finanzieri rivesta molto spesso i caratteri della trasversalità andando a riguardare un’ampia tipologia d’illeciti, che non sempre sono quelli che più destano allarme sociale ma il cui contrasto rimane comunque necessario.
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