Guardia di Finanza: il SAGF dell’Aquila recupera e conduce a valle quindici escursionisti rimasti bloccati in alta quota

Di Antonella Casazza

L’AQUILA. Quindici escursionisti (tra i quali tre minori), rimasti all’interno del “Rifugio Sebastiani” (quota 2.100 mt) a Colletto di Pezza nel cuore del Parco Naturale Regionale Sirente-Velino, sono stati recuperati dai finanzieri della Stazione SAGF (Soccorso Alpino Guardia di Finanza) di L’Aquila.

Gli escursionisti in questione, suddivisi in diversi gruppi, avevano trascorso la notte nella citata struttura ma, a causa del netto peggioramento delle condizioni metereologiche, le possibilità di rientro a valle si sono per loro palesate oltremodo difficili anche per l’inidoneità dell’equipaggiamento che avevano a disposizione, non adatto ad affrontare una possibile tormenta di neve e temperature sensibilmente al di sotto degli zero gradi.

Una fase del recupero degli escursionisti

Alla luce della descritta circostanza è stato lo stesso gestore del rifugio ad informare i finanzieri del SAGF aquilano che, in ragione delle prime informazioni fornitegli, hanno immediatamente attivato le procedure del caso coordinandosi con il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) nonché con i Vigili del Fuoco, andando inoltre ad attivare proprie pattuglie di militari specializzati che sono stati inviati direttamente sul posto per verificare dal vivo la situazione.

Gli stessi tecnici del SAGF nella fase di avvicinamento al “Rifugio Sebastiani” – che come specificato sopra è posto sopra i 2.000 metri di altitudine – hanno incontrato condizioni ambientali oggettivamente difficili peraltro con scarsa visibilità, ed al raggiungimento della citata struttura hanno così potuto valutare tutte le possibilità di evacuazione in sicurezza degli escursionisti rimasti bloccati.

Le operazioni di recupero, svolte in collaborazione con il personale del CNSAS che nel frattempo aveva raggiunto il posto, sono state effettuate utilizzando appositi “ramponcini” forniti agli escursionisti dai finanzieri.

Le stesse 15 persone sono poi state condotte con le previste procedure e – procedendo in fila indiana ed in cordata – hanno così potuto raggiungere in sicurezza (sempre scortati dai militari) la sottostante valle.

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