Polizia di Stato: operazione anti frode on line e riciclaggio di denaro in Spagna. Un’organizzazione criminale composta da 150 persone

Roma. La Polizia di Stato, nell’ambito di una complessa attività investigativa internazionale, unitamente alla Polizia Spagnola, ha concluso un’operazione denominata “FONTANA-ALMABAHÍA”.

Operazione congiunta Italia- Spagna contro le frodi on line

L’indagine, condotta dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, dal Compartimento per la Puglia e dai poliziotti spagnoli, coordinata per la magistratura spagnola dal Giudice istruttore di Arona e per l’Italia dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, è stata supportata a livello internazionale, dalle Agenzie europee Eurojust ed Europol.

Quest’ultima, in particolare, ha partecipato attivamente inviando personale per il coordinamento internazionale nelle località dove sono stati eseguiti gli arresti.

L’indagine è stata condotta dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, dal Compartimento per la Puglia e dai poliziotti spagnoli

Gli investigatori italiani, in collaborazione con gli omologhi in territorio spagnolo hanno partecipato, nell’ambito della vasta operazione conclusiva, alla cattura e all’arresto di 16 pluripregiudicati per truffa, frode informatica, ricettazione, stupefacenti e rapina, personalità di spicco del sodalizio criminale residenti su territorio iberico ed al sequestro di 118 conti correnti bancari utilizzati per il riciclaggio.

Contemporaneamente, a Torino ed Isernia, sono state eseguite due ordinanze di custodia cautelare in carcere in esecuzione di altrettanti mandati di arresto europei emessi dalla magistratura spagnola, nei confronti dei vertici dell’articolazione criminale italo-spagnola.

L’operazione ha colpito in particolare gli appartenenti ad un sodalizio criminale composto prevalentemente da italiani che vivono alle Isole Canarie, in particolare a Sud di Tenerife, dedito alle frodi on-line e al riciclaggio di denaro.

Gli accertamenti svolti dagli investigatori italiani e spagnoli, hanno consentito di ricostruire l’intera struttura piramidale dell’organizzazione criminale composta da oltre 150 membri e di svelare il complesso sistema di frode e di cyber-riciclaggio.

Il sodalizio, avvalendosi di hacker specializzati in attacchi di phishing e vhishing di ultima generazione e nell’uso di tecniche di ingegneria sociale, riusciva ad impossessarsi dei codici dispositivi dell’home banking di vittime in prevalenza italiane ma anche spagnole, inglesi, tedesche e irlandesi, disponendo bonifici bancari per migliaia di euro in favore di conti correnti spagnoli intestati a “muli” riciclatori, anche loro italiani, reclutati all’occorrenza e residenti in Spagna.

Le somme sottratte venivano in seguito riciclate attraverso l’acquisto di criptovaluta o reinvestite in ulteriori attività criminali, quali prostituzione, produzione e traffico di droga, traffico di armi, per un giro di affari di oltre 10 milioni di euro solo nell’ultimo anno.

 

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