Guardia di Finanza: arrestati 9 soggetti di un gruppo criminale attivo nel traffico d’immigrati clandestini dall’Italia alla Francia

Di Armando Modesto

IMPERIA. Ventimiglia, Sanremo e Albenga, sono queste le tre città liguri interessate dai 9 arresti che i Finanzieri del Comando Provinciale di Imperia hanno eseguito su ordine del GIP del Tribunale di Genova, che hanno riguardato 5 tunisini e 2 marocchini appartenenti ad un’organizzazione criminale attiva nel favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, nonché di loro tre complici (2 tunisini e 1 egiziano) per uno dei quali è stato invece disposto l’obbligo di dimora.

Due immigrati clandestini mentre tentano di raggiungere il confine con la Francia

Le indagini che hanno portato all’arresto dei citati soggetti, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova, rappresentano il prosieguo dell’operazione “TALOS” condotta dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Ventimiglia tra il 2021 e il 2022 con il supporto tecnico garantito dai colleghi del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO) di Roma, e che stavolta hanno permesso d’individuare in sodalizio criminale capeggiato da un tunisino residente a Sanremo; un soggetto socialmente pericoloso nonché sistematicamente impegnato nel trasferimento d’immigrati clandestini o irregolari presenti in Italia, perlopiù provenienti dal Nord-Africa.

Come accertato dalle indagini gli immigrati in questione, prima di giungere nella zona di Ventimiglia, si rivolgevano quasi sempre ai membri di tale associazione criminale per poter passare il confine con la Francia, “servizio” per il quale era prevista una tariffa compresa tra 150 e 300 euro.

I sistemi di attraversamento della frontiera italo-francese erano diversi, come il faticoso e pericoloso cammino sugli scoscesi sentieri che attraversano la frazione di Grimaldi Superiore (Ventimiglia), come anche quello che prevedeva di attraversare a piedi il sedime nell’ultimo tratto autostradale italiano attraverso varchi ritagliati nella recinzione e lungo le corsie di marcia.

I controlli della Guardia di Finanza al varco autostradale di Imperia

Esisteva poi una terza e più comoda modalità di attraversamento, ovvero quella a bordo di autovetture o camion, attuata nottetempo e più costosa (almeno 250/300 euro a migrante) la quale prevedeva viaggi da due a otto persone per volta a bordo di auto o furgoni, che attraversavano a forte velocità la barriera autostradale prossima al confine di Stato.

In altri casi, sempre come ricostruito dagli investigatori della Guardia di Finanza imperiese, i migranti bisognosi di raggiungere il territorio francese venivano raccolti contemporaneamente da diversi sodali in più gruppi da 4/5 persone che poi, separatamente e con lo scopo di non dare troppo nell’occhio, venivano accompagnati alla stazione ferroviaria di Ventimiglia ed a quella di Ceriale (SV) dalle quali venivano condotti sin nei pressi dell’area di servizio “Piccaro Nord”, oppure di piazzole di sosta non lontane poste sull’autostrada A10 Savona-Ventimiglia.

In quelle stesse aree di servizio, dove ogni giorno ed ogni notte sosta una gran quantità di autoarticolati, i trafficanti di uomini (spesso all’insaputa dei conducenti) facevano nascondere gli immigrati nei vani-rimorchio di camion diretti in Francia.

Proprio con tale “sistema di trasporto” eclatante fu il caso d’un camionista italiano, successivamente arrestato dalla Polizia francese grazie alla collaborazione fornita dal Centro di Cooperazione di Polizia e Dogana (CCPD), il quale (ovviamente in cambio di una somma di denaro) aveva fatto salire a bordo ben 23 migranti – tra cui donne e bambini – ammassandoli in condizioni pericolose oltre che degradanti.

Un militare della Guardia di Finanza impegnato nella ricerca di clandestini a bordo di camion

Secondo gli investigatori sarebbero stati almeno 35 gli illeciti attraversamenti della frontiera attuati con tali sistemi tra il giugno 2021 ed il gennaio 2022, con centinaia di clandestini che avrebbero consegnato ai responsabili denaro per circa 150.000 euro; soldi che – indifferentemente dalla tipologia di accompagnamento scelta – dovevano essere anticipati al primo incontro direttamente dal migrante o da suoi familiari, anche con l’utilizzo dei sicuri e discreti sistemi di money transfer.

Come sempre rimane opportuno sottolineare che il relativo procedimento penale si trovi ancora in fase di indagini preliminari, comportando perciò la prevista presunzione di innocenza che potrà essere smentita soltanto nel caso in cui intervenga, nei confronti degli stessi arrestati, una sentenza irrevocabile di condanna.

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